Il 27 aprile 1926 un piccolo giornale statunitense, il Cañon City Daily Record, dell’omonima cittadina del Colorado, pubblicò un incredibile articolo in prima pagina. Insieme a un pezzo su di uno spettacolo di varietà della scuola media locale (è importante ricordare che le scuole erano divise fra bianchi e neri) compariva il titolo:
Klansmen pose for picture on merry-go-round – I Klansmen (membri del Ku Klux Klan) posano per un’immagine sulla giostra
L’articolo era brevissimo, e descriveva la sfilata di persone incappucciate che andava dal loro quartier generale, sulla Main Street, sino al parco dei divertimenti itinerante, un Luna Park allestito a un paio di chilometri di distanza. La fotografia non fu pubblicata con l’articolo, sembra – ma naturalmente ormai è impossibile da appurare – perché il fotografo si rifiutò di condividerla. L’immagine divenne famosa 65 anni dopo, nel 1991, a eterna memoria di ciò che rappresentò il KKK.
Per capire perché e come fu possibile arrivare a una tale stranezza, è bene raccontare, in breve, la storia del Ku Klux Klan.
Il movimento nacque nel 1865, alla fine della guerra di secessione statunitense, come gruppo di aiuto alle vedove e ai superstiti della guerra ma anche per affermare la superiorità della razza bianca sui neri e sui “diversi” in genere, come omosessuali, ebrei e cattolici.
La guerra di secessione fu scatenata anche dal rifiuto degli stati del sud nel rendere illegale la schiavitù, e quindi è facile immaginare i sentimenti razzisti che animavano molti abitanti di quei territori. Con un atto presidenziale, nel 1871, Ulysses S. Grant pose fine al Klan dichiarandolo illegale. Fu solo nel 1915 che nacque il KKK moderno, come ce lo hanno tramandato racconti e fotografie.
Negli anni seguenti, fino al 1944, i membri del Ku Klux Klan si organizzarono come una confraternita con dei gradi, capi e mansioni, giungendo a contare (ma sono stime dei membri stessi) fra i 4 e i 5 milioni di aderenti alla setta, il 15% degli uomini degli Stati Uniti.
Sotto, alcuni membri del KKK sfilano su Pennsylvania Avenue a Washington nel 1928:
In quegli anni di follia razzista furono decine le persone ammazzate da affiliati alla setta. Alcuni di loro erano afroamericani, mentre altri erano sospetti di comunismo, omosessualità o eccessiva vicinanza alla Chiesa Cattolica di Roma e al Papa.
Il KKK si scontrava ferocemente anche contro i “papisti”
I membri sulla ruota facevano parte quindi di un clan che si diramava e organizzava in tutti gli Stati Uniti. Cañon City fu la capitale del Klan dello Stato dal 1924 al 1928. Il governatore del Colorado Clarence Morley era un Klansman, il senatore del Colorado Rice Means apparteneva al KKK, il sindaco di Denver Benjamin Stapleton era collegato al Klan e il Grand Dragon (capo di una vasta area geografica definita come “Impero) era il reverendo Fred Arnold, sacerdote della prima chiesa battista della città di Cañon.
Quando la fotografia della Ruota Panoramica fu scattata, nel 1926, il potere del Klan era al suo apice. Secondo quanto riportò il Daily Record, i Klansmen furono invitati a posare per il ritratto dal proprietario del Luna-Park, William Forsythe, che era egli stesso un Klansman. Dopo il fervore degli anni ’20, le accuse di corruzione del fondatore e scandali legati a corruzione e abusi furono la causa della fine del KKK, che negli anni ’30 si era ridotto a poche decine di migliaia di persone. Nel 1944 il Ku Klux Klan venne ufficialmente sciolto, ma diversi piccoli club locali continuano ancor oggi a sostenere la superiorità della razza bianca e degli ideali americani.