Le pratiche funerarie, di qualsiasi epoca e di ogni civiltà, possono raccontare molto sulle credenze religiose, le aspirazioni sociali, i pensieri sulla vita e sulla morte, le risposte emotive alla perdita delle persone amate. In epoca vittoriana presero piede delle consuetudini, poi battezzate come “beautification of death” (abbellimento della morte), che introdussero sensibili cambiamenti nelle cerimonie funebri. I rituali del lutto e le fotografie post mortem resero la morte qualcosa di simile ad una rappresentazione teatrale.
Le bare di semplice pino non furono più tenute in considerazione, le casse per i cari estinti divennero molte più elaborate nella forma, e di materiale più pregiato, abbellite con particolari viti decorativi per fissare il coperchio, maniglie pieghevoli, ed altri elementi rimovibili, come stemmi e placche.
Le placche funerarie, anche se in uso già in precedenza, divennero molto comuni alla fine del 1800, fino agli inizi del 20° secolo.
Le persone agiate potevano permettersi placche in oro o argento – dove venivano incisi il nome, la data della morte e altre informazioni – per adornare i coperchi delle loro bare.
Placche meno costose riportavano incisioni più semplici, come “il nostro caro” o “riposa”.
I membri della confraternita inglese “Odd Fellows” furono sepolti con piastre metalliche dove erano raffigurati i loro emblemi: l’occhio che tutto vede, una stretta di mano e tre anelli congiunti.
Una decorazione estremamente rara era “The Sad Hour” (La Triste Ora): una piastra metallica a forma di orologio, con le lancette delle ore e dei minuti ad indicare l’ora della morte. I vittoriani erano notoriamente superstiziosi, e probabilmente questa particolare decorazione deriva dalla tradizione di fermare gli orologi della stanza in cui era avvenuto un decesso: fermando il tempo, il defunto poteva iniziare una nuova esistenza in una dimensione atemporale.
La superstizione prevedeva che, se non si fermavano gli orologi, lo spirito del morto sarebbe rimasto lì a tormentare i vivi. Inoltre, se si permetteva al tempo di andare avanti, la sfortuna si sarebbe abbattuta su tutti coloro che rimanevano nella casa.