Ludwig di Baviera: la tragica storia del Re “pazzo” che costruì il Castello di Neuschwanstein

Il castello di Neuschwanstein in Baviera è una delle attrazioni turistiche più popolari della Germania, e fonte di ricchezza per tutta la regione. Eppure il suo ideatore e committente, il re di Baviera Ludwig II di Wittelsbach, fu accusato di aver prosciugato, con questa e altre spese folli, le casse dello Stato, di avere seguito un sogno insensato, fu dichiarato pazzo, privato del trono, della libertà e forse anche della vita.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Ludwig II di Wittelsbach da bambino:

Ludwig era nato nel castello di Nymphenburg, oggi alla periferia di Monaco, il 25 agosto 1845, figlio di Massimiliano II di Baviera e di Maria Federica di Prussia.

Sotto, il Castello di Nymphenburg in un dipinto del Canaletto:

La politica matrimoniale delle case regnanti europee tendeva a rinsaldare alleanze tra i potenti con frequenti matrimoni tra consanguinei, e le tare genetiche derivanti da questa abitudine avevano colpito i regnanti di Baviera: due zie paterne di Ludwig, Maria e Alessandra, avevano manifestato disturbi mentali.

Maria era ossessionata dall’igiene e si vestiva solo di bianco per poter individuare immediatamente ogni minuscolo segno di sporcizia e liberarsene, Alessandra aveva ossessioni (si dice che fosse convinta di avere ingoiato un pianoforte) che la rendevano perennemente agitata. Anche il fratello di Ludwig, Otto, cominciò a manifestare segni di squilibrio ancora giovane, e dal 1872 visse confinato lontano dalla corte. Soffriva di gravi allucinazioni, per lo più legate alla religione.

Ottone di Baviera

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Ludwig, con una tale storia familiare, era terrorizzato dalla malattia mentale, temeva di diventare pazzo e per tutta la vita cercò di combattere quelle pulsioni che all’epoca non sembravano normali.

Quando salì al trono aveva solo 18 anni ed era considerato un uomo molto bello: alto (più di un metro e 90), bruno e riccio, con occhi azzurri e lineamenti aristocratici.

Aveva avuto un’educazione rigorosa ed era molto sensibile all’arte e alla musica (adorava Wagner, lo sostenne economicamente con grande generosità). Convinto che il suo primo compito fosse quello di dare un erede al trono di Baviera, si fidanzò con la cugina Sofia (sorella minore della più famosa Elisabetta d’Austria detta Sissi, di cui fu grande amico), ma dopo aver rimandato il matrimonio più volte, lo annullò definitivamente e non si fidanzò mai più.

Fotografia di Sofia Carlotta Augustina di Baviera:

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Da alcuni passi del suo diario e da alcune lettere si intuisce che Ludwig era omosessuale e che visse con grande tormento questa condizione. In gioventù coltivò amicizie particolari con altri giovani aristocratici, tra i quali Paul von Thurn und Taxis, che era il suo aiutante di campo, e in seguito passò a frequentazioni di persone di più bassa fascia sociale, come quella con lo stalliere Richard Hornig.

Paul Maximilian Lamoral von Thurn und Taxis:

Ludwig con Richard Hornig:

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La grande passione di Ludwig fu la costruzione di dimore spettacolari, tra cui si possono ricordare il castello di Neuschwanstein, Herrenchiemsee e Linderhof.

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Il Castello di Neuschwanstein in una fotocromia di inizio ‘900:

Tra questi incredibili edifici quello che maggiormente rispecchia la sua personalità è il castello di Neuschwanstein, in una posizione ardita sulla montagna, in stile eclettico, con una sala del trono in stile bizantino, una camera da letto neogotica, una grotta artificiale, un giardino d’inverno a vetrate e molti altri ambienti in cui predominano il colore azzurro intenso (il “blu reale” il colore preferito di Ludwig) e le decorazioni di cigni nelle vetrate, negli intagli lignei, nei tessuti e anche in grandi porcellane. Il cigno era il simbolo della casata e Ludwig si identificava in esso.

L’epilogo della storia è triste e cupo: Ludwig nella maturità aveva perso l’eleganza giovanile, era un uomo appesantito dal troppo cibo (era goloso e mangiava in gran quantità a qualunque ora del giorno e della notte) e alcuni dicono che fosse anche sdentato. Non si era mai occupato in modo appassionato degli affari di Stato, ma nel corso degli anni si isolò sempre più e perse l’appoggio dei cortigiani e dei politici bavaresi.

Mentre si trovava a Neuschwanstein fu messo sotto accusa per aver dilapidato grandi somme nei suoi capricci artistici e architettonici, una commissione medica in ventiquattr’ore lo dichiarò malato di mente, paranoico, incurabile e incapace di governare.

Ludwig fu privato del titolo di re, fu arrestato e trasferito nel castello di Berg

Il trono passò a Otto, ormai da anni completamente scollegato dalla realtà, e al suo posto governò lo zio Luitpold.

L’arresto di Ludwig avvenne il 12 giugno 1886 e il 13 giugno fu trasferito a Berg. Verso sera Ludwig chiese di poter fare una passeggiata e uscì verso il lago accompagnato dal medico, lo psichiatra Johann Bernhard Aloys von Gudden. Dopo alcune ore, poiché i due non ritornavano, cominciarono le ricerche. Furono trovati prima alcuni indumenti (i cappelli, il mantello di Ludwig) e poi i due corpi senza vita.

La versione ufficiale fu quella del suicidio per annegamento. Il dottor Gudden secondo questa versione avrebbe perso la vita cercando di impedire a Ludwig di uccidersi.

Non mancarono però fin dai primi giorni ipotesi diverse: qualcuno disse di avere sentito degli spari, secondo altre testimonianze il mantello del re aveva dei fori di proiettile, inoltre egli appariva per carattere e per educazione cattolica poco incline al suicidio. Non è da escludere che sia stato eliminato dai suoi oppositori politici, che volevano sbarazzarsene per sempre.

Il 15 giugno la salma fu trasferita a Monaco, fu fatta un’autopsia di cui però non fu reso noto l’esito, poi il corpo venne imbalsamato ed esposto in pubblico per l’ultimo omaggio.

Il funerale venne celebrato il 19 giugno, e ad accompagnare il Re nel suo ultimo viaggio si accalcò una folla enorme. Il corpo fu sepolto nella cripta della Chiesa di San Michele, la sepoltura dei re di Baviera, mentre il cuore venne collocato nella Gnadenkapelle di Altotting, in alta Baviera. In questa chiesa sono custoditi in urne d’argento i cuori di 28 membri della famiglia Wittelsbach, fra cui i genitori e il fratello di Ludwig.

Oggi quegli stessi edifici per cui Ludwig fu accusato di aver portato lo Stato in bancarotta sono tra le mete turistiche più visitate dell’intera Germania, e riescono a trasmettere ai visitatori il suo spirito inquieto e visionario.

Fotografia di Jeff Wilkox condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:


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