La ricostruzione digitale di Ostia Antica ci restituisce lo splendore della città portuale di Roma al suo Apice

Secondo la leggenda, è da Ostia Tiberina, antico nome della città di Ostium (dal latino “foce”), che Romolo e Remo risalirono il Tevere all’interno di una cesta prima di essere salvati e allattati da una lupa.

Anche se da reperti e utensili rinvenuti il territorio risultava abitato già nel XIII secolo a.C. da agricoltori e pescatori, la nascita di Ostium è fissata ufficialmente tra il VI e il III secolo a.C., nel momento in cui, nel 396, i Romani conquistarono la rivale città etrusca di Veio.

Ricostruzione digitale ad opera di Angelo Coccettini, condivisa con il permesso dell’autore:

La Decima Legio romana si accampò allora nel territorio compreso tra la foce del Tevere e il mare, dando origine al primo castrum difensivo di cui si abbiano notizie certe, utili alla datazione della città. Da questa posizione Roma poteva essere difesa dagli assalti via fiume da Veio e da quelli via mare da parte di Greci e Siracusani.

Nei decenni successivi, la città crebbe attorno al presidio militare.

La presenza di templi e spazi dedicati a diversi culti, come quelli mitraici, quelli etruschi e quelli dedicati a Cibele (dalla Frigia) e a Iside (dall’Egitto) testimonia che la sua natura di città portuale conferiva a Ostium un carattere cosmopolita e variegato.

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Inoltre, la presenza di una chiesa precristiana dedicata ai primi martiri locali testimonia i cambiamenti in atto nella società e nella città. Sotto l’imperatore Adriano, Ostia raggiunse il suo culmine. All’epoca era abitata soprattutto da funzionari, operai, artigiani e commercianti e a cavallo tra il I e il II secolo d.C. la città contava circa 75.000 abitanti.

Fiorirono a quell’epoca botteghe, magazzini, terme, ed edifici nobiliari.

La città era attraversata da due strade principali: il Cardo Maximus e il Decumanus Maximus (prosecuzione della via Ostiense), c’era un Capitolium che costituiva il cuore del foro, un grandioso tempio dedicato inizialmente a Giove, Giunone e Minerva. Furono successivamente erette una curia, una basilica e le terme.

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Il teatro, che poteva ospitare fino a quattromila persone, fu edificato durante l’impero di Augusto, periodo in cui le vecchie domus furono sostituite da lussuose dimore con giardini e porticati.

Il declino di Ostia iniziò in concomitanza con la maggiore importanza assunta da Portus – attuale necropoli di Porto, che oggi ricade nel territorio di Fiumicino – che aveva progressivamente accentrato in sé le attività commerciali.

L’abbandono del Piazzale delle Corporazioni, in cui per secoli si era concentrata un’intensa attività commerciale, rappresentò un punto di non ritorno per la città. Un declino che in cento anni avrebbe portato all’abbandono definitivo di Ostia e alla fine politica ed economica di Roma.

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Ad eccezione del Capitolium, che grazie alla sua mole rimase visibile fino al tardo Ottocento e che i pastori trasformarono in un ovile cui avevano dato il nome di “casina rossa” per i laterizi colorati ancora in parte visibili al suo interno, Ostium nei secoli venne completamente interrata a causa dell’avanzamento della linea di costa. Nascosta sotto la terra e la sabbia, nel tempo, fece perdere la memoria di sé.

Gli scavi alla riscoperta del sito vennero avviati nei primi anni dell’800 sotto Papa Pio VII. Oggi, mentre si continua ancora a scavare, Ostia Antica è uno dei siti archeologici più visitati al mondo e il terzo in Italia, dopo Pompei ed Ercolano.

Immagini gentilmente concesse da Angelo Coccettini e dal suo sito su Colonia Ostiensis.

Sotto, il video all’interno di Ostia Antica:

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