La “Villa che Attende” aspetta il ritorno dei suoi padroni da oltre 70 Anni

Questo non è un luogo abbandonato in cui ci si imbatte per caso, o che si può considerare come “normale”. E’ uno di quei posti in cui ti senti in dovere di chiedere “permesso” prima di entrare, nonostante non ci abiti anima viva da oltre 70 anni. Raggiungere la casa è una fatica, su e giù per una strada cancellata dalle mappe, e lungo il cui percorso ci si chiede se si sia ancora parte della civiltà.

La casa è avvolta dai terreni circostanti, sorniona e tranquilla dimora di piccoli animaletti di campagna. Fu la casa di una famiglia benestante, che la abbandonò durante gli anni ’50 e non vi fece mai ritorno. La famiglia, a quanto è dato sapere, si trasferì in Inghilterra lasciando dietro di sé un oceano di ricordi.

Di loro rimangono le immagini, vecchie foto ormai sbiadite dal tempo appese ai muri, appoggiate sui comodini o in cornici sul camino, vicino a bottiglie di vino ormai evaporate. Gli oggetti sono ormai ingialliti dal tempo, un’istantanea su un’epoca in bianco e nero rimasta congelata a oltre sette decenni fa.

Della casa si sa che oggi appartiene ai nipoti, per nulla interessati al suo recupero, e che la villa venne messa in vendita ormai diversi anni fa. I ricordi che furono qui lasciati non torneranno mai più in mano ai legittimi proprietari, una malinconica immagine con la quale si esce dalla porta di un luogo appartenente a un passato remoto.

Di seguito, il contributo di Andrea Bellandi, editore di Athena Forgotten Tales, che ha a lungo studiato la storia dell’edificio:

La casa, di impianto probabilmente settecentesco, fu restaurata per l’ultima volta nel 1914, come si nota dai camini dei saloni. Rimase abitata sino all’inizio degli anni ’50 da una storica famiglia di proprietari terrieri, che commerciavano mediante il comprensorio del vicino paese. Tutte le case limitrofe del borgo erano appartenenti alla loro corte, con i braccianti e altre famiglie che lavoravano le loro terre.

Probabilmente nel clima non troppo roseo precedente alla seconda guerra, una parte della famiglia si trasferì in Inghilterra aprendo un caffè, mantenendo una fitta corrispondenza con i parenti rimasti in Italia. Dopo la guerra, anche gli altri membri della famiglia presero la via della Gran Bretagna, spinti dalla diminuita produzione agricola e dalla situazione, difficile, del secondo dopoguerra. La corrispondenza con l’Italia si interruppe nella prima metà del 1952 quando, probabilmente a seguito della morte degli ultimi parenti anziani, la villa rimase completamente disabitata.

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Tutte le fotografie sono di Lady Decay, autrice dell’articolo.