Nel Medioevo i cristiani uccidevano i Gatti per superstizione favorendo il dilagare della Peste

La Peste, anche chiamata Morte Nera, fu una delle cause di morte più devastanti della storia umana, disastrosa durante tutto il periodo basso medievale sino a quasi la fine dell’800. Il batterio che causava le diverse forme pestilenziali (peste bubbonica, peste polmonare etc) era lo Yersina pestis, letale al punto da uccidere centinaia di milioni di persone durante il corso del secondo millennio dopo Cristo. Il batterio veniva portato dalle pulci per mezzo dei topi, che salivano sulle navi mercantili e diffondevano il morbo attraverso i diversi porti cui approdavano.

Sotto, un dipinto del 1898 intitolato: la Piaga:

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Lo Yersina pestis fu scoperto solo nel 1894, e furono necessari diversi anni per riuscire a trovare una cura antibiotica efficace. Prima si usavano cure del tutto inefficaci o addirittura peggiorative della malattia, che portavano sostanzialmente a peggioramenti o ad alcun miglioramento. A volte però si incolpavano gruppi ì o persone del tutto estranee all’epidemia come gli ebrei, i mendicanti, i lebbrosi, i frati o, e qui si era più vicini a verità, gli animali.

La pulce del topo con lo stomaco pieno di sangue:

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La maledizione più nota era l’associazione del Gatto con i figli del Diavolo

Questo tipo di superstizione era popolare fra i cristiani del Basso Medioevo, e non fece altro che aggravare ed esacerbare le varie epidemie di peste. I gatti venivano uccisi perché pensati vettori della peste per mezzo del diavolo, ma senza di loro veniva a mancare il predatore naturale del vero portatore del morbo, il topo. La peste si diffondeva quindi in modo più rapido e su un’area maggiore eliminando i gatti, ma i cristiani dell’epoca non potevano saperlo.

La danza della morte nera:

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L’uccisione dei gatti continuò per circa 300 anni, sino al XVII Secolo circa, e contribuì a rendere la peste forse il più grande killer della storia dell’umanità. Naturalmente i gatti, il diavolo e altri soggetti di superstizione non c’entravano nulla con il batterio, che dilagò anche grazie alle false credenze dell’epoca.

Gli abitanti di Tournai in Belgio seppelliscono i morti della peste:

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Una mappa mostra la storia e le aree geografiche del contagio della peste:

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La peste del 1665 a Londra:

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Perché i Gatti?

I gatti erano considerati animali “Eretici”. Come spiegato su Medievalist.net, che ha ripreso un articolo accademico della studiosa Irina Metzler: “Heretical Cats: Animal Symbolism in Religious Discourse”,  essi non erano animali domestici fedeli come i cani. Non si curavano degli umani e venivano meno alla funzione di “animale che serve l’uomo”, come era ritenuto giusto nell’ordine naturale delle cose. Il gatto era un animale indipendente e libero, e veniva per questo considerato un alleato del diavolo, principale accusato nella “diffusione” della peste. Le epidemie venivano considerate punizioni divine, operate per mezzo del maligno, e i gatti furono ritenuti, diverse volte, il principale mezzo di diffusione della Morte Nera.

La Peste di Firenze del 1368 come descritta nel Decameron di Boccaccio:

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Naturalmente, se gli abitanti dell’Europa Medievale avessero saputo che i gatti erano (quasi) l’unica arma che avevano per combattere la diffusione del morbo, ne avrebbero avuto ben altra considerazione…

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...