Filippo di Lorena è “tanto bello quanto un angelo”, appartenente alla nobile stirpe dei Guisa, figlio cadetto di Enrico di Lorena, mentre sua madre è parente del potentissimo cardinale Richelieu, ormai defunto quando il piccolo viene alla luce.
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
Filippo di Lorena nelle vesti di Ganimede
Filippo, nato nel 1643, viene tenuto a battesimo nientemeno che dalla regina madre, Anna d’Austria, e dal cardinale Mazarino, altro potentissimo personaggio della Corte.
Riceve il nome di Filippo in omaggio al secondogenito reale, Filippo d’Orleans, figlio di Anna e di Luigi XIII, fratello del futuro Luigi XIV, il Re Sole.
Luigi XIV e Filippo, in abiti femminili
Le vite di Filippo di Lorena, le Chevalier de Lorraine, e di Filippo d’Orleans, chiamato con l’appellativo Monsieur (riservato al fratello del re), si incrociano presto: crescono insieme al Palais-Royal, loro due insieme al Delfino di Francia e ad altri figli di famiglie nobili (era un modo per tenere sotto controllo possibili rivalità e tradimenti dei genitori). Probabilmente giocano alla guerra insieme, i due piccoli Filippo, ed entrambi più avanti si dimostreranno – stranamente, e si vedrà il perché – bravi soldati.
Presunto ritratto di Filippo di Lorena
Il cavaliere di Lorena è bellissimo e coraggioso, con l’alterigia tipica dei Guisa, ma è pur sempre un figlio cadetto con possibilità economiche praticamente nulle. Come da prassi intraprende la carriera militare e si fa onore in Italia, poi in Ungheria, e ancora contro i Turchi, quando vince in duello uno di loro che aveva sfidato “il più coraggioso dei cristiani”.
Filippo di Lorena
Filippo d’Orleans nasce nel 1640, suo padre muore tre anni dopo, e la madre Anna assume la reggenza in nome di Luigi, sotto la protezione dell’onnipresente Mazarino e del cognato Gastone d’Orleans, fratello del defunto re.
Filippo e Luigi XIV
Per evitare tra il Delfino Luigi e Filippo quei pericolosissimi contrasti che c’erano stati tra Gastone (che trama più volte ai danni del fratello) e Luigi XIII, il cardinale Mazarino, espertissimo in inganni e sotterfugi, consiglia ad Anna di educare il piccolo Filippo in modo da non tirarne fuori i possibili lati combattivi del carattere. Come da consuetudine, i bambini vengono vestiti con abiti femminili fino alla fine della fanciullezza, ma nel caso di Filippo quella tradizione si trasforma in qualcosa di diverso: Anna lo chiama “la mia bambina” e lo asseconda quando il ragazzo vuole vestirsi, truccarsi e ingioiellarsi da donna anche quando non è ormai più un bambino, addirittura in occasione di feste e balli pubblici, con grande scandalo della buona società dell’epoca.
Filippo d’Orleans in abiti ufficiali, per l’incoronazione del fratello Luigi
Filippo ama consigliare le dame di corte sulle loro toilettes, su come rimontare dei gioielli ormai passati di moda, ma ha anche il gusto della chiacchiera e del pettegolezzo.
A corte vive anche un nipote di Mazarino, Filippo Mancini, duca di Never, che alcune voci indicano come l’uomo che si prende la verginità del duca d’Orleans:
“[…] mi è stato assicurato, d’altra parte, che il duca di Nevers fosse stato il primo a corrompere Monsieur, il quale era un principe di una grande bellezza. Così la regina madre aveva allontanato Monsieur dal duca di Nevers, che era accusato di avere importato in Francia la moda del vizio ultramontano (l’omosessualità). […]” Primi-Visconti, Memoires)
Con una penna affilata più di una spada, il duca di Saint-Simon nelle sue Memorie, fa un ritratto quasi caricaturale di Filippo:
“[…] Era un piccolo uomo panciuto, montato su dei trampoli da quanto erano alti i tacchi delle sue scarpe, sempre agghindato come una donna, pieno di anelli, di braccialetti e di gioielli dappertutto, con una lunga parrucca tutta spinta sul davanti, nera ed incipriata, e con nastri ovunque ne potesse mettere, pieno di ogni sorta di profumi ed in tutte le cose la pulizia fatta a persona. […] Lo accusavano di mettere impercettibilmente del rouge. Il naso era molto lungo, la bocca e gli occhi belli, il viso pieno ma molto lungo. Tutti i suoi ritratti gli assomigliano. Ero piccato nel vederlo spesso far ricordare che era il figlio di Luigi XIII, di questo grande principe dal quale, fatta eccezione per il valore, era completamente differente […]”
Anche il terribile Saint-Simon riconosce quindi a Filippo il “valore”, che dimostra (sconcertando quelli che lo conoscono solo come un principe effeminato) nella Battaglia di Cassel (1677), durante la guerra franco-olandese. Quella vittoria lo rende molto popolare, il fratello Luigi XIV pensa bene che la cosa può diventare pericolosa e gli toglie ogni incarico di comando. In compenso, per tenerlo lontano dai giochi di potere, lo riempie di titoli (che significano proprietà e rendite) e quattrini, tanto che Monsieur accumula una enorme ricchezza, indispensabile al suo tenore di vita oltremodo dispendioso.
D’altronde Filippo rappresenta un po’ una spina nel fianco del Re, per via della sua mai nascosta omosessualità
E’ vero che Monsieur si sposa due volte, sempre per doveri dinastici, ma si circonda di favoriti, e si innamora perdutamente del Cavaliere di Lorena, suo amante fin dal 1658. Non è solo una questione di sesso fra i due, almeno per quanta riguarda Monsieur, che è letteralmente soggiogato dal bellissimo Chevalier, un tipo definito “insinuante, brutale e privo di scrupoli […] tanto avido quanto un avvoltoio”.
Filippo d’Orleans
Nel 1661 Monsieur sposa Enrichetta Anna Stuart, sorella di Carlo II d’Inghilterra e peraltro cugina di primo grado di Filippo. Minette, come la chiamano a corte, è una donna forte che ama civettare con molti uomini della corte francese, fino a diventare l’amante del cognato, il Re Sole e perfino del Conte di Guisa, mentre questi è uno dei favoriti di Filippo.
Enrichetta Anna Stuart
Fatto sta che, a dispetto del marito, Minette diventa una donna molto potente, anche perché è lei a impegnarsi nel Trattato di Dover con suo fratello Carlo per conto del re di Francia. In compenso però pretende che il Cavaliere di Lorena sia allontanato da Corte.
Luigi XIV deve cedere: il 30 gennaio 1670 Filippo di Lorena viene arrestato mentre si trova nella stanza di Monsieur, che sviene per lo choc. Filippo poi si vendica abbandonando la corte e portandosi appresso la moglie, che deve per forza seguirlo nel castello di Villers-Cotterêts.
Il castello di Villers-Cotterêts
Immagine di Franquelin via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 3.0
Intanto il Lorena scrive all’amante da Lione, dove è confinato in un’abbazia, facendo montare la rabbia di Filippo nei confronti della moglie, indicata come responsabile dell’arresto. Luigi XIV allora fa prima rinchiudere il cavaliere nello Château d’If (quello del Conte di Montecristo) dal quale non può comunicare con nessuno, e poi lo manda in esilio a Roma.
Château d’If
Immagine di rene boulay via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 3.0
La vittoria di Enrichetta dura poco, perché il 30 giugno 1670, a soli 26 anni, muore all’improvviso. Subito le malelingue parlano di un avvelenamento voluto dal Cavaliere, ma pare che in realtà la donna sia morte di peritonite.
Monsieur ed Enrichetta non hanno eredi maschi sopravvissuti, ed è quindi d’obbligo un nuovo matrimonio. La scelta cade su Elisabetta Carlotta del Palatinato (seconda cugina dello sposo), che viene descritta come un maschio mancato. Il perfido Saint-Simon cita un gentiluomo di camera di Filippo: “[…] gli scappò di dire che non sapeva perché rimanesse in quella bottega, che Monsieur era la donna più stupida del mondo e Madame l’uomo più stupido che avesse mai visto […]”.
Filippo di Lorena
Il matrimonio sembra però andare bene, almeno fin quando non rientra dall’Italia, su insistenza di Filippo, il Cavaliere di Lorena, all’inizio del 1672. La coppia ha comunque due figli, un maschio e una femmina. I coniugi hanno fatto il loro dovere, e dalla nascita della bambina, nel 1676, smettono di dormire insieme, pare con grande sollievo per entrambi.
L’ingombrante presenza del Lorena viene a malapena tollerata da Elisabetta, ma le cose peggiorano quando il Cavaliere si mette di mezzo per convincere Monsieur a far sposare l’unico figlio maschio, Filippo anche lui (che poi diventerà reggente alla morte dello zio), con una delle figlie di Luigi XIV e della marchesa di Montespan. Il Re Sole preme per quel matrimonio, tanto da elargire soldi in quantità al Cavaliere per la sua opera di mediazione, ben sapendo quale sia l’ascendente del Lorena su Filippo.
Quel matrimonio alla fine si fa, e diventa fonte di perenne litigio tra i due fratelli: Filippo rinfaccia a Luigi di non aver mantenuto le promesse di elargizioni ed incarichi, fatte a lui e al figlio in cambio di quelle nozze disonorevoli, il sovrano dal canto suo tira fuori le infedeltà del giovane Filippo (da che pulpito viene la predica!).
L’8 giugno del 1701 i due litigano talmente forte che nel Castello di Marly le loro urla sono sentite da tutti. La rabbia però non toglie l’appetito a Monsieur, che cena abbondantemente e poi se ne torna alla sua residenza di Saint Cloud. Il giorno dopo muore per un colpo apoplettico. Luigi se ne dispiace sinceramente, e anche la moglie Elisabetta, che comunque si affretta a bruciare tutte le lettere di Filippo ai suoi vari favoriti.
E il Cavaliere di Lorena?
Poco più di un anno dopo, l’8 dicembre 1702, muore anche lui per un colpo apoplettico, in miseria assoluta, tanto che il funerale viene pagato da qualche amico. Alla fine di tutte queste vicende, tra intrighi di palazzo, maldicenze e tradimenti, l’unica cosa che resta certa è quell’amore scandaloso che lega a dispetto di tutti, per oltre trent’anni, i due Filippo. Monsieur e le Chevalier de Lorraine.