Moko Kauae: 28 fotografie dei Tatuaggi Rituali delle Donne Maori a inizio ‘900

Per i Maori il moko kauae, tradizionale tatuaggio del mento femminile, viene considerato una manifestazione fisica della propria vera identità. Si crede che ogni donna Maori porti un moko dentro di sé, vicino al cuore. Quando è pronto a emergere, il tatuatore lo porta semplicemente in superficie. I Maori sono la popolazione nativa originaria della Nuova Zelanda, che venne colonizzata all’inizio dell’800 dalla Gran Bretagna e che, nonostante il trattato di Waitangi, vide l’acceso scontro fra coloni inglesi e popolazione locale, con quest’ultima che perse praticamente tutte le proprie terre entro gli anni ’60 del XIX secolo.

Poiché il popolo Maori considera la testa come la parte più sacra del corpo, riguardo la quale è bene ricordare a titolo di esempio l’importante commercio di Mokomokai Maori e la collezione di Gordon Robley, il tipo più popolare di tatuaggio era il tatuaggio facciale, composto da forme curve e motivi a spirale. Sovente questo tatuaggio copriva l’intero volto, ed era simbolo di rango, status sociale, potere e prestigio. Per i Maori il tatuaggio era, e per moltissimi ancor oggi, un rito di passaggio, che era da rispettare e rendere unico. Ogni tatuaggio è un’opera a sé stante:

Non esistono due Moko Kauae identici

Nelle immagini sottostanti, realizzate a inizio ‘900, si nota l’imponente influenza della cultura colonica nello stile di abbigliamento delle donne che, pur mantenendo un’identità unica e inconfondibile rispetto alle donne europee dell’epoca, hanno già iniziato a cedere la propria identità culturale in vantaggio di quella dei coloni europei. In queste immagini si osservano i primi vagiti dell’odierna globalizzazione occidentale.

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Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...