Le 5 fotografie più Terrificanti della Prima Guerra Mondiale

Qual è il punto più basso dell’orrore? Che colore ha il fondo del terrore umano? Probabilmente chi non ha vissuto gli orrori della guerra non può individuare con certezza queste paure, ma i reduci identificano nei conflitti fra uomini tutta questa serie di sensazioni terribili e stranianti. Le cinque fotografie della selezione ci ricordano quanto sia labile il confine fra un’esistenza pacifica e un abisso di devastanti orrori, in grado di annientare milioni di vite.

I bossoli d’artiglieria

Cartucce-Mortaio-Inglese

Un soldato britannico fu fotografato in piedi di fronte ad una montagna di bossoli vuoti in Francia. L’autore della fotografia è Tom Aitken, e racconta soltanto la metà della storia legata alla distruzione che simili armamenti furono in grado di realizzare. L’artiglieria fu uno dei principali metodi di attacco e difesa durante il primo conflitto mondiale, causa di oltre la metà dei morti registrati in totale fra i militari (circa 6 milioni di persone). I devastanti colpi di queste armi da fuoco furono stimati in 1 miliardo durante il conflitto, distruggendo non solo la vita delle persone impegnate in guerra, ma anche case, edifici e affetti di tutti gli abitanti delle zone interessate.

La Piramide

Piramide-Pickelhaube-new-york

Una fotografia di forte impatto simbolico, e per questo probabilmente ancora più impressionante. La piramide nera che fu eretta di fronte al Grand Central Terminal, a New York, venne realizzata con i Pickelhaube, gli elmetti con la punta dell’esercito tedesco presi dai soldati che furono catturati o uccisi dalle truppe statunitensi. Sopra la grande massa dei caschi si trova una scultura che, in molti, identificano con la Nike, l’antica dea greca simbolo della vittoria.

Gli elmetti, in totale 12.000, furono tutti venduti, e risultano impressionanti per l’ostentazione che fu fatta della vittoria degli Stati Uniti sugli Imperi Centrali. Alcuni identificano questa costruzione con la massoneria, i primi vagiti del fascismo e anche le teorie del complotto mondiale.

La Geografia

Battaglia-Messines

Forse oggi non cambieremo la storia, ma sicuramente la geografia” con queste parole Herbert Plumer, uno dei comandanti dell’esercito inglese, apostrofò l’ordine di far deflagrare gli esplosivi piazzati all’interno di 24 gallerie sotterranee fatte scavare durante i mesi precedenti nelle alture di Messines, in Belgio. Le mine posizionate all’interno dei tunnel erano di una potenza devastante, realizzate con un esplosivo chiamato Ammonal, che sviluppa al momento dell’accensione circa 3.000 gradi centigradi.

Non appena le mine esplosero morirono quasi all’istante 10.000 soldati tedeschi e un buon numero di soldati inglesi (per problemi di coordinazione delle detonazioni). La battaglia fu uno dei maggiori successi militari della storia dell’esercito della Regina, e viene ricordata anche per i crateri e le modifiche morfologiche che vennero fatte sul territorio. Una delle mine inesplose (si stima fossero almeno 5) detonò grazie all’elettricità statica di un temporale nel 1955, creando un cratere largo 60 metri e profondo 20. Morì una mucca.

Una risata in trincea

soldato-ride-trincea

Quella sopra è forse la forse la fotografia più famosa che illustra lo stato di “Shell-shock”, una reazione dei soldati che combatterono la Prima Guerra Mondiale all’intensità dei bombardamenti e delle battaglie. Per spiegarla è sufficiente ricordare il miliardo di colpi di artiglieria che furono sparati durante il conflitto, pensando che, su entrambi i fronti, ci furono moltissimi uomini che ne furono terrificati prima dal rumore, poi dalla distruzione e infine dai compagni feriti, mutilati o morti al proprio fianco. La foto è in realtà un ingrandimento di un’immagine di difficilissima reperibilità, e mostra un soldato in evidente stato di trance, mentre ride nonostante la situazione attorno a sé sia disastrosa.

In moltissimi hanno messo in dubbio che l’immagine mostri un soldato in stato di Shell Shock, ma in ogni caso la forza visiva di questo ritratto rimane immutata, mentre rende evidente la lucida follia del trovarsi coinvolti in un conflitto mondiale.

Il soldato mutilato

Il soldato della fotografia (disponibile a questo link) è un mutilato di guerra, e fu incluso nel libro di Ernst Friedrich “War against war”, del 1924. Quella delle persone mutilate fu una conseguenza che lasciò esterrefatte le persone che vissero gli anni immediatamente seguenti il primo conflitto mondiale, perché i tanti reduci portavano con sé uno dei marchi più terribili dell’orrore della guerra.

Furono decine di milioni i soldati che persero funzionalità del proprio corpo in seguito all’esplosione di mine, di colpi di artiglieria e di altre deflagrazioni, e costituirono un monito costante negli anni seguenti di quanto la guerra sia la peggiore e più devastante invenzione umana.


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