“Memory Unearthed” è il titolo della mostra che si svolse nel 2015 all’Art Gallery of Ontario, in Canada, e che diede grande risalto alle immagini degli ebrei polacchi fotografati da Henryk Ross (1910-1991), uno dei fotografi ufficiali del ghetto di Lodz, in Polonia. Dal 1940 al 1944, Ross fu ufficialmente il fotografo del ghetto, che doveva documentare la vita e della popolazione mentre veniva sterminata dai nazisti. Durante questo lavoro, Ross documentò anche i drammi e le ingiustizie, ma anche i pochi momenti di felicità, degli ebrei rinchiusi nel ghetto. Le loro sofferenze, la loro disperazione, la fame e la malattia di un popolo vessato e ucciso dall’odio del nazismo. Le persone che vediamo nelle foto per la maggior parte furono deportate nei campi di sterminio di Chelmno e Auschwitz.
Nonostante lo status di lavoratore del ghetto, dipendente del consiglio ebraico (Judenrat), il lavoro documentario di Ross fu limitato ed esaminato, e scattare alcune fotografie gli costò dei rischi enormi. Nella speranza che queste immagini rimanessero conservate, e sapendo che se i nazisti le avessero prese le avrebbero certamente distrutte, Ross seppellì tutti i suoi 6.000 negativi nel terreno, vicino alla propria abitazione. Quando l’Armata Rossa giunse a liberare Lodz, nel Gennaio del ’45, egli tornò a recuperare le fotografie, delle quali soltanto la metà si erano conservate. 200 di queste sono state selezionate per la mostra “Memory Unearthed”, e ci consentono di ricordare quanto possa esser devastante il terrore e la follia della guerra.