In Veneto, fra le tante ville abbandonate di campagna, ce n’è una particolare, soprannominata in ambiente Urbex la “casa di Herbert”. L’antico inquilino soffriva di disturbo da accumulo, una malattia, fra le altre, che lo portò a vivere con ben tre leoni.
Il disturbo da accumulo è una patologia caratterizzata dal bisogno ossessivo di entrare in possesso di una notevole quantità di oggetti e beni, nonostante questi siano inutili, pericolosi o addirittura dannosi per il proprietario
Per raccontare questa storia bisogna fare qualche passo indietro. Negli anni ’70, in un’enorme abitazione veneta, abitava un uomo di origine inglese sulla sessantina, malato appunto di disposofobia, che lo portò ad accumulare una quantità spropositata di oggetti, ma non solo.
A volte questa crudele patologia mentale porta i malati a “collezionare” anche una moltitudine di esseri viventi. Herbert viveva infatti insieme a moltissimi animali: uccelli, serpenti, roditori e cani, le cui gabbie e cucce si trovano ancora all’interno dell’imponente magione.
Ma non finisce qui. Negli anni ’70 in Italia era legale possedere anche animali che solitamente non vengono considerati da compagnia, i cosiddetti esotici. Non era raro vedere in giro per le città persone che portavano a spasso oche, tigri, puma, scimmie, babbuini e leoni. Herbert non era da meno, infatti il suo disturbo lo portò ad acquistare non uno… ma ben tre leoni feroci, che vivevano con lui nella casa di campagna.
I vicini di casa di Herbert raccontano ancora oggi di come da quella abitazione si potessero udire i ruggiti delle tre bestie, tanto che a volte sembrava loro di vivere nella savana. La convivenza fra il vicinato e i re della giungla fu pacifica sino a quando uno dei tre leoni ferì un bambino con una zampata. Da allora tra Herbert e i vicini scoppiò una piccola “guerra”, in quanto gli inquilini delle abitazioni vicine alla sua volevano obbligarlo a disfarsi delle belve.
Sotto, uno dei collari dei Leoni:
Poco tempo dopo l’inglese fu costretto a disfarsi degli enormi felini. Li caricò su un’apecar uno alla volta e li consegnò alle autorità competenti. Ma l’uomo non si era rassegnato, così poco tempo dopo acquistò altri tre leoni… insieme ai tre animali tornarono le proteste dei vicini.
Allora si decise di attaccare l’inglese dove era più debole, nella sua malattia. La casa dell’accumulatore fu dichiarata inabitabile per motivi igenico-sanitari, così l’uomo venne sfrattato, costretto ad abbandonare la sua dimora e i suoi amici animali.
La storia di Herbert è tanto assurda quanto terribile. Un uomo certamente eccentrico, rovinato da una malattia insolita e troppo spesso sottovalutata. Visitando l’edificio si rimane abbacinati dalla moltitudine di oggetti che ancor oggi sono custoditi al suo interno. Di Herbert oggi non si hanno più notizie, anche se è ovvio sia ormai defunto, e si sa solo che la sua casa fu usata illegalmente come deposito di rifiuti finché non intervennero le autorità a chiudere tutto.
Sotto, nella cantina le gabbie per gli animali:
Un pavimento mosaicato indica la probabile data di costruzione della villa:
Il pianoforte dell’abitazione:
Una sala ancora piena di oggetti:
Una delle sale:
Tutte le fotografie sono di proprietà Sonia Ricchetti, autrice dell’articolo.