Gaetano Filangieri (Cercola 1752 – Vico Equense 1788) nacque da una nobile famiglia napoletana. Il padre Cesare era il principe di Arianiello. Gaetano fu, in un primo momento, avviato alla carriera militare ma, ben presto, preferì dedicarsi agli studi, laureandosi in giurisprudenza nel 1774. Nello stesso periodo scrisse molti trattati e riflessioni politiche e, contemporaneamente, si dedicò a quella che viene considerata la sua più grande opera: “La scienza della legislazione” che venne pubblicata in sette volumi a partire dal 1780.
Gaetano Filangieri:
Filangieri fu uno dei massimi pensatori ed illuministi italiani; egli affermava l’esigenza di una riforma della procedura penale, sottolineando gli abusi feudali e la ripartizione ingiusta delle proprietà terriere e dello strapotere del clero con particolare attenzione alla difficile condizione del popolo e delle classi disagiate. Filangieri desiderava una società diversa e si dedicò al progetto per riformare la giustizia, facendosi notare a corte. Fu precursore della cosiddetta “questione meridionale” in cui denunciava le ingiustizie che impedivano la crescita e il progresso del Paese e metteva a rischio molte città tra cui la sua Napoli.
La “Scienza della legislazione” e il Diritto alla Felicità
Quest’opera fu, come già ricordato precedentemente, la più importante di Filangieri. In questo scritto, l’autore, profondamente influenzato dalle idee di Rousseau e da Gianbattista Vico, riformula l’intero sistema alla base della legislazione, rimettendo tutto in discussione e dando un sostanziale contributo alla nascita del moderno diritto pubblico. La legislazione deve essere basata sulla ragione.
Nella sua opera, l’autore tratta argomenti fondamentali che possiamo sintetizzare per punti.
Ingiustizie sociali
“La scienza della Legislazione” sottolinea il divario sociale, piaga che affligge il popolo, quello di Napoli come quello di Parigi, Londra e delle grandi città. I privilegi feudali devono essere aboliti e l’aristocrazia e il clero devono smettere di sfruttare il popolo. Ricordiamo, inoltre, che lo scritto di Filangieri fu messo al bando dalla Chiesa cattolica nel 1784 proprio a causa dei suoi attacchi verso il clero.
La procedura penale necessita di una riforma tangibile e progressiva. Occorre una ripartizione dei beni equa e un miglioramento dell’educazione pubblica.
Diritto criminale: secondo Filangieri il delitto consiste in una violazione della legge accompagnata dalla volontà stessa di violarla.
Meritocrazia
Termine molto caro al Filangieri. Secondo l’autore, infatti, il merito è una componente fondamentale nella società, tanto che le disuguaglianze possono essere accettate solo se dovute al merito. L’impegno profuso al raggiungimento degli obiettivi è un pensiero illuminato e molto moderno, ecco perchè il feudalesimo è ingiusto, perchè mette in risalto le forme di disuguaglianza e di ingiustizia.
La felicità
Un sistema economico, sociale e politicamente corretto è indispensabile per raggiungere la felicità dell’individuo. Un buon governo deve avere, come fine ultimo, la Felicità Nazionale, raggiungibile attraverso un sistema giusto, in cui i beni sono divisi equamente e dove ogni cittadino può aggiudicarsi il proprio benessere. Questo nuovo modo di pensare, di pensare il futuro, sarà ripreso dai padri costituenti degli Stati Uniti tra cui Benjamin Franklin.
Gaetano Filangieri risulta essere, a secoli di distanza, un grande filosofo: una mente illuminata che ha saputo sintetizzare in una sola opera concetti indispensabili alla società di ieri e di oggi: giustizia, meritocrazia, educazione, filosofia… Un testo da riprendere e rileggere oggi ponendoci una domanda: “Perchè l’uomo è un animale sociale con una così breve memoria?”.