Nascoste in alcuni cimiteri di Londra, vi sono le antiche e splendide bare della nobiltà vittoriana, testimonianza di un’epoca in cui una certa estetica della morte era estremamente in voga.
Del resto, in un periodo storico in cui le differenze di classe erano profonde e le sofferenze sociali dei più poveri molto marcate, i ceti elitari sentivano il bisogno di mantenere evidente questo distacco, dimostrando la loro posizione privilegiata anche dopo la propria dipartita.
Tutto ciò veniva riflesso nella scelta di funerali sontuosi, monumenti funebri esagerati o bizzarri nonché bare eleganti, e spesso anche estremamente lussuose, che avevano principalmente lo scopo di essere ammirate dai visitatori. Molte bare erano infatti realizzate in legni pregiati e riccamente adornate con particolari raffinati, quali chiodi di ottone e rivestimenti di camoscio o velluto, oltre ad essere ornate con intarsi, decorazioni e persino pietre preziose.
Il loro valore era tale che alcuni cimiteri decisero addirittura di introdurre una tassa di ingresso, cosa che portò i familiari dei defunti a diradare le visite e a trascurare le salme dei propri cari.
La moda delle ricche sepolture passò poi con la fine dell’epoca vittoriana e il sopraggiungere del XX secolo, che decretò l’inizio di un periodo di forte decadimento delle tombe, lasciate a se stesse dai familiari dei deceduti e, in molti casi, vittime anche di atti vandalici.
Molte delle bare della nobiltà vittoriana si trovano oggigiorno nelle catacombe di quelli che sono chiamati i Magnifici Sette, i cimiteri giardino di Londra nati fra il 1832 e il 1842 per risolvere il problema del sovraffollamento dei cimiteri parrocchiali: Kensal Green, West Norwood, Highgate, Abney Park, Nunhead, Brompton e Tower Hamlets.