In quel turbolento periodo per l’Inghilterra che fu il XVI secolo si rischia di perdersi fra sovrani cattolici, scismi protestanti e un lungo elenco di mogli di Enrico VIII. Enrico, Re d’Inghilterra dal 1509 fino alla morte, avvenuta nel 1547, è celebre per aver ripudiato Caterina d’Aragona in favore di Anna Bolena, e per aver poi fatto giustiziare quest’ultima con diverse accuse. Il desiderio del Re di sposare Anna Bolena (ma soprattutto di avere un erede maschio) fu alla base dello scisma protestante anglicano, che portò alla prima rottura inglese con la chiesa di Roma.
Anna Bolena, però, durò poco
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
La nuova regina d’Inghilterra riuscì a rimanere in carica soltanto 3 anni, dal 1533 al 1536, e infine si arrese alla mannaia del boia. Il giorno seguente l’esecuzione di Anna, Enrico VIII si fidanzò con Jane Seymour, molto più mite e condiscendente della precedente moglie, e i due convolarono a nozze 10 giorni dopo l’esecuzione voluta da Enrico.
Enrico VIII:
Enrico amò sinceramente Jane, ma la fortuna non era dalla sua parte. Il 12 Ottobre 1537 la donna mise al mondo il sospirato erede maschio, Edoardo VI Tudor, e nel regno si pensò finalmente che si fosse giunti a una conclusione positiva per la questione matrimoniale e dinastica del Re.
Ma era il ‘500, e la scienza medica non era quella odierna
Poco dopo il parto Jane iniziò a manifestare i sintomi di una malattia nota come “febbre puerperale” (patologia comune nelle partorienti che verrà sconfitta soltanto secoli dopo, grazie a un medico austriaco) e si avviò alla morte. Il 24 ottobre, soltanto 12 giorni dopo aver regalato l’unico erede maschio a Enrico e a tutti gli inglesi, Jane Seymour si spense ad Hampton Court, a Londra. Dopo di lei il Re contrarrà altri 3 matrimoni, ma nel 1547, quando morì, scelse di farsi seppellire accanto all’amata Jane.
Edoardo VI
E così, Edoardo VI, orfano di madre ancora in fasce, crebbe amatissimo dal padre e circondato da ogni riguardo. La sua salute veniva costantemente tenuta sotto controllo dai medici, i quali gli provavano quotidianamente la febbre e gli facevano seguire una dieta ricca e variegata.
Nell’ottobre del 1541 l’ambasciatore francese descrisse Edoardo come bello, ben nutrito e straordinariamente alto per la sua età
Edoardo VI ritratto da Hans Holbein:
L’ambasciatore imperiale osservò la postura del piccolo e scrisse che la sua spalla destra era più bassa di quella sinistra. Il bambino potrebbe aver sofferto di una leggera scoliosi della colonna vertebrale, una condizione presente anche in suo zio materno, Edward Seymour, e quindi forse una tara ereditaria.
Nello stesso mese Edoardo si ammalò di febbre quartana, a volte indice di una forma di malaria. Per circa dieci giorni Edoardo fu tanto provato da far pensare che ormai fosse spacciato. Il padre Enrico era sconvolto e mandò il suo medico personale, il dottor William Butts, al capezzale di Edoardo. Il dottor Butts visitava regolarmente il piccolo e limitava l’assunzione di cibo di Edoardo a zuppe e brodi, quando in realtà questi aveva necessità di carne. Edoardo mal sopportava i modi rigorosi del dottore e cominciò a definirlo un furfante e uno sciocco. Alla fine il dottore gli concesse un po’ di carne, ma Edoardo chiese comunque al medico di andarsene. Questo era un buon segno della sua ripresa, ed effettivamente l’erede al trono si ristabilì completamente. Gli fu permesso di tornare al suo stile di vita, ma in seguito si sarebbe ammalato di febbri periodiche.
La preoccupazione per la salute del principe era in cima alla lista delle priorità di Enrico VIII, e quindi il giovane venne tenuto lontano dalla corte londinese. Edoardo abitava infatti a Windsor, lontano dalle epidemie di peste e vaiolo che flagellavano periodicamente la città, e chi frequentava il palazzo era tenuto a osservare rigide regole igieniche.
A titolo di esempio basti pensare che qualsiasi cortigiano si volesse avvicinare al principe era obbligato a lavarsi ripetutamente le mani prima di toccarlo, una precauzione tanto attuale quanto già conosciuta all’epoca.
Ma gli anni passano ed Enrico VIII, provato da uno stile di vita esagerato, muore. Nel febbraio del 1547 Edoardo VI diviene Re d’Inghilterra, ma ha soltanto 10 anni. Il Re viene quindi coadiuvato dallo Zio, Edward Seymour, e dall’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (la massima autorità spirituale della Chiesa anglicana), entrambi di tendenze luterane, i quali gli fanno promulgare il Book of Common Prayer, divenuto la base della comunione anglicana, completando in senso liturgico lo scisma protestante inglese.
Sul letto di morte, Enrico VIII indica come suo successore, il figlio Edoardo VI. In primo piano, il papa con la testa reclinata, simbolo della sconfitta della Chiesa cattolica nel Regno d’Inghilterra:
Edoardo VI, però, non sta bene. Già nel 1550, a 13 anni, il giovane re è costretto a letto da una misteriosa malattia. Tutti si aspettavano la morte, ma il fanciullo, anche in questo caso, riesce a riprendersi. Ma dura poco.
Nella primavera del 1552 Edoardo si ammala di morbillo e di vaiolo, ma il decorso è breve e il ragazzo si riprende completamente. Nell’ottobre del 1552 incontrò l’astrologo e medico italiano Gerolamo Cardano, che notò come il giovane fosse miope e un po’ sordo. Nei suoi studi il ragazzo non solo indossava gli occhiali ma usava anche un bicchiere per leggere.
Sotto, Gerolamo Cardano:
Nel dicembre del 1552 la salute di Edoardo VI iniziò a declinare rapidamente, svelando i primi sintomi di una malattia che alla fine si sarebbero rivelati fatali. Forse, ma siamo nel campo delle ipotesi, il ragazzo era stato contagiato dalla tubercolosi prima di aver contratto il morbillo. Una delle conseguenze conosciute del morbillo è la soppressione del sistema immunitario che consente di esporre un’infezione latente.
Edward VI firma la sua prima sentenza di morte, John Pettie R.A:
E così, il 15 febbraio 1553, Edoardo si ammalò di raffreddore e attacchi febbricitanti. Sua sorella maggiore, la cattolica Maria, poi detta “la Sanguinaria”, figlia di Caterina d’Aragona, venne a fargli visita nel tentativo di riallacciare i loro rapporti oltrepassando i limiti della differenza di pensiero riguardo i temi religiosi. Edoardo fu costretto a letto durante l’incontro, bloccato da una violenta tosse. La maggior parte di ciò che sappiamo dell’ultima malattia di Edoardo viene dagli scritti dell’ambasciatore imperiale francese, Jean Scheyfvre. Egli era in stretto contatto con John Banister, uno studente di medicina di ventuno anni il cui padre era un funzionario minore nella famiglia del re.
Maria I Tudor detta “la sanguinaria”:
I sospetti che Edoardo fosse stato avvelenato da John Dudley, reggente dopo la condanna a morte per appropriazione indebita dello zio Edward Seymour, furono immediatamente fugati. Il re veniva tenuto in isolamento e le sue condizioni di salute erano segretissime.
A marzo Edoardo era ancora provato, magro e debole e non poteva lasciare la sua stanza, ma ad Aprile sembrava essersi ripreso, tanto da poter prendere aria nel parco di Westminster e trasferirsi a Greenwich. Alla fine del mese si indebolì nuovamente, e il 7 maggio era ancora a letto, anche se i medici reali non avevano dubbi sulla sua guarigione.
La sua salute ricadde l’11 giugno e Scheyfve riferì che “la materia che espelle dalla sua bocca a volte è colorata di un giallo verdastro e nero, a volte rosa, come il colore del sangue”. I suoi dottori credevano che soffrisse di “un tumore suppurante” del polmone e vociferavano che Edoardo fosse ormai spacciato. Uno scrittore italiano, Giulio Raviglio Rosso, scrisse che fu ammessa nella stanza di Edoardo una donna la quale asseriva di poter curare il ragazzo. Nonostante le proteste dei dottori questa fu vicina per diverso tempo al suo capezzale, somministrandogli delle pozioni che presto fecero peggiorare il giovane facendogli gonfiare gli arti. Le sue gambe divennero tanto gonfie che dovette sdraiarsi sulla schiena e perse completamente le forze. Al suo tutore, John Cheke, sussurrò:
Sono contento di morire
Edoardo fece la sua ultima apparizione in pubblico il 1° luglio, quando si mostrò alla sua finestra nel palazzo di Greenwich, generando una grande impressione in coloro che lo videro per la sua condizione “magra e consunta”. Durante i due giorni seguenti, arrivarono grandi folle speran do di rivedere il re, ma il 3 luglio gli fu detto che l’aria era troppo fredda perché potesse mostrarsi di nuovo.
Edoardo VI morì all’età di 15 anni al palazzo di Greenwich alle 8 di sera del 6 luglio 1553
Secondo il leggendario resoconto di John Foxe sulla sua morte, le ultime parole del sovrano furono:
Sono svenuto; Signore abbi pietà di me e prendi il mio spirito
Il giovane fu sepolto nella cappella di Enrico VII nell’Abbazia di Westminster l’8 agosto 1553, con i riti riformati officiati da Thomas Cranmer. La processione venne seguita dai londinesi in lutto, mentre il carro funebre, drappeggiato in un panno d’oro, era sormontato da un’effigie di Edoardo, con corona, scettro e giarrettiera. Il luogo di sepoltura di Edoardo non fu segnato fino al 1966, quando una pietra incisa con il suo nome fu posata sul pavimento della cappella.
Cause della morte
La causa della morte di Edoardo VI non è accertata. Come per molte altre morti di sovrani del XVI secolo si susseguirono voci di avvelenamento, ma in realtà non fu trovata alcuna prova a sostegno della tesi. Fu accusato il I duca di Northumberland, John Dudley, che divenne impopolare a causa degli eventi che seguirono la morte di Edoardo, e di cui si credeva che potesse aver ordinato l’assassinio del giovane re. Un’altra teoria sosteneva che Edoardo VI fosse stato avvelenato dai cattolici che cercavano di portare Maria I Tudor al trono.
John Dudley:
Tutte queste voci furono però sconfessate dal chirurgo che analizzò il torace del ragazzo dopo la morte. Egli scoprì che “la malattia della morte di sua maestà era dei polmoni”. L’ambasciatore veneziano a Londra scrisse che Edoardo era morto di consunzione, un termine dell’epoca che indicava la tubercolosi, e la tesi accettata vuole che la malattia fu contratta dopo un attacco di morbillo e vaiolo nel 1552, che soppresse la sua naturale immunità al morbo. Altri studiosi avanzano invece l’ipotesi che i suoi sintomi fossero tipici della broncopolmonite acuta, portando a una “suppurazione dell’infezione polmonare” o ascesso polmonare, setticemia e insufficienza renale.
La vita di Edoardo VI, principe sfortunato fu di ispirazione per il romanzo di Mark Twain “Il Principe e il Povero“, del 1881.
Dopo Edoardo VI
Gli successe al trono la protestante Jane Grey, quarta in ordine di successione, che fu la prima regina d’Inghilterra. L’epopea di Jane durò soltanto 9 giorni in quanto la cugina e sorellastra di Edoardo VI, Maria I Tudor, riuscì a far catturare la Grey e il marito Guilford Dudley, figlio di quel John Dudley che era reggente per conto di Edoardo. I Dudley e Jane Grey furono giustiziati, e al trono salì Maria I Tudor, che tentò di ripristinare la religione cattolica in Inghilterra. Ma questa è un’altra storia…