Correva l’anno 1933, i fascisti spadroneggiavano in Italia e le sperimentazioni mediche e farmaceutiche erano rivolte spesso alla popolazione stessa. In quegli anni, ad esempio, vennero inventate la Lobotomia e il Cortisone. Anche in Italia si fecero alcune sperimentazioni, delle quali la strage di bambini di Gruaro fu l’episodio più tragico, che coinvolse un grande numero di persone.
Il piccolo comune in provincia di Venezia fu scelto per testare un nuovo vaccino contro la Difterite, in modo da valutarne efficacia e controindicazioni
Nel libro di Ariego Rizzotto “Gruaro – Venti Secoli di Storia”, la vicenda viene raccontata in modo particolareggiato, citando i nomi delle persone che gestirono il test:
“Il 3 Dicembre 1932 il prefetto Bianchetti pregò il podestà Dami di disporre con ordinanza la vaccinazione antidifterica ai bambini del Comune di Gruaro, a suo dire a causa del frequente ripetersi di casi denunciati. L’ufficiale sanitario del Comune, dott. Betti Bettino, interpellato dal podestà non ritenne opportuna la vaccinazione dato che nell’ultimo triennio erano stati denunciati alla Regia Prefettura solo due casi. In tal senso il podestà dà comunicazione al prefetto, il quale però il 10 Gennaio del 1933 ribadisce che la vaccinazione antidifterica, anche se non obbligatoria per legge, è comunque una misura profilattica da essere imposta a tutti i bambini dai 13 mesi agli 8 anni. Di fronte a tante pressioni il dott. Betti cede e comunica al medico che dal 20 marzo inizierà la vaccinazione dei bambini da 1 a 8 anni“.
Il 14 Aprile l’ufficiale sanitario informa il medico provinciale che i 254 bambini sono stati vaccinati e stanno bene. Il 18 Aprile il dott. Betti avverte un caso dubbio di un paziente di 3 anni colpito agli arti inferiori. Poi, giorno dopo giorno tutti i vaccinati vengono colpiti da paralisi agli arti inferiori. Il medico fa quel che può, implora le autorità che inviino siero antidifterico ma l’ecatombe non si arresta.
Dei 254 bambini vaccinati nel muoiono 28, ed un’alta percentuale rimane irrimediabilmente segnata per tutta la vita
Pare che la vaccinazione sperimentale fosse intimata a due comuni campione scelti nella provincia: Gruaro e Cavarzere (che ebbe gli stessi effetti di Gruaro). Tale comunque fu il dolore non solo dei familiari ma di tutta la cittadinanza che, quando nel 1941 la vaccinazione divenne obbligatoria per legge, nessuna di famiglia di Gruaro volle che i figli vi si sottoponessero”.
Non fu svolta alcuna indagine giudiziaria per accertare la responsabilità
Adamo Gasparrotto, uno dei 254 bambini vaccinati, ricordò l’episodio su Venezia Today il 3 Dicembre del 2013, chiedendo una lapide commemorativa per non dimenticare la strage. La vaccinazione fu un clamoroso errore che, secondo quanto emerse da successive dichiarazioni, va imputato alla mancata ebollizione di un contenitore del siero, che quindi venne iniettato vivo nelle vene dei piccoli pazienti. Sul Gazzettino il sindaco di Gruaro, Giacomo Gasparrotto, ricorda che le famiglie che ebbero ucciso uno dei propri figli si videro riconosciute 7.000 lire di indennizzo, pari a circa 7.200 euro odierni.
La notizia, per quanto possa sembrare falsa in un periodo come questo di polemica sulle vaccinazioni, è vera e verificata anche dal sito Bufale.net, che è stato usato come riferimento per le fonti di questo post.