Nel fantastico Mondo di Oz: il Seguito Disney più inquietante della Storia

Sebbene i film Disney siano noti per la loro spensieratezza e vivacità, “Nel Fantastico Mondo di Oz” (Retun to Oz), realizzato nel 1985 da Walter Murch, è considerato uno dei film per bambini più inquietanti mai prodotto dalla Walt Disney Pictures.

“Il mago di Oz” del 1939 fu un vero successo per l’epoca, e lanciò sullo schermo una giovanissima Judy Garland nei panni di Dorothy Gale; adattamento cinematografico del romanzo di L. Frank Baum “Il Meraviglioso Mago di Oz”.

Se “Il Mago di Oz” fu accolto e ricordato con clamore e entusiasmo, non fu lo stesso per il film successivo della saga letteraria (la quale comprendeva altri due libri, “La Meravigliosa Terra di Oz” e “Ozma di Oz”). Quello del 1985 si ispirò agli ultimi due libri dell’universo di Oz; le intenzioni furono di rievocare il fascino del grande classico, ma il risultato fu quantomai controverso. Il film risultò quasi una metafora del parco dei divertimenti abbandonato de “il Meraviglioso Mondo di Oz”, in North Carolina.

Ritorno a Oz

Le vicende si svolgono nel 1899, qualche mese dopo il ritorno di Dorothy (interpretata da Fairuza Balk) nel Kansas. Qui, la bambina si sente triste e abbattuta, e racconta continuamente alla zia Emma e allo zio Henry, coi quali vive in una fattoria, della terra di Oz e dei suoi abitanti.

Inquieti per lo stato della nipote e per i suoi discorsi fuori dall’ordinario, gli zii decidono di portare Dorothy in una clinica psichiatrica

Prima di partire, grazie all’aiuto della sua gallina Billina, Dorothy trova una chiave misteriosa, che riterrà esserle stata inviata dai suoi amici di Oz.

Sotto, un fotogramma presagio di quel che aspetta Dorothy:

Al suo arrivo alla clinica, la bambina verrà assegnata a un certo Dottor Worley, il quale deciderà di sottoporla all’elettroshock, credendola affetta da una patologia. Una volta assicurata al letto da delle cinghie, Dorothy viene portata nella stanza della terapia, dove le viene mostrato il macchinario dell’elettroshock. Il Dottor Worley, tentando di rassicurarla, le fa notare quanto questo sembri antropomorfo, indicandole occhi, naso e bocca. Insieme al Dottore vi è l’infermiera Wilson, la quale tiene a bada Dorothy.

Ma poco prima che la terapia abbia inizio, un violento temporale provoca un blackout, lasciando l’intera clinica al buio e senza corrente. Mentre il Dottore e l’infermiera controllano i macchinari, Dorothy vede improvvisamente comparire una ragazza dai capelli biondi, la quale la libera e la implora di fuggire, poiché il dottore sta solo cercando di danneggiarle la mente.

Dopo averla liberata, la bambina la segue, ma viene scoperta dall’infermiera Wilson, la quale inizia ad inseguirla. Una volta raggiunto l’esterno dell’edificio, e confusa dalla foga della situazione, Dorothy cadrà in un torrente, insieme alla sua bionda salvatrice.

Mentre la ragazza sparirà sott’acqua senza più riemergere, Dorothy riuscirà a rimanere a galla, aggrappandosi a una cassetta di legno. Caduta in un profondo sonno, la bambina si risveglia; al suo fianco trova Billina, e insieme si accorgono di essere giunte nel Deserto della Morte che circonda Oz, un regno, tuttavia, molto diverso da quello visitato da Judy Garland nel 1939.

Arrivata al limitare della Città di Smeraldo, Dorothy scopre che lo splendido Sentiero di Mattoni Gialli è dissestato e in rovina, ma il peggio la aspetta proprio all’interno della città.

Una volta splendente e vivace, la Città di Smeraldo è ora un cumulo di macerie fatiscenti; tra queste vi sono i suoi abitanti, ormai statue di pietra.

Dorothy distingue tra loro, a malincuore, l’Uomo di Latta e il Leone Codardo, suoi vecchi amici

Avventurandosi per le rovine, la bambina fa un incontro agghiacciante; con ruote al posto di mani e piedi, dall’aspetto orribile, scorge i Ruotanti, esseri malvagi al servizio del Re degli Gnomi (creature di pietra), il quale ha preso ormai possesso del regno. Minacciandola di farla a pezzi, i Ruotanti si gettano all’inseguimento di Dorothy e Billina, le quali si rifugiano in un vicolo cieco. Qui scorgono una stanza chiusa; ricordandosi di avere con sé la chiave rinvenuta in Kansas, Dorothy la utilizza e, sorprendentemente, apre la serratura.

Sane e salve, Dorothy e Billina scoprono un androide all’interno della stanza. Dopo averlo ricaricato con una manovella, questo si anima. Il suo nome è Tik-Tok e giura fedeltà a Dorothy. Lo strano trio si avventura nuovamente in città, dove sconfigge i Ruotanti e ne interroga in capo, il quale spiegherà loro come il Re degli Gnomi abbia preso il regno, aiutato dalla malvagia principessa Mombi. Quest’ultima abita in un grosso castello, alla volta del quale si diregeranno Dorothy, Billina e Tik-tok.

Il loro incontro con Mombi è forse la scena più inquietante di tutta la pellicola:

la principessa li accoglie in una stanza, la quale è contornata da teche contenenti decine di teste

Dopo essersi presentata con un volto rassicurante, Mombi lo cambia, prendendo la sua vera testa dalla teca, quest’ultima dall’aspetto ben meno rinfrancante.

La principessa decide di catturarli, e li chiude in una stanza con altre “prede”. Qui fanno la conoscenza di Jack testa di Zucca, uno spaventapasseri, e di Gump, la testa di un’alce verdastro animato da una polvere magica. Dopo aver scoperto che Gump è in grado di volare grazie a quest’ultima, che si trova all’interno della teca della vera testa di Mombi, Dorothy e i nuovi amici la rubano e insieme fuggono dal castello volando, decisi a sconfiggere il Re degli Gnomi.

Dopo averlo sconfitto, e dopo aver ripreso possesso delle sue scarpette di rubino, che il Re le aveva rubato, Dorothy viene celebrata da tutta Oz. Durante i festeggiamenti, ella vede riflessa in uno specchio la ragazza bionda che l’aveva aiutata a scappare dalla clinica. La giovane si rivelerà essere Ozma, la legittima erede al trono di Oz, la quale era stata imprigionata dalla perfida Mombi nel suo castello.

Dopo aver salutato tutti, Dorothy torna nel Kansas grazie alle sue scarpette, e si risveglia alla clinica

Una volta realizzata la sua avventura, Dorothy si accorge della somiglianza tra i medici e infermieri della clinica e dei nuovi nemici incontrati ad Oz; il Dottor Worley, deceduto durante la tempesta per colpa di un fulmine, somiglia al Re degli Gnomi. L’infermiera Wilson, arrestata dalle autorità, ha lo stesso viso della principessa Mombi, mentre l’infermiere che lega al letto Dorothy è il Ruotante con cui si è scontrata nella Città di Smeraldo.

Infine, si accorge della somiglianza tra Tik-Tok e il macchinario dell’elettroshock

Nonostante possa sembrare che Dorothy non subisca il barbaro trattamento, non è proprio così; poco prima che il fulmine si abbattesse sull’edificio, la bambina era collegata al macchinario, il quale era entrato in funzione, dissociandola dalla sua mente e allontanandola dalla realtà.

Ritorno ad Oz, tramite la rappresentazione di ospedali psichiatrici, esseri mutanti e donne senza testa, è una pellicola tanto ambiziosa quanto tetra, lontana dal poter essere considerata lieta al pari di altri classici Disney. Accolto con freddezza dalla critica e dagli spettatori, il film non rispecchiò affatto i desideri di genitori e bambini, i quali potrebbero ricordarsi ancora della pellicola con una certa inquietudine.

Sotto, il trailer originale in inglese:

Cecilia Fiorentini

Ho studiato lingue e sono una studentessa di Conservazione dei Beni Culturali, ho 24 anni e una grande passione per l'editoria e la scrittura. Mi diletto nella lettura di saggi sull'archeologia misterica, sulla spiritualità e sulle credenze di antichi popoli come Egizi, Vichinghi o Nativi Americani.