Leonid Rogozov: l’incredibile Storia del Medico Russo che si operò di Appendicite da Solo

Leonid Rogozov, dottore in medicina generale, partecipò alla sesta spedizione antartica sovietica negli anni 1960-1961. Era l’unico medico presente presso la Stazione Novolazarevskaja e, mentre era lì, fu costretto ad eseguire una appendicectomia su se stesso, un famoso caso di auto-chirurgia.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Nel 1961, Rogozov era di stanza in una base russa di nuova costruzione in Antartide. I 12 uomini della spedizione erano completamente isolati, dal mese di marzo, per il lungo inverno polare. La mattina del 29 aprile 1961 Rogozov avvertì dei sintomi di debolezza generale, nausea e febbre moderata, e più tardi anche dolore nella parte inferiore destra dell’addome. I sintomi erano quelli classici dell’appendicite acuta. “Sapeva che per sopravvivere doveva subire un intervento,” scrisse il British Medical Journal “ma si trovava in condizioni di frontiera in una colonia antartica di nuova fondazione, sull’orlo della notte polare. Il trasporto era impossibile, e alzarsi in volo era fuori questione, a causa delle tempeste di neve. E c’era un altro problema:

Era l’unico medico della base

Il Dr. Leonid Rogozov opera se stesso 3

Rogozov scrisse nel suo diario:

“Sembra che io abbia l’appendicite. Sto tacendo su questo, anche sorridendo. Perché spaventare i miei amici? Chi potrebbe essere di aiuto? L’unico incontro di un esploratore polare con la medicina è stato probabilmente sulla sedia di un dentista.”

Il medico tentò tutte le cure che aveva a disposizione (antibiotici, raffreddamento locale), ma le sue condizioni generali peggioravano: la temperatura corporea aumentava, e il vomito diventava più frequente.

Il Dr. Leonid Rogozov opera se stesso 2

“Non ho dormito tutta la notte. Fa male come il diavolo! Una tempesta di neve sferza la mia anima, gemendo come cento sciacalli. Ancora non c’è nessun sintomo evidente che la perforazione sia imminente, ma la sensazione opprimente di un presentimento mi attanaglia… è questo… devo pensare all’unica via d’uscita possibile: operare me stesso… E’ quasi impossibile … ma non posso incrociare le braccia e rinunciare”.

Rogozov non aveva altra scelta che eseguire l’operazione su se stesso. L’intervento iniziò alle 02:00 ora locale, il primo giorno del mese di maggio, con l’aiuto di un autista e di un meteorologo, che passavano gli strumenti e tenevano uno specchio per consentire la visione dell’area da operare. Rogozov aveva assunto una posizione semi-sdraiata, leggermente inclinata sul fianco sinistro. Dopo 30-40 minuti dall’inizio dell’intervento, Rogozov cominciò a fare brevi pause, a causa della  debolezza generale e vertigini. Comunque riuscì ad asportare l’appendice gravemente infiammata, poi applicò degli antibiotici nella cavità peritoneale e richiuse la ferita. L’operazione durò un’ora e 45 minuti, durante i quali i suoi aiutanti scattarono qualche fotografia.

Il Dr. Leonid Rogozov opera se stesso 1

“Ho lavorato senza guanti. Era difficile vedere. Lo specchio aiuta, ma ostacola anche, e mostra le cose al contrario. Io ho lavorato principalmente attraverso il tatto. Il sanguinamento era abbastanza pesante, ma io mi sono preso il tempo necessario per cercare di lavorare in sicurezza. Aprendo il peritoneo ho danneggiato l’intestino cieco e ho dovuto ricucirlo. All’improvviso un lampo balenò nella mia mente: ci sono molti infortuni qui che non ho annotato…divento sempre più debole, la mia testa inizia a girare. Ogni 4-5 minuti devo riposare per 20-25 secondi. Infine, ecco, l’appendice maledetta! Con orrore ho notato la macchia scura alla base. Ciò significa che solo un giorno di più e sarebbe scoppiata e … Il momento peggiore è stato rimuovere l’appendice: il mio cuore era bloccato e notevolmente rallentato; sentivo le mie mani come fossero gomma. Beh, ho pensato che stava andando a finire male. E tutto quello che rimaneva da fare era rimuovere l’appendice …E poi mi sono reso conto che, in fondo, mi ero già salvato”.

Il Dr. Leonid Rogozov opera se stesso 4

Dopo l’operazione le condizioni generali di Rogozov migliorarono gradualmente: la temperatura corporea tornò alla normalità dopo cinque giorni, e i punti di sutura furono rimossi sette giorni dopo l’intervento; nel giro di due settimane il medico riprese la sua vita normale. Nel 1961 Rogozov fu insignito dell’Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro.

L’auto-intervento di Rogozov rimane un esempio di determinazione e volontà, anche se negli anni successivi il medico respinse tutte le glorificazioni della sua azione. Quando qualcuno ne parlava, di solito rispondeva con un sorriso e queste parole:

Un lavoro come un altro, una vita come tutte le altre

Nell’ottobre 1962 Rogozov tornò a Leningrado dove, nel settembre del 1966 si specializzò in chirurgia, con una tesi dal titolo “Resezione dell’esofago per il trattamento del cancro esofageo”. In seguito lavorò come medico in vari ospedali della città, e dal 1986 al 2000 ebbe l’incarico di direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Istituto di Ricerca per Tubercolosi e Pneumologia di San Pietroburgo, quella che era Leningrado. Rogozov morì nel 2000, all’età di 66 anni, a San Pietroburgo, in Russia, per un cancro ai polmoni.


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