Probabilmente avrete già visto il suo viso migliaia di volte, stampato su giornali e riviste o in gadget di arredamento, ma (quasi sicuramente) non conoscete la storia dietro ad uno dei volti più riprodotti e amati di tutta la storia. La donna che D’Annunzio definì “la massima testimonianza di Venere in Terra” si chiama Lina Cavalieri, e la sua è una favola che, durante la propria epoca, incantò il mondo.
Le canzonette, l’Opera e il Cinema
La Cavalieri nacque nel 1874 a Viterbo, figlia di un assistente architetto e una sarta, e conobbe sin dalla tenera età il sapore agrodolce della vita. Suo padre cadde in disgrazia a causa delle accuse di molestie da parte della moglie al proprio titolare, che l’uomo affrontò e che causarono a entrambi la perdita del lavoro, e Lina fu costretta a lavorare sin dall’infanzia. A 15 anni debuttò a teatro, uno di quelli di Piazza Navona, e diventò sempre più popolare sia per la bella voce sia per la grazia delle sue fattezze, che incanteranno, negli anni a venire, tutto il mondo occidentale. Dopo circa 6 anni nei quali si divise fra Roma e Napoli, la Cavalieri fece il primo grande salto, giungendo a Parigi dove si esibì alle Folies Bérgères, diventando istantaneamente uno dei simboli della Belle époque francese.
Raggiunta una popolarità di livello mondiale, dal 1900 in poi si dedicò alla lirica, giungendo a calcare le scene dei maggiori teatri del mondo. Durante i primi anni del ‘900 affiancò leggende dell’opera lirica come Enrico Caruso e Francesco Tamagno, anche se le sue qualità come soprano non erano certo paragonabili a quelle degli illustri connazionali.
La Cavalieri arrivò al Metropolitan di New York e lì divenne la diva internazionale di maggior fama del periodo, grazie all’incantevole bellezza e al fascino di donna focosa e mediterranea
Nel 1914, a ormai 40 anni, abbandonò la scena teatrale per dedicarsi al neonato strumento della pellicola cinematografica. In tutto interpretò otto film sino al 1920, raggiungendo lo status di diva cinematografica. Nel 1921 abbandonò definitivamente il mondo dell’arte, recandosi a Parigi per aprire un salone di bellezza e diventando testimonial della Palmolive.
Una vita sentimentale travagliata
La leggenda della Cavalieri deve molto anche alla vita sentimentale, che fu tutto tranne che monotona. La “donna più bella del mondo” ricevette un numero incalcolabile di offerte di matrimonio, che la portarono alle soglie dell’altare per ben cinque volte. La prima fu a 25 anni, con il principe Alexander Baryatinsky collaboratore e personaggio influente dell’entourage del Granduca Eugenio de Luchtenberg che la Cavalieri abbandonò per la richiesta dell’uomo di lasciare le scena dei teatri e dei cinema. Alexander si ridusse alcolizzato e morì a 40 anni. Lina attese allora sette anni prima di accettare un’altra proposta, che arrivò da Bob E. Chanrel, un americano dalle ricchezze incalcolabili che, nonostante il matrimonio si concluse in un sol giorno, andò ad aumentare il già cospicuo patrimonio della Cavalieri con diverse proprietà immobiliari.
Dopo aver affascinato Re e principi di tutto il mondo, Lina si sposò nel 1914, a ormai quarant’anni, con il collega francese Lucien Muratore, che le fece davvero abbandonare la scena teatrale. Da questi però divorziò nel 1927, quando sposò Giovanni Campari, ereditiere dell’omonima azienda di bevande.
Nota di curiosità su una precedente Errata Corrige: nella precedente versione del post si accreditava la Cavalieri del matrimonio con il Giuseppe Campari, leggendario pilota automobilistico italiano soprannominato “El Negher”. Questi invece sposò la cantante lirica Lena Cavalieri, che gli fu accanto sino alla morte e da cui ebbe Elsa.
I figli
La Cavalieri ebbe un figlio, di incerto padre, forse il suo primo maestro di canto. Alessandro le fu accanto sino al giorno della morte, nonostante le tensioni del loro rapporto dovute alla volontà di Lina di far dimenticare la memoria del padre
La morte
Ritiratasi nella villa Cappuccina di Rieti, Lina Cavalieri dettò le proprie memorie al giornalista Paolo D’Arvanni, che realizzò un libro dal titolo “Le mie memorie” nel quale la diva raccontò per filo e per segno tutti i dettagli della propria carriera professionale, che ella stessa ebbe a definire “forse troppo clamorosa“. Il 9 Marzo del 1944 Lina morì sotto le bombe alleate, uccisa in quella villa che aveva arredato con i cimeli di una carriera irripetibile.
Un volto riprodotto migliaia di volte
Oltre ad alcune registrazioni d’epoca (ne trovate una sotto) della Cavalieri ci rimangono numerose immagini e fotografie, ma anche la grandissima opera del famoso designer Piero Fornasetti, che la elesse a proprio marchio di fabbrica di una produzione di oggetti davvero innumerevole.
Fornasetti realizzò, in particolare, una serie di piatti di oltre 500 pezzi, tutti decorati con variazioni sul tema di un’illustrazione dell’800 del volto di Lina Cavalieri.
Sotto, potete ascoltare la voce della Diva che incantò tutto il mondo:
La sua vita fu raccontata nel film del 1955 “La Donna più bella del mondo”, con Vittorio Gassmann e Gina Lollobrigida, per la regia di Robert Z. Leonard, che riportò alla celebrità mondiale la diva italiana. Sotto trovate il trailer:
La sua vita è raccontata nelle biografie:
Lina Cavalieri. La donna più bella del mondo. La vita (1875-1944) – Franco Di Tizio