La Wicca: Storia della Religione Neopagana che risale al Medioevo

Antichi racconti, libri, film e storia ci hanno abituato per anni al concetto di stregoneria e alle figure di streghe o stregoni. Se in antichità questi erano venerati e rispettati come saggi, o come messaggeri di entità superiori, a partire dal sedicesimo secolo si arrivò a stigmatizzarle fino a raggiungere un vero tentativo di epurazione (un metodo fra tutti fu l’inquisizione). Nonostante la volontà di sopprimere ‘eretici’ credo pagani, uno fra i molti è giunto incolume e forte fino a noi: la Wicca.

La Wicca è una religione volta alla comunione del praticante con il Divino e con la Natura

Getta le sue radici in epoche remote, tramandata per via orale dalle prime tribù celtiche e poi consolidatasi come vera e propria religione, a partire dagli albori del Medioevo e diffusasi principalmente nel Nord Europa. A differenza di altre religioni, la Wicca prevede un connubio tra spiritualità e rapporto con la vita. Il suo intento è quello di guidare l’essere umano a muovere i suoi passi sul sentiero della quotidianità tramite il rapporto con il Divino e, contemporaneamente, di aiutarlo a sviluppare una sempre più vibrante spiritualità.

Contrariamente a numerose altre religioni, la Wicca non prevede particolari dogmi o rigidi codici comportamentali. Ciò che conta sono le percezioni che l’individuo sviluppa nei confronti della natura, delle energie invisibili allo sguardo e il rapporto tra lui e il Divino in prima persona, senza intermediari.

“Finché non nuoce a nessuno, fai ciò che vuoi”

Questa è l’unica regola che la Wicca impone.

Il praticante può essere solitario, dunque una qualsiasi strega o stregone (così vengono chiamati gli adepti) che in maniera del tutto autonoma gestisce i suoi rituali, oppure questo può riunirsi, qualora lo individui e lo desideri, in un Coven, ovvero una cerchia di persone che insieme celebra le pratiche Wicca.

Sotto,  Gerald Gardner, conosciuto come il “padre della Wicca moderna”, durante un rito Wicca:

A causa dell’ampia disinformazione in materia, e della cattiva nomea tramandatasi per secoli, molti credono che la Wicca abbia a che fare con culti satanici o con sette deviate. Parlando con un vero Wiccan, sarà possibile constatare che ciò non è esatto, in quanto la Wicca non considera e non prevede l’esistenza di un dio malevolo quale Satana e non tollera la magia come mezzo per ferire il prossimo.

La Wicca non è, come abbiamo precedentemente visto, una religione monoteista, bensì pagana. Conosciamone dunque le principali divinità. La ‘Dea’ e il ‘Dio’ sono le figure considerate fonte di energia e saggezza. Non esiste una loro raffigurazione ‘ufficiale’. Ogni praticante può immaginarne l’aspetto, in base alle proprie sensazioni e scegliendo ciò che più lo mette a suo agio, durante i rituali o gli incantesimi.

Per un concetto di familiarità, è possibile immaginarli come gli dei dell’antichità: Diana, Pan, Iside, Ermes, Thot, Ishtar, Marduk, Atena e così via. Non esiste una figura prevalente, Dea e Dio sono sullo stesso piano. Differenti sono i loro influssi. La Dea è legata alla Luna e all’energia femminile, mentre il Dio è legato al Sole e all’energia maschile. In base al tipo di magia o di rituale praticato, è possibile invocare l’uno o l’altra.

Il materiale che una strega o stregone deve avere con sé durante un rituale è vario, ma a sua completa discrezione. Come già accennato, la Wicca non prevede regole assolute, ma lascia ampia libertà di scelta. Primo elemento fra tutti è la visualizzazione. Il potere di immaginare e visualizzare le energie prodotte dai propri gesti e dalle proprie parole, è fondamentale per l’efficacia di un incantesimo, o semplicemente di un’intenzione. Senza di essa, un praticante è disarmato. Parlando in termini materiali, lo strumento principale è l’altare. Questo può essere di legno, pietra, o un pezzo di stoffa. Qualsiasi appoggio sia sacro al praticante.

Attorno e su di esso, dovrebbero essere disposti i seguenti strumenti:

  • Una scopa: la fantomatica scopa raffigurata in tante illustrazioni sulle streghe, è effettivamente uno strumento utile ai rituali. Non vi si vola a cavalcioni, ma viene usata per ‘spazzare via’ le energie negative prima di un rituale, muovendola attorno all’altare e visualizzando la negatività dissolversi. Di solito viene realizzata con piccole setole fatte di aghi di pino o di rami sottili legati assieme.
  • La bacchetta: altro elemento dell’immaginario collettivo e altro fondamentale strumento per un praticante. Realizzata in legno e sulla quale possono essere posti cristalli o bacche essiccate, la bacchetta è utilizzata per infondere, attraverso le mani, le energie e la magia che si decide di utilizzare. È uno strumento di invocazione; con essa la Dea o il Dio assistono il praticante durante i suoi riti.
  • L’incensiere: un contenitore, spesso di ottone o di resina, utilizzato per contenere i grani di incenso, o le foglie di spezie e piante essiccate, i quali vengono bruciati per infondere nell’ambiente odori che possano stimolare i sensi e che possano ripulire le energie attorno al praticante.
  • Il calderone: ennesimo elemento di folklore, esso è utilizzato per creare misture di erbe e fiori, o per cuocere infusi bevuti durante i rituali. Questo può essere piccolo, posto sopra un piccolo fornello elettrico, o grande, se il rituale viene svolto in una cucina o vicino ad un camino.
  • L’Athame: si tratta di un antico strumento. L’Athame è un coltello non utilizzato per tagliare, ma per dirigere le energie durante riti o incantesimi. Non è quasi mai affilato, ha una doppia lama e il manico nero. Il nero è un colore adatto per assorbire energia.
  • Il Bolline: è un altro coltello, ma dal manico bianco. Viene utilizzato per tagliare erbe, legni, fiori ed altri elementi necessari per effettuare incantesimi, o per incidere rune o simboli magici su oggetti da consacrare. Può essere utilizzato anche durante la raccolta degli ingredienti per gli incantesimi, in modo da infondere in loro immediatamente energia.
  • Sfera di cristallo: più famosa tra i cartomanti, la sfera di cristallo è un altro elemento utile a streghe e stregoni. Spesso di quarzo ialino, il praticante fissa lo sguardo su di essa, al fine di concentrarne l’energia e il pensiero. Tramite ciò, dovrebbe essere possibile collezionare intuizioni, o addirittura visioni.
  • La Coppa: è un calderone in miniatura. Serve a contenere le bevande rituali da utilizzare nel rito. Può essere di vari materiali, come vetro, argento, legno ecc.
  • Il Pentacolo: più temuto e stigmatizzato di ogni altro elemento della Wicca. Esso viene disegnato, creato con rami o piante o inciso nei pressi dell’altare. È un simbolo sacro e rappresenta la Terra e le sue energie. È inoltre dotato di un grande influsso protettivo.

  • Il Libro delle Ombre: strumento controverso, misterioso ed affascinante. Si tratta dell’unico testo sacro della Wicca, con la differenza, rispetto ad ogni altro credo, che il praticante può crearlo interamente da sé. Esso colleziona istruzioni per riti, magie, incantesimi, invocazioni e ricette creati e sperimentati. Può essere definito una sorta di diario di bordo. Ogni individuo ha la libertà di rifarsi ai più famosi, pubblicati da strghe e stregoni, o di crearne uno interamente personale.
  • La Campana: è uno strumento rituale molto antico. Creando vibrazioni e suoni particolari, perfette di fluire a determinate energie, a seconda del materiale di cui è fatta. Si usa per invocare la Dea durante i rituali, o viene suonata nel momento in cui si avvertono energie avverse durante gli incantesimi.

Tutti i rituali vengono svolti all’interno di un cerchio magico, tracciato con la visualizzazione dal praticante, attorno all’altare. Non è necessario fare parte di un Coven per poter svolgere i rituali. Per la Wicca, ogni luogo è sacro, se vi vengono invocati Dea o Dio. Sarà pertanto possibile praticare incantesimi e magie sia comodamente seduti a casa, o in riva ad una spiaggia, sul sentiero di una foresta, tra le dune del deserto o sulla cima di una montagna innevata.

È possibile selezionare un luogo prestabilito anche in base alle feste stagionali che la Wicca celebra, ovvero: Yule (21 Dicembre), Imbloc (2 Febbraio), Ostara (21 Marzo), Beltane (30 Aprile), Litha (21 Giugno), Lughnasadh (1 Agosto), Mabon (21 Settembre) e Samhain (31 Ottobre).

Il profondo animismo, ovvero la credenza che tutta la natura sia pervasa da spiriti ed energie che interagiscono con l’essere umano, che pervade questa religione, la rende accessibile a chiunque e in qualsiasi luogo ci si possa trovare. Nulla a che vedere con oscure foreste spoglie e vecchie case impolverate, la Wicca invita a gioire della vita, a farne parte e a cogliere l’invisibile energia terrena e a farla nostra.

Cecilia Fiorentini

Ho studiato lingue e sono una studentessa di Conservazione dei Beni Culturali, ho 24 anni e una grande passione per l'editoria e la scrittura. Mi diletto nella lettura di saggi sull'archeologia misterica, sulla spiritualità e sulle credenze di antichi popoli come Egizi, Vichinghi o Nativi Americani.