Le prime immagini che vengono in mente quando si parla di arte gotica sono altissime guglie appuntite o tetre cattedrali, ma in realtà quella gotica è una corrente artistica molto più complessa. Oltre all’architettura ma anche alla pittura, esistono rarissime opere d’arte gotica talmente piccole da poter essere tenute agevolmente in mano.
Era proprio questo lo scopo delle preziose noci da preghiera, che furono create da sconosciuti artisti come oggetti di devozione religiosa personale, destinati alla nobiltà dell’epoca.
Le “noci da preghiera” furono prodotte, in un numero molto limitato (oggi ne rimangono appena 150), tra il 15° e il 16° secolo, soprattutto nei Paesi Bassi e nelle Fiandre.
Ogni pezzo è ricavato da un unico pezzo di legno di bosso, materiale duro ma dalla grana fine, particolarmente adatto ad essere intagliato, e piacevole al tatto dopo la lucidatura.
Esternamente appaiono come semplici sfere di legno, o figure decorative, ma quando si aprono rivelano un’incredibile opera d’intaglio, la cui precisione talvolta non è apprezzabile ad occhio nudo.
Gli intricati rilievi rappresentano episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, come l’Adorazione dei Magi, Gesù che entra a Gerusalemme, la Crocifissione di Cristo oppure la sua resurrezione, ma anche narrazioni non presenti nella Bibbia, come l’Incoronazione della Vergine.
Le noci da preghiera sono preziose per l’incredibile quantità di dettagli raffigurati, che richiedevano una lunghissima lavorazione: secondo le storiche dell’arte Lisa Ellis e Alexandra Suda, per completare ogni miniatura potevano occorre sino a quasi 30 anni!
Si trattava quindi di costosi oggetti di lusso, status symbol prodotti su commissione per personaggi di altissimo rango: Enrico VIII d’Inghilterra e sua moglie Caterina d’Aragona, l’imperatore Carlo VI e altri sovrani o membri della nobiltà più ricca dell’epoca erano gli esclusivi possessori di questi oggetti unici.
Oggi queste minuscole opere d’arte possono essere ammirate alla Art Gallery of Ontario, al Metropolitan Museum di New York o al British Museum, ma sono anche in prestigiose collezioni private. Data la loro rarità, sul mercato dell’arte hanno un valore immenso con medie di vendita che passano i 100.000 euro.
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