Una delle attrazioni più pagate dei circhi itineranti del XIX secolo, ma anche dei primi decenni del XX, era rappresentata da quelle che erano chiamate “armless wonder”, ossia “meraviglie senza braccia”, persone prive degli arti superiori che erano però in grado di svolgere compiti anche di notevole difficoltà, come dipingere o suonare uno strumento musicale.
Tali “artisti” erano talvolta di sesso maschile, ma molto più spesso giovani donne, meglio se piuttosto attraenti. In un periodo in cui la moda prevedeva la quasi integrale copertura del corpo con abiti preferibilmente scuri e l’accidentale esibizione anche di una sola caviglia poteva determinare lo scoppio di uno scandalo, perfino questo genere di spettacoli poteva rappresentare una visione estremamente conturbante.
Gli impresari, però, tenevano molto a non annoiare il pubblico e si sforzavano di organizzare delle messe in scena che valessero comunque il costo del biglietto, con artisti veramente di rilievo.
Il tedesco Carl Herman Unthan (1848-1929) fu dotato di tanto genio essere in grado di diplomarsi in violino al Conservatorio, all’età di 18 anni, pur potendo usare solo i piedi per suonarlo. Ovviamente, gli impresari circensi non se lo lasciarono sfuggire, e per anni si esibì soprattutto negli Usa, guadagnando benissimo. Sapeva anche sparare con il fucile, mostrando una incredibile precisione.
Carl Herman Unthan spara con il fucile:
Nel 1913, interpretò un ruolo importante nel film danese “Atlantis”, la cui sceneggiatura era stata scritta dal drammaturgo Gehrart Hauptmann (1862-1946, premio Nobel per la Letteratura nel 1913), suo grande amico. Nel 1925 pubblicò a sua volta un libro autobiografico, intitolato ironicamente “Das Pediscript” (“Il piedescritto”).
Carl Herman Unthan con il violino:
Un’altra importante “armless wonder” di sesso maschile fu il canadese Charles B. Tripp (1855-1930): questi, oltre ai suoi normali numeri, ne propose con grande successo altri formando un duetto con “The legless wonder”, un uomo senza gambe, l’americano Eli Bowen (1844-1924). Sono molto famose le immagini in cui i due viaggiano su un tandem, con Tripp che pedala e Bowen che regge il manubrio.
Charles B. Tripp al tavolo da the:
Charles B. Tripp in tandem con Eli Bowen:
Le “armless wonder” di sesso femminile hanno storie altrettanto romanzesche. Tra queste, è d’obbligo ricordare quella di Kittie Smith (nata nel 1882), che non era nata senza braccia ma le aveva perse in modo tragico. All’età di 9 anni, orfana di madre e costretta a occuparsi dei fratelli minori, era stata aggredita dal padre alcolizzato che, per punirla di non avergli fatto trovare la cena pronta, l’aveva tenuta con le braccia sul fuoco fino a ustionargliele gravemente.
Una volta giunti i soccorsi, era stato necessario amputare gli arti per evitare la cancrena. Tolta al padre, che era stato condannato per l’aggressione alla figlia e poco dopo era morto in carcere, era stata ricoverata in un orfanotrofio, fortunatamente gestito da persone davvero attente al benessere dei loro piccoli ospiti (un caso molto raro, ai tempi). Qui aveva studiato fino al diploma e imparato a scrivere e disegnare usando i piedi. Una volta divenuta maggiorenne, poiché non poteva più rimanere nell’istituto, provò a rendersi indipendente realizzando disegni, quadretti e opuscoli autobiografici e vendendoli per corrispondenza.
Kittie Smith scrive le sue famose cartoline:
Questa iniziativa ebbe un enorme successo e già nel giro del primo anno le fece guadagnare la somma enorme di 35.000 dollari. Kittie ampliò allora la sua attività trasformandola in una vera impresa con un contabile e uno stenografo alle proprie dipendenze. Fece moltissima beneficenza a favore dei bambini disabili. Nel 1913, quando lo Stato dell’Illinois, in cui viveva, riconobbe il diritto di voto alle donne, fu la prima donna a votare a Chicago. Sicuramente visse oltre gli anni ’30, ma non si hanno notizie circa la parte finale della sua vita.
Kittie Smith impegnata a tagliare una tavola e a battere con la macchina da scrivere:
Non volle mai esibirsi in spettacoli, anche se posò volentieri per alcune fotografie. La sua memoria non è molto amata dalle femministe americane, nonostante il suo grande successo e l’importanza della sua figura, perché perdonò il padre che l’aveva mutilata, cercò di salvarlo dalla galera mentendo al processo e, nei suoi scritti autobiografici, continuò a sostenere di aver perso le braccia in un incidente.
Tra le “armless wonder” donne che si esibirono negli spettacoli nel XIX secolo, la più celebre è Anne Eliza Leak, nata in Georgia (Usa) nel 1839. Da giovane divenne un’abile parrucchiera, e con questo lavoro mantenne i suoi genitori dopo che questi avevano perso tutto durante la Guerra di Secessione. Le difficoltà economiche la indussero però ad accettare l’offerta del Circo Barnum, in cui si esibì anche come cantante, ovviamente con enorme successo. Una sgangherata storia messa in giro da un impresario narrava che fosse nata così in seguito a uno spavento preso dalla madre durante la gravidanza. Firmava gli autografi accompagnandoli con ingenui versi tipo “So you perceive it’s really true/ when hands are lacking, toes will do” (“Così percepisci che è proprio vero/ ciò che non fanno le mani, lo faranno i piedi”).
Anne Eliza Leak con le forbici da parrucchiera:
Fu immortalata in moltissime immagini dai fotografi del tempo e, nel 1877, sposò un certo William Thompson, dal quale ebbe un figlio, George, nato (con le braccia) nel 1878, in Australia, mentre la madre era in tournée con il Circo Cooper e Bailey. Nel decennio successivo, la Leak si esibì sicuramente molte altre volte, ma non si sa quando sia morta, dove e come.
Nel XX secolo, i circhi come il Barnum erano al tramonto, e le nuove “armless wonder” finirono per essere rese celebri soprattutto dal cinema. In particolare, due di esse comparvero nel celebre film horror “Freaks” (1932).
Martha Morris nacque a Chicago nel 1902, figlia di un sarto di origine ebraica, priva di braccia e con le gambe tanto corte da non riuscire a camminare. Era invece bravissima a usare i piedi al posto delle mani e questa abilità le procurò subito delle scritture nei circhi, grazie alle quali poté mantenere la famiglia dopo la scomparsa del padre. Appassionata cinefila, quando ebbe l’occasione di essere ingaggiata per un film, non se la lasciò sfuggire. Dopo “Freaks”, però, dei problemi di salute la costrinsero a ritirarsi dalle scene per tornare a Chicago. Morì nel 1937, di polmonite, dopo aver sofferto a lungo di problemi reumatici.
Martha Morris come vista nel film Freaks:
Frances O’ Connor, invece, fisicamente era benissimo sviluppata, al punto che fu chiamata (con quello che a noi sembra un orripilante cattivo gusto ma al tempo non lo era) “la Venere di Milo vivente”. Nata nel 1914, rivelò ben presto un notevole talento artistico che, sommato alla sua avvenenza fisica, la portò a diventare rapidamente una celebre attrazione. “Freaks” fu il punto di maggiore successo della sua carriera, che però si interruppe lì.
La bellissima Frances O’ Connor:
Tanto estroversa sulla scena quanto discreta nella vita privata, dopo il film rifiutò le innumerevoli proposte di matrimonio che le pervennero dagli ammiratori, e preferì stabilirsi insieme alla madre in California, dove condusse una vita tranquilla e appartata fino alla morte, avvenuta nel 1982.