E’ successo tutto in pochi istanti. Lo sguardo rivolto al cielo per osservare le frecce tricolori che volavano e pochi secondi dopo un inferno di fiamme dentro l’abitacolo. E’ così che è morta la piccola Laura Origliasso, la bambina che con la famiglia era in marcia nei pressi dell’aeroporto Torino Caselle e che è stata coinvolta in un disastroso incidente aereo. Sono quelle catastrofi che portano a tutta una serie di riflessioni, che però affronteremo dopo.
I fatti che conosciamo sono questi. Ieri pomeriggio una pattuglia di 5 aeroplani delle Frecce tricolori avrebbe dovuto partecipare a uno show acrobatico a Vercelli, di fronte a un pubblico di almeno 4000 persone, ma pochi secondi dopo il decollo un pilota, il Maggiore Oscar del Do’, segnala al caposquadra di avere un problema al motore e si sgancia dalla formazione, composta da lui e altri quattro compagni.
La pattuglia era decollata alle 16:52, un aereo dopo l’altro in successione, dalla pista 36 di Torino Caselle. L’aereo che precipiterà si chiama Pony 4, durante gli show occupa la posizione a sinistra più arretrata della formazione a triangolo tipica delle frecce, e pochi secondi dopo il decollo inizia a seguire una traiettoria propria, all’inizio controllata poi in picchiata. Il pilota sgancia il seggiolino eiettabile pochi istanti prima che il muso dell’aereo punti deciso verso il suolo, nell’ultimo momento utile per ridurre al minimo il danno provocato dall’incidente.
L’Aermacchi MB-339 questa la sigla di produzione, si schianta all’interno del perimetro dell’aeroporto, si incendia e alcuni suoi rottami sfondano il reticolato a protezione dello scalo venendo catapultati in strada. Questi e altri detriti colpiscono l’automobile sulla quale viaggia la famiglia Origliasso. Nello schianto perde la vita la piccola Laura mentre si salvano per miracolo i due genitori e il fratellino, che hanno riportato numerose ferite da ustioni ma per fortuna non sono in pericolo di vita. Il maggiore Oscar del Do’ è salvo ma è ancora ricoverato in ospedale. Il resto della pattuglia fa subito marcia indietro, torna verso l’aeroporto di Torino Caselle in cui viene negato l’atterraggio per due volte, e quindi si dirige a Milano Linate dove atterra senza problemi.
Questi sono i fatti presunti, ricostruiti nelle prime ore dalla tragedia, che saranno accertati dalla procura di Ivrea con a capo Gabriella Viglione, che è già titolare delle indagini dell’incidente ferroviario di Brandizzo del 30 agosto scorso.
Le ipotesi sullo schianto
Le ipotesi che sono emerse in queste ore sono principalmente due. La prima è un guasto meccanico dell’aeroplano, che avrebbe portato il motore a fermarsi in modo del tutto autonomo, mentre la seconda, quella ritenuta più probabile in questa prima fase di indagini, parla di una collisione con alcuni uccelli che passavano sopra l’aeroporto. Secondo la stampa, di cui come sempre vi lascio le fonti in descrizione, soltanto sei secondi dopo il decollo il Maggiore Oscar del Do’ avrebbe comunicato al caposquadra di avere un problema al motore e di aver patito un Bird strike, uno scontro con degli uccelli. La tragica conseguenza in questo caso, con l’aeroplano a bassa quota, ancora lento e dotato di un solo motore, è spesso inevitabile. Lo ha spiegato al Corriere della Sera il Comandante Simone Pagliani, pilota delle Frecce Tricolori dal 2002 al 2009 (oggi è un pilota civile) che conclude come l’unica scelta in questi caso sia eiettarsi, non c’è nessuna possibilità di riprendere controllo del velivolo.
La tragedia ha raccolto il cordoglio delle istituzioni e in genere dell’Italia, e durante la finale degli Europei di pallavolo giocata ieri a Roma fra Italia e Polonia, presenziata anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo della piccola Laura.
Come sempre accade in questi casi si è alzato un coro di polemiche da parte di diversi schieramenti politici, evito di fare nomi perché non mi piace fare propaganda, che chiedono l’immediata destituzione della squadriglia di piloti acrobatici.
Visto che la questione è sensibile e divisiva sono andato a controllare quanti incidenti di questo tipo ci sono stati nel corso degli anni, non tanto per fare una lista di catastrofi ma per avere una base statistica e lasciare a ognuno di voi la possibilità di pensare con un maggior numero di dati se la richiesta di destituzione delle frecce tricolori sia fondata o meno.
Partiamo dalla fondazione: le frecce tricolori nascono ufficialmente nel 1961, e sostituiscono tutta una serie di stormi precedenti che si esibivano durante eventi speciali. Nelle esibizioni più numerose sono composte da 9 aerei in formazione più un solitario, e rappresentano la formazione acrobatica più numerosa al mondo.
Le Frecce sono impegnate non solo in Italia ma in moltissimi altri paesi del mondo durante le esibizioni acrobatiche, e proprio durante una di queste si è verificato l’incidente più grave, quello di Ramstein del 1988. Durante il volo per la figura a “cardioide”, di fronte a tribune e prato con circa 300.000 spettatori, 3 aeroplani si scontrarono e caddero sulla folla, uccidendo 67 persone e ferendone 346, oltre ai 3 piloti morti nell’incidente, per un disastro che portò la Germania Ovest a proibire le esibizioni aeree per 3 anni e a nuove regole sulla distanza minima da tenere durante le esibizioni. Questo fu l’incidente più drammatico, l’unico avvenuto sopra una folla di spettatori, ma non è un caso isolato.
Scorrendo l’elenco degli incidenti si contano 16 piloti morti, 10 durante gli addestramenti e 6 durante le esibizioni di fronte al pubblico, quindi la frequenza delle catastrofi è tutt’altro che irrilevante. E’ però importante specificare che la stragrande maggioranza si sono verificati prima del 1990. Degli incidenti totali delle Frecce Tricolore, che sono 28 in tutto, 26 sono compresi fra il 1961 e il 1988 e solo due sono successivi, quello del 27 ottobre del 2002 e quello odierno del 16 settembre 2023.
Naturalmente sono due incidenti in più di quelli che sarebbero dovuti accadere, ma andiamo a vedere anche il numero di esibizioni che vengono svolte. Soltanto nel 2023 le Frecce si sarebbero dovute esibire in più di 60 manifestazioni, una a settimana spesso con turni di sessioni consecutive estenuanti. Un’altra cosa da specificare è che il numero di queste esibizioni è inusuale perché il 2023 è il centenario della fondazione dell’aeronautica italiana. L’incidente di Torino Caselle, a livello statistico, è un caso isolato, il primo dal 2002, in un programma di volo ed esibizioni serrato.
Tutte queste considerazioni numeriche non attenuano di nulla il dolore per la morte di una bambina innocente, ma credo sia significativa nel ponderare bene la propria opinione riguardo la dismissione delle Frecce Tricolori. Personalmente non ho ancora un’opinione definita, dopo questi eventi ci metto sempre qualche giorno per raggiungere una conclusione, spesso leggendo anche i commenti della community sui video. Voi cosa ne pensate? Lasciatemelo scritto qui sotto.