Il fotografo scozzese Alexander Gardner fu incaricato di un compito strano quanto macabro: immortalare 4 membri della cospirazione contro Abraham Lincoln mentre pendevano dalla forca. I soggetti che furono giustiziati erano David Herold, Lewis Powell, George Atzerodt e Mary Surratt. Le loro morti furono il culmine di una serie azioni volte a catturare i mandanti e cospiratori dell’assassinio di uno dei presidenti più amati della storia degli Stati Uniti. Il 7 luglio del 1865 si poneva la parola fine ad una caccia che era durata sin dal 15 Aprile, giorno in cui Lincoln venne assassinato. Il giorno dell’esecuzione era terribilmente caldo, con 38 gradi all’ombra, e i condannati sudavano visibilmente prima di esser coperti.
Dopo l’assassinio di Lincoln il governo arrestò diverse centinaia di persone, ma la maggior parte vennero rilasciate per mancanza di prove. Il governo federale degli Stati Uniti riuscì ad individuare otto persone come colpevoli di aver cospirato contro il governo, e quattro di queste furono giustiziate a morte. Il processo iniziò il 10 Maggio, e durò circa sette settimane. Gli imputati ebbero la possibilità di difendersi e di raccogliere prove e testimonianze, ma non di testimoniare loro stessi.
Il 29 giugno del 1865 la Commissione militare si riunì per iniziare la revisione delle prove e delle testimonianze, giungendo rapidamente ad un verdetto di colpevolezza per sette degli otto imputati. E’ interessante notare come per condannare a morte gli imputati fossero necessari soltanto i 2/3 dei voti della commissione, il che significa che furono sufficienti 6 dei 9 voti disponibili. Mary Surratt, Lewis Powell, George Atzerodt, e David Herold furono condannati “ad essere impiccati per il collo fino a che non fossero morti”. Samuel Arnold, Samuel Mudd e Michael O’Laughlen furono condannati ai “lavori forzati a vita”, mentre Edman Spangler ricevette una condanna a sei anni. Il giorno successivo il generale Hartrandft informò i detenuti del risultato delle sentenze, e la disperazione calò sul volto dei quattro condannati a morte.
David Herold era un farmacista dalla scarsa intelligenza, che accompagnò Booth, l’esecutore materiale dell’assassinio, dal dottore che gli curò la gamba, rotta dopo esser saltato dal palco dove assassinò Lincoln. I due uomini continuarono la loro fuga attraverso Maryland e Virginia, ed Herold rimase con l’assassino sino a quando non fu ucciso dai militari.
Lewis Powell era un ex prigioniero confederato reduce della guerra civile. Di notevole prestanza fisica, venne reclutato per essere l’esecutore materiale di un rapimento contro il presidente. Quando il tentativo fallì, Booth lo incaricò di uccidere il Segretario di Stato William Seward. Powell entrò in casa di Seward e ferì gravemente il proprietario e il figlio, oltre ad una guardia del corpo.
Mary Surratt gestiva una pensione a Washington dove si riunivano i cospiratori. Ella divenne la prima donna giustiziata dal governo federale degli Stati Uniti.
George Azterodt, di origine tedesca, fu un barcaiolo che traghettava i confederati durante la guerra attraverso i corsi d’acqua del sud del Maryland. Reclutato da Booth, fu incaricato di uccidere il vicepresidente Andrew Johnson ma, spaventato, rimase a bere in un bar.
Durante il pomeriggio del 7 luglio del 1865 i quattro cospiratori furono costretti a salire sul patibolo che era stato costruito durante la notte precedente. Ad assistere all’esecuzione erano presenti oltre 1.000 persone, fra cui funzionari governativi, membri delle forze armate, la famiglia degli imputati, testimoni ufficiali e giornalisti. I cappi furono messi attorno al collo degli imputati e i volti coperti con dei cappucci. Mani e piedi vennero legati e ai condannati fu praticamente impossibile divincolarsi visibilmente. Da quando era stato emesso il verdetto, gli avvocati della Surratt e sua figlia Anna si erano impegnati alacremente per ottenere la grazia per la donna, grazia che però non fu mai concessa. Molti dei presenti in realtà pensavano che la Surratt sarebbe stata salvata dalla forca con un colpo di scena all’ultimo minuto, ma ciò non accadde. In seguito all’estrema unzione e poco dopo le 13:30 si aprirono le botole e i quattro caddero verso la morte. Atzerodt emise un ultimo grido disperato “ci incontreremo all’altro mondo”, e i corpi di tutti e quattro furono tirati giù dopo 25 minuti di “penzolamento”.
Nel corso degli anni molti critici attaccarono duramente i verdetti, perché furono pronunciati senza ascoltare gli imputati, evitando di valutare delle prove di discolpa e da una commissione decisamente poco preparata ad un evento del genere.