Un enorme masso di granito splende come un piccolo sole sulla vetta del Monte Kyaiktiyo, in un precario equilibrio possibile, per chi è di religione buddista, solo grazie ad una ciocca di capelli di Siddaharta Gautama, il Buddha.
La Roccia d’Oro, alta circa sette metri e mezzo, con una circonferenza di quindici, si trova in Birmania, nello Stato Mon, ed è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti del Paese.
Appollaiata sulla cima della montagna, sembra sempre sul punto di cadere nella valle sottostante. Secondo i geologi la posizione della roccia è dovuta ad un fenomeno di tipo vulcanico, ma per la gente del luogo è una struttura sacra, un miracolo di Buddha.
Il Mito
Narra la leggenda che Buddha in persona regalò una ciocca dei suoi capelli ad un eremita, che poi ne fece dono al re, a patto che lui la mettesse al sicuro sotto una roccia che avesse la forma della testa dell’eremita. Per tenere fede alla promessa il re, che aveva poteri magici, individuò una roccia sul fondo del mare, e la portò in superficie con l’aiuto di Thagyamin, il re del Cielo nella cosmologia buddista. Dopo aver collocato l’enorme masso sul monte Kyaiktiyo, con i capelli di Buddha conservati sotto di esso, il re fece costruire sopra la roccia una pagoda alta circa sette metri.
La Pagoda Kyaiktiyo è il terzo luogo di pellegrinaggio buddista più importante in Birmania, e i fedeli hanno ricoperto nel tempo l’intero masso di granito con foglie d’oro, rendendolo simile ad una stella spendente, sia di giorno che di notte, quando la luce di migliaia di candele illumina il cielo notturno.
Ricchezza e fortuna sono la ricompensa per quei pellegrini che si recano per tre volte in un anno a visitare la Pagoda Kyaiktiyo, secondo una credenza diffusa in tutta la Birmania. Ricompensa meritata, perché per arrivare alla Pagoda occorre inerpicarsi per una ripida salita lunga 1200 metri, il cui ultimo tratto, a cui fanno la guardia due enormi leoni, deve essere percorso a piedi nudi, secondo l’usanza birmana di togliersi le scarpe non solo dentro gli edifici sacri, ma anche nel territorio circostante.