In un territorio aspro e arido tra il Nevada e la California si snodano le White Mountains, montagne dove, andando oltre i 2.000 metri di quota, stentano a verdeggiare boschetti di pini e arbusti di ginepro.
Vecchio esemplare di Pinus Longaeva nelle White Mountain
Fonte immagine: Jim Morefield via Flickr – licenza CC BY-SA 2.0
Salendo ancora, tra il 2800 e 3500 metri, in un paesaggio non proprio lussureggiante, c’è una foresta rada composta da pioppi e tre diversi tipi di pini. E proprio lassù, a 3000 metri, dove gli alberi mostrano con le loro forme contorte la difficoltà a sopravvivere in un ambiente difficile, prospera il più antico albero “individuale” della terra:
Matusalemme, un Pinus longaeva, o pino dai coni setolosi, ancito 4.850 anni circa
I Pini delle White Mountain
Fonte immagine: gnarly via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 2.0
Prezioso quanto un reperto archeologico della sua età, Matusalemme è protetto da possibili atti di vandalismo con un sistema molto semplice: la sua posizione è coperta dal più stretto segreto, fin da quando fu scoperto da un dendrocronologo dell’Università dell’Arizona, Edmund Schulman.
Edmund Schulman
Fonte immagine: Università dell’Arizona
Fino agli anni ’50 del secolo scorso nessuno immaginava che un albero potesse vivere per più di 4000 anni. Finchè Schulman, nel 1953, decise di ascoltare il suggerimento di un ranger della “Inyo National Forest”, e si avventurò nelle White Mountain alla ricerca di alberi che potessero fornire dati per le sue ricerche, sufficientemente vecchi da avere immagazzinato, attraverso i secoli, informazioni utili agli studi sul clima.
Già da vent’anni Schulman si inerpicava sulle montagne, setacciava zone aride o verdeggianti, alla ricerca di alberi insoliti, o magari non ancora scoperti. E soprattutto cercava quegli alberi che mostravano di aver patito i cambiamenti climatici, e che si erano adattati nel corso degli anni.
Pinus longaeva – White Mountain
Fonte immagine: Chao Yen via Flickr – licenza CC BY-SA 2.0
Durante la prima esplorazione, Schulman salì a oltre 3.000 metri, e analizzando un campione di un pino dai coni setolosi, lo trovò più vecchio di 1.500 anni e quindi decise di chiamarlo “Patriarca”. Fu lui a determinare nello studioso la convinzione di poter scoprire lì, in quelle montagne, l’albero più vecchio del mondo. Nelle estati successive le ricerche di Schulman portarono a un risultato sorprendente, per le conoscenze dell’epoca: quegli alberi erano molto, molto più vecchi di quanto si potesse immaginare. Nodosi e contorti, con l’aspetto da sopravvissuti, i vecchi pini registravano i dati sul clima molto meglio degli esemplari più verdi e dritti studiati in zone meno aride.
Boschetto di Matusalemme – White Mountain
Fonte immagine: Oke via Wikipedia – licenza CC BY-SA 3.0
Poi, nell’estate del 1957, arrivò la scoperta più importante, sensazionale: in un boschetto dove l’età minima di ogni pino era intorno ai 4000 anni, si trovava l’albero più antico della Terra, con i suoi 4789 anni.
A ragione, Schulman e il suo assistente gli diedero il nome di Matusalemme, il personaggio biblico più longevo. I due ricercatori non svelarono il luogo dove si trovava la vecchissima conifera, per proteggere sia lei sia gli altri alberi.
Nato prima della costruzione delle Piramidi d’Egitto, sopravvissuto a ogni catastrofe naturale o provocata dall’uomo, Matusalemme sicuramente merita di essere considerato un prezioso tesoro da tutelare.
Colonia clonale “Pando” – USA
Immagine di pubblico dominio
E’ vero che esistono organismi ancora più vecchi, come la colonia clonale di pioppi tremuli conosciuta col nome di “Pando”, vecchia di 80.000 anni, o come l’abete rosso Old Tjikko, che vegeta da più di 9500 anni nella tundra svedese. Ma in tutti e due i casi sono le radici ad aver raggiunto quell’età, mentre i tronchi sopravvivono pochi secoli, sostituiti alla morte da cloni prodotti dall’apparato radicale.
La base del tronco tagliato di Prometeo
Matusalemme invece è il più vecchio albero “individuale” che si conosca sulla Terra. Ancora più vecchio di lui era Prometeo, sempre un pinus longaeva, che cresceva in Nevada, abbattuto nel 1964 per motivi di studio. Purtroppo (non è ancora chiaro perché l’albero fu tagliato) risultò che Prometeo aveva almeno 4860 anni, e forse più di 5000…