Lui, Lei, l’Altro: lo strano Triangolo del Caso Natalie Wood

Lui, lei, l’altro. Il classico “triangolo” alla base di tante storie di successo, a volte divertenti (come la pochade alla francese, la commedia del cornuto contento in cui eccellevano Georges Feydeau e Tristan Bernard), a volte commoventi (come le sceneggiate napoletane che ispirarono il film “Catene”), altre volte tragiche (come certi capolavori del melodramma quali “Cavalleria rusticana” o “I pagliacci”).

Anche nella storia che stiamo per raccontare ci sono lui, lei e l’altro. E anche qui finisce in tragedia. Ma non al solito modo

In più, le circostanze di questa tragedia restano, dopo tanti anni, un mistero mai definitivamente chiarito. E’ la notte del 29 novembre 1981, tra un sabato e una domenica, e siamo abbastanza vicini all’inverno da avere notti fredde anche a Santa Catalina, la più grande delle Channels Islands, al largo di Los Angeles. Nel porto principale di quest’isola, sede di un turismo di lusso, sono ormeggiati parecchi yacht. Uno tra i più lontani dalla riva, a 3 km di distanza, è anche uno dei più eleganti e si chiama “Splendour”.

A bordo dello “Splendour” sono in quattro, ma uno non fa parte del triangolo. Si chiama Dennis Davern ed è un marinaio, uno di quelli che i ricconi chiamano a governare la barca quando vogliono andarsene in giro a fare i lupi di mare senza averne la capacità. Lo pagano benissimo per fare il suo lavoro e lui lo fa. Per questo, se ne va a dormire presto, dato che domani si alzerà di nuovo la vela verso il largo, come si è già fatto oggi.

E finalmente veniamo a presentare i membri del triangolo, a partire dal meno importante

L’altro: Christopher Walken, 38 anni, un passato da ballerino e attore teatrale con parecchi ruoli da comprimario al cinema, finché l’Oscar vinto come caratterista per “Il cacciatore” nel 1979 ne ha fatto una celebrità.

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Lui: Robert Wagner, 51 anni, attore di lungo corso che però al cinema non ha mai avuto un ruolo da protagonista e fa sempre le parti del tipo arrogante che puntualmente le prende dal protagonista, mentre in compenso ha un grosso successo in serie tv come “Cuore e batticuore”, dove interpreta un miliardario detective per hobby che se la intende con la segretaria. Marito di Natalie Wood 2 volte, l’ultima nel 1972, terzo vertice del triangolo di seguito.

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Lei: all’anagrafe è registrata come Natalja Zacharenko ma tutti la conoscono come Natalie Wood, 43 anni, attrice fin dall’età di 5 anni, protagonista di memorabili successi di pubblico e critica come “Gioventù bruciata”, “West side story”, “Lo strano mondo di Daisy Clover” o “Questa ragazza è di tutti”. Una di quelle bellezze che si amano o si odiano: bassa (152 cm) e con una singolare avversione ai tacchi alti, ma molto ben fatta; lineamenti gradevolmente marcati e vagamente esotici, tant’è che le tocca spesso interpretare la pellerossa, l’orientale, la mediterranea; grandi occhi scuri molto espressivi. Ma, più di tutto, un’attrice preparatissima e capace di coprire tutti i registri, da quello comico a quello tragico.

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In seguito, i gossip si scateneranno ipotizzando tutte le permutazioni possibili tra i tre: Wood e Walken se la intendono e Wagner lo scopre proprio in quel weekend. Anzi no, quelli che se la intendono sono Walken e Wagner e quella che lo scopre proprio in quel weekend è la Wood. Anzi no, se la intendono tutti e tre.

Nessuna di queste illazioni è stata mai dimostrata

Il matrimonio tra Natalie Wood e Robert Wagner sta dando da campare alle riviste di gossip da oltre 2 decenni. Si sono sposati nel 1957 con una cerimonia sfarzosissima, ma poi nel 1962 hanno divorziato. Le cause non sono note, ma si vocifera che Wagner avesse le mani bucate e spendesse talmente tanto da intaccare anche il patrimonio della moglie: per cui questa, sobillata dai propri parenti, lo avrebbe oculatamente liquidato. Poi Natalie è stata sposata con un ricco produttore, Richard Gregson, e ci ha fatto anche una figlia, Natasha, nata nel 1970. Poi però ha divorziato anche da Gregson ed è tornata da Wagner, forse perché questo ha finalmente imparato ad amministrarsi meglio. Si sono risposati nel 1972 e due anni dopo hanno avuto un’altra figlia, Courtney.

Sotto, Wagner e la Wood ai tempi del primo matrimonio:

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La serata, comunque, va come vanno di solito queste serate. Walken e la Wood stanno girando insieme un non memorabile film di fantascienza, “Brainstorm – generazione elettronica” proprio da quelle parti, e Wagner li raggiunge nei weekend, quando è libero dal lavoro in tv. I tre si sono portati dietro una scorta di liquori da ammazzare un reggimento di Highlanders scozzesi e, dopo cena, quando il buon Davern si è ritirato nella sua cuccetta, ci danno dentro a tutto spiano. Dopo che si sono scolati l’impossibile, avviene un incidente: una discussione tra Wagner e la Wood, nata da futilissimi motivi, degenera in uno scazzo all’ultimo sangue, fortunatamente solo a livello verbale, e a quel punto la donna decide di mollare gli altri due e di andarsene a dormire, mentre Wagner e Walken si fanno il bicchiere della staffa prima di decidersi a ritirarsi pure loro.

All’alba, del tutto casualmente, qualcuno si accorge che in mezzo alle acque del porto, circa a metà strada tra lo “Splendour” e la costa, c’è un canotto che va alla deriva. Vanno a recuperarlo e si accorgono che, a pochi metri da questo, c’è una donna che galleggia a faccia in giù nell’acqua.

Ovviamente è morta. Ovviamente è Natalie Wood

I gossip si scatenano di nuovo. Alcuni dicono che si è suicidata. Altri, che il marito l’ha scaraventata in acqua. Corrono voci per cui alcuni ospiti di altre imbarcazioni avrebbero sentito, nella notte, la voce di una donna che chiamava aiuto e quella di un uomo che rispondeva di non preoccuparsi. Arrivano alcune conferme di questo, ma non si arriva a stabilire se la donna fosse veramente caduta in acqua e se fosse proprio Natalie. Quella sera, sono in tanti ad aver alzato il gomito, in mezzo agli yacht ormeggiati davanti a Santa Catalina.

La capitaneria di porto conduce un’indagine il più possibile accurata e giunge alla conclusione che Natalie Wood è morta per annegamento accidentale. I periti ipotizzano che il canotto (appartenente alla dotazione dello “Splendour”) fosse fissato male allo yacht, vi sbattesse contro sospinto dalle onde e, facendo rumore, avesse svegliato la Wood, che era la più vicina da quel lato. Natalie, cercando di legarlo meglio, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe caduta in acqua. Qui, l’effetto del freddo e dei troppi alcolici bevuti, l’avrebbero portata alla perdita di conoscenza e poi all’annegamento.

La sorella minore di Natalie, Lana Wood (anch’essa attrice ma di scarso rilievo, il massimo che ha fatto è stata la Bond Girl) non accetta questo risultato e chiede ulteriori accertamenti. In effetti, l’autopsia ha evidenziato escoriazioni sul volto e sulle braccia, però questi possono essere interpretati sia come segni di una colluttazione, sia come segni lasciati dai tentativi falliti di risalire sullo yacht o sul canotto. Anche Dennis Davern, qualche tempo dopo, si fa sentire, e accusa Wagner: chiamò troppo tardi la capitaneria, lasciando che Natalie annegasse senza soccorsi. Tuttavia, nulla dimostra che Wagner si sia svegliato, quella mattina, prima del momento in cui, resosi conto dell’assenza della moglie, chiamò la capitaneria.

Christoper Walken ha sempre confermato punto per punto le dichiarazioni di Wagner

Dopo qualche anno, arriva un parere molto qualificato, quello di Thomas Noguchi, il principale coroner della Contea di Los Angeles, più volte impegnato a risolvere casi celebri raccontati poi nei suoi libri tradotti anche in Italiano. Noguchi studia il corpo, i suoi effetti personali e la scena dei fatti e poi giunge a una sua personale conclusione.

Quella notte, furiosa per qualcosa che era stato detto durante la discussione, Natalie decise di piantare in asso i due e di tornarsene da sola a riva, un’operazione che in condizioni normali sarebbe stata alla portata di tutti e avrebbe richiesto solo qualche minuto. Purtroppo però non era in condizioni normali ma sotto l’effetto di parecchio alcol. Liberò il canotto in mare e ci saltò dentro, ma lo mancò e finì nell’acqua fredda. Tentò poi di risalire prima sullo yacht e poi sul canotto, ma non ci riuscì. Intanto però le correnti spinsero il canotto lontano dallo yacht, in direzione della riva. A quel punto, pensò di raggiungere questa a nuoto, utilizzando il canotto per tenersi se le fossero mancate le energie. Neanche questo sarebbe stato difficile, ma faceva molto freddo e l’effetto dell’alcol accelerava il raffreddamento del suo corpo. In più, i vestiti che indossava (un pigiama felpato, una giacca a vento di piumino e dei calzini di spugna) si erano completamente inzuppati e aggiungevano diversi chili al suo peso, costringendola a uno sforzo enorme, oltre a ostacolarle ogni movimento.

Natalie perse quindi conoscenza per sfinimento, dopo essersi allontanata dal canotto fino al punto da non poterlo più raggiungere, e annegò quando era ormai a metà strada.

Lana Wood e gli altri sostenitori della teoria per cui Wagner avrebbe ucciso la moglie non hanno accettato neanche la versione di Noguchi, e periodicamente ritornano alla carica per far riaprire il caso, anche se gli indizi disponibili sono sempre gli stessi, benché le indagini siano state riaperte molte volte, le ultime delle quali nel 2011, 2013 e 2017.

Riguardo la morte di Natalie Wood sono stati girati moltissimi documentari, e anche un film, nel 2004, per la regia di Peter Bogdanovich, che trovate sotto in versione integrale:

Roberto Cocchis

Barese di nascita, napoletano di adozione, 54 anni tutti in giro per l'Italia inseguendo le occasioni di lavoro, oggi vivo in provincia di Caserta e insegno Scienze nei licei. Nel frattempo, ho avuto un figlio, raccolto una biblioteca di oltre 10.000 volumi e coltivato due passioni, per la musica e per la fotografia. Nei miei primi 40 anni ho letto molto e scritto poco, ma adesso sto scoprendo il gusto di scrivere. Fino ad oggi ho pubblicato un'antologia di racconti (“Il giardino sommerso”) e un romanzo (“A qualunque costo”), entrambi con Lettere Animate.