Il pittore Ivan Konstantinovich Aivazovsky, nel XIX Secolo, fu autore di alcuni dei dipinti più coinvolgenti che mostravano il mare. Di origine Russo-Armene, egli fu uno dei più importanti pittori del suo tempo, autore del dipinto “La Nona Onda“, considerato da molti “la più bella opera di un russo“. La specializzazione di Aivazovsky per i paesaggi marittimi lo portò a dipingere la metà dei suoi oltre 6.000 dipinti con soggetti inquadrati sull’acqua del mare, riuscendo a raggiungere una perfezione nella raffigurazione delle onde e della loro forza con pochi pari nel mondo della pittura.
Quel che rende differenti i quadri di Aivazovsky dai suoi contemporanei è la capacità di replicare sia l’intensità del movimento sia la traslucenza e la complessa trama delle onde del mare. Durante i suoi lunghi viaggi in tutta Europa, Aivazovsky riuscì ad ottenere un successo globale grazie al romanticismo delle proprie tele. Egli giocò con i colori e con la luce in modo da ottenere un realismo magico che, qualche decennio dopo, divenne ampiamente sfruttato anche nell’arte fotografica.
Il legame emotivo che legava Aivazovsky con il mare risulta dai quadri che mostrano Napoli o Venezia, Istanbul o Genova, esempi di dipinti/diari di viaggio che raccolsero l’ammirazione sia di personaggi noti (come addirittura il Papa della chiesa Cattolica), sia di popolani, fra cui Aivazovsky sovente si intratteneva, e per il quale organizzò anche diverse mostre ed esposizioni delle proprie opere.
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