Queste settimane sono state ricche di novità e cambiamenti che hanno riguardato Elena e la sua famiglia, uno di questi è l’arrivo di due tartarughe d’acqua. Nonostante non fosse la prima volta che le vedeva, quando quel giorno Elena è andata al negozio di animali è rimasta a osservarle per diversi minuti, non voleva separarsi da loro, così il papà ha deciso di comprargliele.
Gli animali domestici ricoprono molto spesso un ruolo così importante nelle nostre vite che, alcuni di noi non riescono proprio a farne a meno: migliori amici dell’uomo, compagni di gioco e di avventure, confidenti fedeli, creature in grado di sostenerci nella nostra vita quotidiana.

Piacciono un pò a tutti, a grandi e piccini, a volte quando li incontriamo ci facciamo attrarre dalla loro espressione dolce e angelica senza nemmeno renderci conto di quanto ci possono dare. Da un punto di vista psicologico e pedagogico, quali benefici comporta la loro presenza? Aiutano davvero i bambini durante il loro percorso di crescita? Quali sono i fattori che entrano in gioco?
Prima di parlare dell’esperienza di Elena, confrontiamoci con ciò che ci mostrano gli studi più recenti circa questo argomento. Uno dei più completi e recenti è la ricerca “Companion Animals and Child/Adolescent Development: A Systematic Review of the Evidence” pubblicata sull’”International Journal of Environmental Research and Public Health” che, analizzando una raccolta di studi, cerca di rispondere alla presente domanda: “Come e in che modo gli animali domestici influenzano la vita dei bambini?”.
E` opportuno sottolineare che i bambini di oggi riconoscono gli animali dei cartoni animati: “Bing”, “Peppa Pig”, “George” ma sovente non hanno mai visto un maiale, un coniglio o una scimmietta. È importante, quindi, lavorare su questo aspetto e lasciare che i bambini possano godere il più possibile di esperienze all’aperto (a tal proposito si vada a vedere l’articolo di Vanilla riferito all’educazione outdoor sempre nella nostra rubrica) e di contatti con il mondo della natura.
Per quanto alcune aree rimangano ancora poco esplorate ed è difficile fornire delle spiegazioni chiare, è evidente che il possedere un animale domestico, in particolare un cane, porta con sé dei benefici non indifferenti a livello psicologico, pedagogico, sociale, su bambini e adolescenti, vediamo brevemente quali sono.
Uno di questi è quello di favorire lo sviluppo dell’attaccamento, un meccanismo che permette al neonato di instaurare un legame più o meno solido con l’adulto di riferimento. A sua volta esso comporta un aumento della propria autostima, della capacità di relazionarsi con altre persone all’interno della società riducendo così il rischio di rimanere da solo. In sintesi, il bambino trova nell’animale domestico un vero e proprio punto di riferimento che gli infonde sicurezza, gli offre protezione e lo aiuta nella formazione della propria identità. Inoltre, riduce lo stress e in alcuni casi ansia da separazione.
Anche la sfera pedagogica è positivamente colpita: gli animali possono incoraggiare un buon rendimento scolastico e lo “scambio” linguistico che ne deriva, fa accrescere notevolmente il vocabolario del bambino, soprattutto se si possiedono dei cani. Il rapporto che si instaura tra il bambino e l’animale in questione può diventare davvero indissolubile e benefico: facilita in un certo senso lo sviluppo integrale ed armonico della personalità, sviluppa la capacità di prendersi cura dell’altro e rafforza la competenza del mettersi in relazione con il prossimo.
Si sottolinea, inoltre, che la relazione con un animale aiuta e sostiene l’emergere delle emozioni e fa scaturire lo stupore e la meraviglia, oltre che a suscitare curiosità ed interesse. Tutto questo favorisce l’apprendimento e sostiene lo sviluppo delle qualità presenti in ogni individuo.
Anche se le tartarughe non sembrano degli animali da compagnia, l’averle in casa porta, senza dubbio, dei cambiamenti: da quando sono arrivate, Elena ha imparato a riconoscere i loro bisogni.
Infatti, con l’aiuto dei suoi genitori, ha cercato delle foglie e dei sassi, per creare una “nido/casetta” più accogliente. Aiuta a dargli da mangiare e a cambiare e a purificare l’acqua.
Ogni giorno passa decine di minuti a osservarle, più volte ha esordito dicendo: “Le ho salutate, ma non sentono”. Elena le considera delle amiche, vorrebbe parlare con loro, questo le permetterebbe di accrescere notevolmente il suo bagaglio linguistico. Sicuramente l’avere un animale come un gatto o un cane, porterebbe maggiori benefici, ma al momento non è possibile. I suoi genitori cercano comunque di non farle mai mancare il contatto con la natura, leggendole i libri, raccontandole storie, osservando da vicino gli animali che trovano durante le loro uscite all’aperto.
Semplici tartarughe sono diventate amiche speciali per Elena e, nonostante l’interazione linguistica sia solo da parte della bambina, il fatto che cerchi di comunicare con loro e che gli animaletti siano “solo ascoltatori”, non importa, svolgono comunque un ruolo importante che favorisce, in ogni caso, lo sviluppo anche di competenze linguistiche. Non dimentichiamo, inoltre che, quello che gli anglosassoni chiamano “Take care”, ovvero il prendersi cura, ha un immenso valore nello sviluppo psico fisico di ciascun individuo.
Come avrete notato, i fattori che possono intervenire positivamente nel percorso di crescita dei bambini sono innumerevoli, uno di questi è proprio il possedere un animale domestico.
Durante la nostra ricerca desideriamo soffermarci sullo sviluppo infantile nella sua totalità, non solo da un punto di vista linguistico: come abbiamo ribadito in diverse occasioni, l’individuo deve poter perseguire uno sviluppo armonico e per farlo dobbiamo tenere presente tutti i componenti che lo contraddistinguono, da quello sociale, a quello linguistico, a quello cognitivo, a quello affettivo e relazionale.
Se siete curiosi di conoscere le altre novità, continuate a seguirci. A presto con un nuovo articolo!
Fonte: International Journal of Environmental Research and Public Health, “Companion Animals and Child/Adolescent Development: A Systematic Review of the Evidence”.