Fra poco più di due mesi ci sarà l’apertura di Expò Milano, grande evento che ha come tema centrale alimentazione e sostenibilità. Durante i sei mesi di apertura di questa grande fiera, sicuramente Milano e l’intera Lombardia vedranno un flusso turistico-commerciale molto intenso, e per tutti coloro che visiteranno Expò, potrebbe essere una buona occasione per andare alla scoperta di luoghi di grande interesse artistico e culturale. La Provincia di Milano e l’Archidiocesi hanno promosso un progetto chiamato “Strada delle Abbazie. Fede arte e natura nella Grande Milano”, che ha per obiettivo lo sviluppo di un’offerta turistica che comprenda molti settori, da quello culturale a quello religioso, enogastronomico e sostenibile.
I sei complessi religiosi compresi nella “Strada delle Abbazie” sono visitabili attraverso itinerari ciclabili e pedonali, oltreché in automobile. E’ dal Medio Evo in avanti che la vocazione agricola del territorio ha messo le sue radici, con il lento e paziente lavoro dei monaci, che nel corso dei secoli hanno ridisegnato un paesaggio unico, in quanto fatto da reti d‘acqua che si alternano alla disposizione regolare dei campi, con fiumi, canali, rogge, fontanili e marcite. Memorie storiche e culturali quali abbazie, castelli, ville e tipiche cascine sono patrimonio di questo territorio, che conta oltre 1000 aziende agricole. Nelle cascine lungo la Strada delle Abbazie é possibile trovare ospitalità in ambienti curati e accoglienti, in armonia con gli spazi naturali aperti, una ristorazione che valorizza i prodotti tipici del territorio; la possibilità di acquistare prodotti “a km zero”.
Abbazia di Chiaravalle
Il fondatore dell’Abbazia fu Bernardo di Clairvaux (1135), che trasformò il terreno paludoso donatogli dal Comune in un centro di preghiera e lavoro, poi divenuto florida azienda agricola. La consacrazione della chiesa risale al 1221. Il progressivo abbandono dell’essenzialità imposta da San Bernardo è testimoniato dall’imponente torre Campanaria (1347-49) e dal ricco ciclo di pitture trecentesche. Gli affreschi di Bernardino Luini e dei Fiammenghini risalgono ai sec. XVI-XVII, mentre il portico venne aggiunto nella prima metà del XVII sec. Nel 1798 sopraggiunsero decadenza ed abbandono. Solo nel 1894 sarebbero iniziati i lavori di restauro, proseguiti dopo il rientro dei Cistercensi (1952).
Abbazia di Mirasole
Il complesso di Mirasole è fra i luoghi di maggiore interesse artistico e culturale del territorio milanese. La sua pianta quadrangolare, esempio di corte colonica medioevale, é il modello da cui trarrà spunto la struttura della cascina lombarda di età moderna. Gli edifici erano circondati da un fossato e difesi da una torre munita in origine di ponte levatoio; la corte era circondata da stalle, abitazioni e laboratori per la lavorazione della lana. Accanto alla corte si trova il chiostro, sul quale si affacciavano refettorio, cucine, sala capitolare e sagrestia. Come il chiostro, anche la chiesa, dedicata a S. Maria, risale al periodo tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Dal 1797 l’Abbazia appartiene all’Ospedale Maggiore di Milano.
Abbazia di Morimondo
L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1134 da monaci Cistercensi, provenienti dall’Abbazia francese di Morimond, a nord di Digione. Fin dalla sua fondazione il monastero divenne un centro promotore della colonizzazione agricola e della bonifica, accumulando possedimenti rilevanti, ma dalla metà del 1400, cominciò a perdere d’importanza e nel 1799, sotto Napoleone, l’Abbazia fu soppressa. Soltanto dal 1952 ha ripreso ad essere abitata da monaci. La chiesa abbaziale é intitolata a Santa Maria Nascente, e fu costruita fra il 1182 e il 1292. Fra le opere all’interno, le più notevoli sono l’acquasantiera trecentesca, la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto e Bernardo, opera di Bernardino Luini (è un affresco strappato: non dipinto qui originariamente) e soprattutto il coro ligneo, con 70 stalli in noce intarsiati. Del chiostro, rifatto tra il 1400 e il 1500, un’ala soltanto è originale.
L’ordine dei Cistercensi ebbe origine nel 1098 a Citeaux, in Borgogna, quando Roberto di Molesme volle ricondurre la regola benedettina alla semplicità delle origini. Morimondo e Chiaravalle sono le due più importanti abbazie cistercensi del milanese. L’architettura cistercense si fonda sul cosiddetto “progetto pilota” di Bernardo. Precise regole matematiche prevedono una struttura di tipo modulare, che fissa in modo rigoroso le proporzione dell’edificio ecclesiastico e la disposizione dei vari corpi del complesso. Inoltre, l’esigenza di povertà negava la possibilità di aggiungere elementi decorativi.