La settimana scorsa, l’UNESCO ha aggiornato l’eterogeneo elenco dei luoghi patrimonio mondiale dell’umanità. Si aggiungono isolate regioni che vogliono preservare la loro natura selvaggia e incontaminata, rovine archeologiche, e siti storici già conosciuti. Dopo molte discussioni, l’organizzazione decide ogni anno quali nuovi siti siano degni dello status di patrimonio mondiale, da aggiungere alla lista di circa 1.000 luoghi di “eccezionale valore universale per l’umanità.”
Mentre le dune di sabbia nel sud-est dell’Iran o le isolate barriere coralline al largo delle coste del Sudan sono molto difficili da raggiungere, nella lista dei 21 nuovi arrivati ci sono delle località dove è possibile pianificare agevolmente un viaggio.
Sito Archeologico di Filippi – Grecia
Una volta considerata una “piccola Roma”, Filippi fu fondata nel 4° secolo aC. dal re macedone Filippo II. Di questa antica città cinta da mura rimangono sia resti ellenistici, come il teatro e il tempio, che romani, come il foro e alcune basiliche cristiane. Filippi, costruita ai piedi di un’acropoli, si trova nel nord della Grecia, nell’odierna Macedonia orientale e Tracia, su un antico percorso che collega Europa e Asia, la Via Egnatia. Il sito archeologico si può raggiungere dalla città portuale di Kavala, sia in autobus sia in taxi.
L’opera architettonica di Le Corbusier
17 opere partorite nell’arco di 50 anni dal genio creativo dell’architetto franco-svizzero Le Corbusier entrano nella Lista del Patrimonio Mondiale, e si trovano in sette diverse nazioni (Argentina, Belgio, Francia, Germania, India, Giappone e Svizzera). Leader del Movimento Moderno, Le Corbusier usò per i suoi edifici audaci e funzionali materiali come ferro, cemento e vetro. Anche se non tutti amano l’estetica dell’architetto, i suoi progetti hanno rotto le convenzioni del passato e spianato la strada ad un nuovo linguaggio dell’Architettura globale.
Sono in Francia la maggior parte delle opere comprese nella lista: 10 edifici, tra cui La Villa Savoye nel sobborgo parigino di Poissy, La Chapelle Notre Dame du Haut a Ronchamp e La Cité Radieuse di Marsiglia.
Point Mistaken – Terranova
Chiamato così (la punta sbagliata) per il pericolo che rappresenta per la navigazione, il promontorio, spesso avvolto da una fitta nebbia, si trova nella punta sud-orientale della penisola di Avalon, sull’isola di Terranova (Canada). Le frastagliate scogliere di Point Mistaken risalgono a 580/560 milioni di anni fa, e ospitano la più grande quantità di grandi fossili presenti sull’intero pianeta. Sono la testimonianza di antiche forme di vita che rappresentano lo spartiacque nella storia dell’evoluzione della vita sulla terra, i primi grandi organismi biologicamente complessi, dopo tre miliardi di anni popolati da microrganismi.
I visitatori devono essere accompagnati da una guida ufficiale del Edge of Avalon Interpretive Centre, che ha il suo punto di partenza sulla Route 10 di Portugal Cove South.
Hubei Shennongjia
Hubei Shennongjia, nella Cina centro-orientale, è nel mondo l’unico ecosistema ben conservato di foresta subtropicale, nelle medie latitudini. Qui resistono ancora le più grandi foreste primarie della Cina centrale dove, oltre a 5000 specie vegetali, trovano il loro habitat animali rari come la salamandra gigante cinese, il rhinopithecus, il leopardo nebuloso, e l’orso nero asiatico.
Il nuovo aeroporto Shennongjia Hongping, inaugurato nel maggio 2014, ha voli di collegamento con Wuhan, Chongqing e Shanghai.
Dolmen di Antequera – Spagna
Nella provincia di Malaga, nel cuore montuoso dell’Andalusia, si nascondono tre tumuli funerari risalenti al 3° millennio aC. Sono stati descritti dall’UNESCO come “una delle più notevoli opere architettoniche della preistoria europea e uno dei più importanti esempi del megalitismo europeo.” Il sito comprende tre monumenti megalitici (i dolmen di Menga e Viera e la Tolos di El Romeral) e due monumenti naturali (Peña de los Enamorados e le formazioni montuose di El Torcal), che rappresentano i punti di riferimento del luogo.
Da veder anche il Museo Picasso di Malaga, che ha sede in un palazzo restaurato del 16° secolo, dove sono custodite quasi 300 opere dell’artista.
Complesso delle Grotte di Gorham – Gibilterra
Questa sorprendente rete di grotte, sul lato orientale della Rocca di Gibilterra, fu occupata dagli uomini di Neandertal per un periodo di tempo di 125.000 anni. Gli archeologi hanno trovato molte testimonianze della vita di questi ominidi, come strumenti di pietra e incisioni rupestri, in quattro grotte naturali, nelle scogliere calcaree di Gibilterra. I preziosi ritrovamenti hanno aiutato gli scienziati a comprendere l’evoluzione umana e la civiltà di Neandertal.
Gibilterra è famosa anche per le sue scimmie, che vivono nella Rocca allo stato semi-selvaggio. Secondo un’antica credenza, il territorio apparterrà al Regno Unito fino a quando le scimmie rimarranno a Gibilterra.
Arte rupestre di Zuojiang Huashan
Lungo il fiume Zuojiang, nel sud della regione autonoma di Guangxi della Cina, al confine con il Vietnam, ci sono preziosi esempi di pitture rupestri.
A cavallo tra ripide scogliere calcaree, in un paesaggio spettacolare formatosi 200 milioni di anni fa, questi 38 esempi di arte rupestre rappresentano l’unica testimonianza rimasta della vita e dei rituali dei popoli Luoyue. Alcuni studiosi ritengono che le pitture, risalenti al 5° secolo aC, raffigurino le cerimonie di una cultura risalente all’età dei “tamburi di bronzo”, una volta diffusa in tutta la Cina meridionale.
La lontananza dai centri abitati ha aiutato la conservazione delle pitture rupestri. La più vicina città, Chongzuo, a circa un’ora di distanza, offre ai turisti alloggi e un buon punto di partenza per ammirare la natura della regione.