Le Tombe dei Condannati a Morte dai Tudor nella Chiesa di Saint Peter ad Vincula a Londra

I 5 sovrani Tudor non si risparmiarono con le esecuzioni dei veri o presunti traditori, spesso persone che avevano solo espresso opinioni contrarie alle azioni dei sovrani. Molti di questi erano nobili, politici o prelati oltre alle 2 regine accusate di adulterio (a torto o ragione) insieme ai loro veri o presunti amanti, e una regina per soli 9 giorni.

La chiesa di Saint Peter ad Vincula, fotografia di DIrk Ingo Franke via Wikipedia CC BY-SA 3.0

Nella Torre di Londra ci sono 2 cappelle, quella di San Giovanni, cappella privata dei sovrani collegata ai loro appartamenti, e Saint Peter ad Vincula (in catene) più lontana ed accostata alle mura della torre.

Non si sa di preciso quando la cappella di S. Pietro venne costruita, si ritiene intorno al 1.100. In origine si trovava fuori dalla torre e serviva come chiesa parrocchiale per le manifestazioni pubbliche dei sovrani, e venne intorno al 1.200 inglobata nel perimetro delle mura della torre.

La Chiesa, fotografia di Michael Coppins via Wikipedia CC BY-SA 3.0

Della cappella originale resta solo la cripta del 1200, la chiesa fu più volte restaurata per essere poi ricostruita totalmente nel 1519-1520 dopo l’incendio del 1512 che l’aveva completamente distrutta. La sua posizione vicina al Tower Green, dove veniva eretto il patibolo, durante il regno di Enrico VIII, la fece diventare luogo di sepoltura delle vittime nobili delle condanne a morte che vi furono sepolte senza alcuna cerimonia, lapide o nome, prendendo semplicemente nota della posizione approssimativa.

In seguito alla ricostruzione e per 200 anni la cappella fu usata come sepoltura per gli abitanti della torre, e nel 1841 fu nuovamente danneggiata da un incendio. Si rese quindi necessario il restauro totale di tutta la cappella per diverse ragioni, fra cui rifare il pavimento e installare il riscaldamento. Il progetto fu presentato nel 1876.

La chiesa all’inizio del XX Secolo

Negli anni la cappella aveva subito molti restauri e modifiche. Già nel 1850 era stato eliminato un porticato di epoca elisabettiana per ripristinare l’entrata originale, e nel 1876 fu eliminato il contro soffitto che riportò alla luce le travi del 1520.

Le lastre del pavimento che coprivano la terra battuta erano completamente sconnesse, e quando vennero sollevate si notò che le sepolture negli anni erano state sovrapposte e le casse di legno, marcendo, avevano fatto sprofondare le lastre. Cominciò così l’opera di recupero dei resti ritrovati, che vennero chiusi in cassette e momentaneamente riposti nella cripta

La Regina Vittoria non voleva che le tombe reali fossero toccate, il progetto prevedeva solo di ricoprire la zona davanti all’altare con un nuovo pavimento, ma non fu possibile a causa delle cavità sottostanti e si iniziò a scavare delicatamente in base allo schema.

Schema delle sepolture

La prima sepoltura di nobili registrata fu quella George Boleyn, decapitato il 17 maggio 1536 e seguita da quella della sorella Anna Bolena il 19 maggio, ma i resti di George davanti all’altare maggiore non vennero trovati, forse erano stati sepolti in altra posizione ora coperta da un monumento e non fu possibile effettuare uno scavo. Ci sono invece molti dettagli della sepoltura di Anna, lasciati dalle dame che ne avevano raccolto il corpo dopo la decapitazione. Non era stato fatto alcun piano di sepoltura, le dame trovarono una cesta destinata a contenere frecce e ci misero il corpo di Anna, con la testa fra le gambe poiché la cesta era troppo corta per contenerla. Venne scavata la fossa nel pavimento e fu deposta semplicemente nella terra e coperta con le lastre..

Possibile disegno di George Boleyn

Il 9 novembre 1876 iniziarono i lavori di scavo nel punto dove doveva essere sepolta la regina Anna. A 60 cm vennero trovati resti umani della fine del ‘700, scavando ancora a 120 cm di profondità vennero trovati i resti di una bara di legno di una donna morta nel 1750 e sotto a questa i resti di una donna decapitata di statura contenuta, un metro e mezzo, massimo un metro e sessanta.

L’esame autoptico stabilì che si trattava di “una femmina di età compresa tra i venticinque e i trenta anni, di corporatura delicata, di proporzioni snelle e perfette; la fronte e la mascella inferiore sono piccole e particolarmente ben formate. Le vertebre particolarmente piccole testimoniano il “collo sottile” della regina. Le ossa della testa indicano un cranio rotondo ben formato, con fronte intellettuale, cresta orbitale diritta, occhi grandi, viso ovale e mento pieno piuttosto squadrato. I resti delle vertebre e le ossa degli arti inferiori, indicano una donna di media corporatura, ben formata, dal collo corto e slanciato. Le costole mostrano profondità e rotondità del torace. Le ossa della mano e dei piedi indicano mani e piedi delicati e ben formati, con dita affusolate e piede stretto“.

Nessuna traccia pertanto del sesto dito che le avevano attribuito le leggende dell’epoca per provare la sua stregoneria, e i tratti del cranio erano compatibili con quelli dei ritratti.

Gli scavi proseguirono verso destra e vennero trovati i resti attribuibili ai seguenti della prima fila;

La regina Anna era stata trovata

Anna Bolena

Gli scavi proseguirono verso destra e vennero trovati i resti attribuibili ai seguenti della prima fila:

Edoardo Seymour Duca di Somerset, fratello della regina Jane e reggente del nipote Edoardo VI, decapitato il 22 gennaio 1552 per abuso di potere.

John Dudley, Duca di Northumberland decapitato il 22 agosto 1553 su ordine della Regina Maria Tudor per aver tramato e fatto incoronare la nuora Jane Grey.

Guilford Dudley

Caterina Howard e Jane Boleyn Lady Rochford, decapitate il 13 febbraio 1542. Per la verità non vennero ritrovati resti della regina, le ossa di persone molto giovani tendono a decomporsi prima, ma essendo documentata la sepoltura insieme a Jane Boleyn, della quale vennero ritrovati resti compatibili, venne accettata la sepoltura in quel punto di Caterina.

San Pietro ad Vincula nel parco della Torre. Fotografia di Richard Nevell via Wikipedia CC BY-SA 3.0

Margaret Pole, duchessa di Salisbury, ultima Plantageneti nipote dei re Edoardo IV e Riccardo III, decapitata il 27 maggio 1541, la sua esecuzione è rimasta nella storia dell’orrore dato che il boia inesperto le massacrò la testa e le spalle prima di riuscire a decapitarla, alcuni racconti dell’epoca sostengono che Margaret rifiutò di appoggiare la testa sul blocco, “perché così morivano i traditori”. Lei non appoggiò la testa e fu decapitata mentre era inginocchiata, causando lo scempio. I Pole erano sempre stati invisi a Enrico VIII per le loro supposte pretese di essere gli eredi legittimi quali Plantageneti. Anche suo figlio Henry venne giustiziato il 9 gennaio 1539 e riposa nella cappella.

Lapide con alcune sepolture della chiesa

Più confusi i resti della seconda fila, che vennero rinterrati tutti insieme, non essendo possibile una identificazione dei resti:

Jane Grey, la regina dei 9 giorni e suo marito Lord Guilford Dudley, decapitati il 12 febbraio 1554, e Henry Grey Duca di Suffolk, padre di Jane, decapitato il 23 febbraio 1554.

Jane Grey

Thomas Howard, secondo cugino di Elisabetta I che tentò di liberare Maria Stuarda per sposarla e venne giustiziato il 2 giugno 1572.

Robert Devereux ex favorito di Elisabetta I decapitato il 25 febbraio 1601.

Proprio di fronte all’altare c’è Giacomo, Duca di Monmouth, figlio illegittimo del re Carlo II, che reclamò il trono alla morte del padre ma venne sconfitto dallo zio Giacomo II, erede legittimo, e decapitato il 15 luglio 1685.

Nella cappella sono sepolti anche molte altre persone note della storia del periodo Tudor.

Tommaso Moro ex Lord Cancelliere di Enrico VIII, che per la sua opposizione al divorzio da Caterina d’Aragona venne decapitato il 6 luglio 1535, la sua testa fu esposta su una picca per un mese e poi recuperata dalla figlia e sepolta a Canterbury.

La chiesa nella Torre di Londra

John Fisher, arcivescovo di Rochester, che rifiutò di riconoscere Enrico VIII capo della chiesa dopo lo scisma e fu decapitato il 22 giugno 1535.

Thomas Seymour, fratello di Jane Seymour che dopo la morte di Enrico VIII ne aveva sposato la vedova Caterina Parr, finì giustiziato il 20 marzo 1549 per un tentativo di rapimento od omicidio del giovane Edoardo VI con la dubbia complicità di Elisabetta I, mai provata.

Thomas Cromwell, primo Ministro di Enrico VIII caduto in disgrazia dopo il matrimonio del re con Anna di Cleves e giustiziato il 28 luglio 1540, lo stesso giorno del matrimonio di Enrico con Caterina Howard.

Altri personaggi meno noti sono sepolti nella cappella, ma sarebbe un elenco troppo lungo.

I resti dei nobili furono depositati nella “Queen’s House”, residenza del Governatore della Torre fino al completamento dei lavori. Il 13 aprile 1887 vennero tutti rinterrati in cassette di legno con il loro nome, la data di morte e l’anno 1887 nel quale erano stati ritrovati. Sopra venne steso il cemento e le belle piastrelle ottagonali che vediamo ora.

La cappella è stata ripristina com’era durante il regno di Enrico VIII. Nella sua semplicità ha poco di una cappella reale, ma è visitatissima non per quello che è sopra, quanto per quello che c’è sotto il pavimento, e la tomba di Anna Bolena dopo quasi 500 anni ha sempre fiori freschi, omaggio dei visitatori.


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