Mentmore Towers: il Castello dei RothSchild usato come deposito d’Arte durante la Seconda Guerra Mondiale

Mentmore Towers è una delle più belle case di campagna inglesi di epoca vittoriana. Fu costruita a metà del 19° secolo per il banchiere e collezionista d’arte Barone Mayer de Rothschild. Il barone era il nipote di Mayer Amschel Rothschild, il fondatore della famosa dinastia di banchieri, che sarebbero diventati una delle famiglie più ricche del mondo, spesso protagonisti di molte teorie del complotto. Mentmore fu il primo di una serie di manieri costruiti per la famiglia nella regione del Buckinghamshire, in Inghilterra.

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Il castello fu progettato da un team di architetti, tra cui spiccava Sir George Paxton, che aveva realizzato il famoso Crystal Palace di Hyde Park, a Londra. In particolare, Paxton si occupò della progettazione e realizzazione del tetto in vetro che copre la sala centrale, una delle più grandi del castello.

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Gli interni sono ispirati prevalentemente al rinascimento italiano, anche se alcune camere sono decorate con lo stile francese della fine del 1700, ricco di dorature.
A lavori ultimati, l’aspetto complessivo del castello ricorda una casa di campagna di epoca elisabettiana, costruita a Nottingham nel 1580, la Robert Smythson Wollaton Hall.
Diverse generazioni della famiglia Rothschild si sono succedute a Mentmore Towers: dopo la morte del barone Mayer la proprietà del maniero passò alla figlia Hannah, poi divenuta per matrimonio contessa di Rosebery. Alla sua morte il castello fu ereditato dal marito, Archibald Philip Primrose, che rivestì la carica di Primo Ministro dal 1894 al 1896. Nel 1920, la casa rimase al figlio, Lord Dalmeny.

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Tutti i membri della famiglia che si avvicendarono nella proprietà, mantennero ottimi rapporti con vari direttori dei musei nazionali di tutto il paese. Grazie a questo rapporto privilegiato, Mentmore fu scelto come sede per conservare parte delle collezioni d’arte nazionali durante la seconda guerra mondiale. Nel castello furono portate anche alcune opere della National Portrait Gallery, la prima galleria al mondo a collezionare ritratti di persone storicamente importanti e famose.

La fiducia che la famiglia Rothschild riscuoteva presso i Reali d’Inghilterra doveva essere immensa, perché a Mentmore furono conservate anche alcune opere d’arte di proprietà della famiglia reale, che possiede la più grande collezione privata del mondo. Uno dei pezzi più famosi tra quelli portati al castello fu sicuramente il Gold State Coach, la carrozza utilizzata per le incoronazioni e i matrimoni della famiglia reale.

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Oltre a quest’opera di enorme valore (la carrozza costò all’epoca della sua costruzione, nel 1762, l’equivalente di circa 1.250.000 euro), furono trasferiti a Mentmore arazzi, mobili, sculture, ritratti, provenienti da diversi palazzi reali. Tutte le preziose opere portate al castello durante la seconda mondiale, furono custodite nella cosiddetta “Battery Room”, o Rifugio, che si trovava in una dipendenza della tenuta, adibita al servizio di distribuzione del gas e dell’energia elettrica nell’intera proprietà. Durante la notte quattro uomini rimanevano di guardia al prezioso contenuto del Rifugio, mentre di giorno erano in due.

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Memtmore Towers rimase di proprietà della famiglia Rothschild fino al 1977. Il Victoria and Albert Museum tentò di negoziare l’acquisto dell’edificio, e dell’intero contenuto, attraverso l’ente governativo National Land Fund. Se si fosse raggiunto un accordo, oggi il castello sarebbe il museo più importante della Gran Bretagna, per collezioni di mobili europei, oggetti d’arte e architettura di epoca vittoriana. Il governo inglese però non volle pagare la cifra richiesta, 2.300.000 euro (pari all’incirca a 25 milioni del giorno d’oggi), né accettare le preziose collezioni in cambio delle ingenti tasse di successione.

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Le collezioni d’arte del castello furono messe all’asta: dipinti di artisti illustri come Gainsborough, Reynolds, Bouche e Drouais; opere di ebanisti come Riesener e Chippendale, nonché preziosi oggetti d’oro e d’argento, frutto della maestria di orafi russi e tedeschi. L’intera collezione era probabilmente una delle più prestigiose mai raccolte da un privato, ad esclusione di quelle delle famiglie reali russa e britannica. Pare che l’asta abbia fruttato la ragguardevole cifra di 6.300.000 euro. Tuttavia questo importo, in confronto all’attuale valore delle opere, assume il sapore della beffa.

Dopo l’asta, la proprietà fu venduta alla Fondazione Maharishi, che nel 1999 la rivendette a Simon Halabi, imprenditore che voleva trasformarla in un Hotel a 6 stelle. Dopo la grave crisi immobiliare il progetto è rimasto ad un punto morto, e oggi il castello avrebbe bisogno di urgenti opere di manutenzione.


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