Messalina: l’Imperatrice più “scandalosa” dell’Antica Roma

Nel cielo assolato di Roma, durante il I secolo dopo Cristo, si susseguirono una serie di personaggi che la storiografia ha consegnato ai posteri e il cui nome è famoso ancor oggi, a 2 millenni dalla morte. Fra loro si possono ricordare Ottaviano Augusto, Nerone, Caligola, Traiano ma anche alcune donne, fra le quali le più famose sono Agrippina, Poppea e Messalina, quest’ultima morta giovanissima nel 48 dopo Cristo, a soli 23 anni.

Messalina tiene in braccio Britannico. Fotografia di Ricardo André Frantz condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

Messalina, nonostante la breve vita, trovò il modo di far parlare di sé probabilmente più per le sue abitudini sociali che per le sue azioni compiute da Imperatrice. Ma partiamo dall’inizio.

Messalina nasce in una famiglia patrizia imparentata con la casata Giulio-Claudia, e a soli 14 anni si trova obbligata a sposare Claudio, un uomo notoriamente affetto da handicap fisici. Claudio è un membro marginale della dinastia giulio-claudia, e rimane al di fuori dei salotti del potere sino ai 47 anni, quando il nipote Caligola lo promuove a console.

Nel giro di poco tempo, nel 41, Claudio, grazie all’assassinio di Caligola, diventa Imperatore, l’uomo più potente dell’Impero Romano, e con lui la giovanissima moglie Messalina, Imperatrice di Roma.

Ritratto di Claudio, fotografia di Marie-Lan Nguyen condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

Le prime azioni dei nuovi Imperatori sono tipiche di quell’epoca di forti chiaroscuri. Seneca viene esiliato in Corsica, Giulia Livilla, sorella di Caligola, viene esiliata a Ventotene dove viene uccisa e la zia Agrippina minore viene richiamata a Roma.

Un imperatore romano nel 41 d.C., di Lawrence Alma-Tadema; è uno dei tre dipinti del pittore anglo-olandese dedicati all’episodio più noto dell’ascesa di Claudio: secondo Svetonio, egli fu trovato nascosto dietro una tenda dai pretoriani, che lo nominarono imperatore:

Messalina è giovane e inquieta, non ama l’ambiente regale cui appartiene e cerca la trasgressione anche fra la gente del popolo. La leggenda più “scabrosa” che racconta le sue azioni la vede travestita da prostituta sotto il falso nome di Licisca e, completamente depilata, i capezzoli dorati, gli occhi segnati da una mistura di antimonio e nerofumo, offrirsi ai marinai o ai gladiatori per qualche ora al giorno, gratis e solo per il suo piacere personale.

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Dipinto di Hans Makart del 1875:

Le voci sul suo conto erano davvero scabrose. Fra i romani gira voce che si mascheri da prostituta mentre si concede persino nel quartiere di Suburra, uno dei peggio frequentati di Roma, su letti fatti di paglia che poco avevano a che vedere con i guanciali da Imperatrice sui quali era abituata a dormire.

Per Plinio il Vecchio Messalina sfidò addirittura la più celebre prostituta dell’epoca, riuscendo ad avere rapporti con 25 uomini diversi in 24 ore e, “proclamata invicta”, a detta di Giovenale, “lassata, viris nondum satiata, recessit” (“stanca, ma non sazia di uomini, smise”).

Cammeo di Messalina con i due figli, fotografia di Clio20 condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

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Tutte queste sono con ogni probabilità voci senza fondamento, impensabile che una donna del rango di Messalina potesse girare indisturbata per Suburra, avere rapporti con tanti uomini e rimanere al suo posto. Fu però amante regolare di personaggi in vista della Roma dell’epoca, fra cui si ricordano il governatore Appio Giunio Silano e l’attore Mnestere. Messalina si innamorò infine di Gaio Silio, marito di Giulia Silana, il quale ripudiò la moglie e divenne l’amante ufficiale dell’Imperatrice.

Nel 48 però la ragazza fa un passo falso, un passo che neanche Claudio, totalmente disinteressato riguardo la condotta sessuale della moglie, può tollerare. Durante l’assenza dell’Imperatore Claudio, che si trovava a Ostia, Messalina inscena il proprio matrimonio con Gaio Silio durante una festa dionisiaca a palazzo, e questo è un affronto che Claudio non può far passare sotto silenzio. L’imperatore non era certo geloso della giovane moglie, ma era spaventato dalla possibilità che qualcuno potesse legittimamente avanzare pretese al trono di Roma.

L’Imperatore decise quindi di mettere a morte Messalina e Gaio Silio

Presunto busto di Messalina conservato agli Uffizi, fotografia di Sailko condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

I due amanti vengono raggiunti dai soldati. Gaio Silio accetta il suo destino con onore, non oppone resistenza all’inevitabile sentenza, chiede solo di ricevere una morte rapida. La giovane Messalina invece tenta di fuggire alla morte, scappando negli Horti Luculliani insieme alla madre dove venne. Ma i soldati sono implacabili, e la scovano.

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Tacito ci racconta che:

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…Allora per la prima volta Messalina intravide la sua sorte; prese la spada e la avvicinò invano, tremando, alla gola e al petto, finché fu trafitta dal colpo del tribuno…

La descrizione della sua morte, prima un tentativo di suicidio e poi il colpo di grazia del militare, fa ben immaginare quanto possa esser stato drammatico, per una giovane piena di voglia di vivere, essere uccisa per conto del marito.

Tacito ci racconta anche la reazione del marito alla morte della moglie, che spiega il cinismo dei personaggi della Roma Imperiale:

A Claudio mentre banchettava fu annunciato che Messalina era morta, senza precisare se di mano propria o altrui.  Claudio non fece domande, chiese una coppa e continuò il banchetto come di consueto“.

La prostituta Messalina, realtà o leggenda?

Nonostante le descrizioni particolareggiate delle abitudini sessuali dell’Imperatrice, tali presentazioni vanno ben contestualizzate nella Roma Imperiale. Esisteva dall’epoca di Augusto una legge contro l’adulterio (“Lex Iulia de adulteriis coercendis”), che puniva le mogli adultere con l’esilio a vita. Nonostante il diritto, nella pratica i tradimenti erano all’ordine del giorno, e gli aristocratici si preoccupavano poco dei costumi sessuali degli uni o degli altri. I matrimoni fra aristocratici erano combinati soltanto per esigenze di potere, dei contratti di affari veri e propri, e imputare all’uno o all’altro coniuge delle colpe per il tradimento era privo di senso.

Peder Severin Krøyer, Messalina, 1881, Gothenburg Museum of Art:

Diverso era il ragionamento politico, che sfruttava le debolezze delle parti avverse per dipingere un ritratto terribile dei propri concorrenti. Ecco che una Messalina prostituta nel quartiere di Suburra potrebbe essere l’invenzione di qualche senatore, o degli stessi seguaci di Claudio, per giustificare l’esecuzione capitale dell’Imperatrice.

La giovane donna subì, fra le altre cose, una vera e propria damnatio memoriae dopo la morte. Tutte le sue statue furono distrutte, il suo nome cancellato da ogni documento e il figlio maschio privato del diritto al trono di Roma. Tiberio Claudio Cesare Britannico, suo figlio nato nel 41, fu infatti escluso dal padre per il ruolo di Imperatore che fu dato, illegittimamente, a Nerone, figlio di Agrippina, che nel frattempo si era sposata proprio con Claudio.

Britannico sarà poi assassinato, per ordine di Nerone, nel 55

In quella Roma di intrighi non stupirà sapere che Nerone, figlio di Agrippina, che era la zia di Messalina e nuova moglie di Claudio, sposò la figlia di Messalina, Claudia Ottavia, che finì, Ça va sans dire, assassinata per ordine di Nerone stesso.

Sotto, ritratto di Claudia Ottavia, fotografia condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:


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