Venezia e le sue calli sono caratterizzate da un alone di magia e mistero certamente unico al mondo. Fra tutte le piccole vie di acqua e marciapiedi, una in particolare attira l’attenzione degli amanti dei libri e delle librerie: Calle Lunga Santa Maria Formosa. Lungo il corso si trova infatti la libreria Acqua Alta, che in molti hanno descritto come la più bella e originale del globo.
Sotto: l’ingresso della libreria:
Fra scaffali in legno, gradini realizzati con enciclopedie e libri ormai invendibili, una gondola al centro e perfino una vasca da bagno, si trovano libri nuovi e usati, pubblicazioni che parlano di Venezia ma anche di Cinema, Fotografia, Architettura e molto altro, caratterizzanti un esercizio commerciale che è tutto fuorché un luogo dove recarsi semplicemente ad acquistare degli anonimi prodotti.
Al bancone e fra gli scaffali troverete Luigi Frizzo, il proprietario della libreria, che aprì circa una decina di anni orsono in un momento in cui il libro e la carta stampata cominciavano già il proprio declino. Il signor Frizzo non è l’unico inquilino dell’edificio: ci sono anche quattro gatti che osservano sornioni i clienti che si aggirano fra libri e oggetti curiosi.
Oltre la grande sala centrale, caratterizzata dalla sua Gondola, durante la visita si può giungere a uno spazio aperto dove è possibile salire sui libri e osservare un canale di Venezia con i piedi, letteralmente, appoggiati su due metri di cultura. Sempre dalla sala centrale si raggiunge la parte “acqua alta“, dove si trova una classica porta veneziana affacciata sul canale, dalla quale, un tempo, i vecchi abitanti della casa si imbarcavano sui mezzi di trasporto tradizionali della città lagunare.
Nel caso vi troviate a Venezia la troverete a due passi da piazza San Marco, per una visita che, per chi ama il libri e la letteratura, è decisamente obbligatoria
Sotto: la scala di libri dalla quale osservare il canale:
La scala dall’alto:
Manichini e altri oggetti:
Il muro di libri:
La Libreria Acqua Alta indicata su Google Maps:
Autore immagini: Matteo Rubboli.