Norvegia, anni ’20. In uno studio non precisato vennero fatte alcune fotografie a delle modelle in costume che promuovevano la moda di quel periodo. I costumi, ancorché ancora ben coprenti le forme femminili, iniziavano a mostrare alcune parti del corpo al sole e agli sguardi degli altri bagnanti. Braccia, gambe e una piccolissima porzione di petto, poco più del girocollo, iniziarono a essere visibili al pubblico, una rivoluzione iniziata qualche anno prima, precisamente nel 1916, da Annette Kellerman, nuotatrice australiana che venne arrestata per aver esposto braccia e gambe sulla spiaggia di Boston.
In un imprecisato anno degli anni ’20, in Norvegia, l’esposizione di braccia e gambe era divenuta ormai di moda, e consentiva alle donne di fruire degli stessi vantaggi dei costumi a pezzo unico degli uomini, praticamente identici. In tutto il mondo era un’epoca di enormi cambiamenti, definita non a caso “The Roaring Twenties – I Ruggenti anni ’20”, e anche il look delle donne in spiaggia sarebbe cambiato di lì a poco. Qualche anno dopo, nel 1935, si sarebbe assistito ai primi bikini a due pezzi, che scoprivano, oltre le gambe e le braccia, anche il ventre femminile.
Queste immagini, tratte da un album pubblicato su Flickr dalla Nasjonalbiblioteket Norvegese, ci riportano a un’epoca di grande innovazione e cambiamenti costume e sociali.
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