Chiunque si trovi ad approcciare le arti grafiche, dalla pittura alla fotografia, prima o poi si imbatterà nella regola dei terzi. Riassunta in un intreccio di linee, pone il creativo di fronte a una regola finalizzata a ottenere un lavoro visivamente accattivante ed una composizione al contempo equilibrata.
Ma qual è nello specifico questa regola e dove affondano le sue origini?
La Regola dei Terzi vuole essere una guida su come creare una composizione in cui si afferma che qualsiasi immagine (pittura, fotografia, disegno grafico) deve essere suddivisa in una griglia con due linee verticali e due orizzontali, creando così nove caselle con la medesima proporzione dell’immagine nella sua interezza. Importanti elementi compositivi dovrebbero quindi essere posizionati sulle linee o ai loro incroci. Ciò si traduce in composizioni dinamiche e interessanti che attirano l’attenzione dello spettatore.
Questa tecnica è spesso impiegata nella pittura di paesaggi e nella fotografia, ma può essere applicata a qualsiasi genere di arte visiva. È un modo semplice e veloce per permettere a chiunque, dal principiante all’esperto, di migliorare l’impatto visivo del proprio operato. E anche se oggi la regola dei terzi viene spesso associata alla fotografia, grazie ad esempi illustri come il famoso fotografo Steve McCurry, non dovrebbe sorprendere il fatto che provenga dalla pittura.Infatti incontriamo per la prima volta questa regola nel 1797, in uno scritto dove viene citato il pittore inglese Sir Joshua Reynolds. Nel discutere l’equilibrio tra luce e oscurità in un’opera d’arte, Reynolds si riferisce alla Regola dei Terzi, riferendosi ad essa come a un principio generale di equilibrio. In seguito sarebbe stato trasformato nel sistema a maglie che conosciamo oggi.
Regola dei terzi nella pittura
Molto prima delle prime fotografie, diversi artisti famosi hanno spesso utilizzato questa tecnica per ottenere armonia ed equilibrio nelle loro opere. A seguire tre artisti diversi, impegnati stili pittorici differenti generi, dove si osserva come sia stata applicata la famosa regola.
‘A Maid Asleep’ by Johannes Vermeer (ca. 1656–57)
Lo stesso quadro, con la griglia dei terzi:
In questo primo dipinto di Johannes Vermeer, spicca un uso del trucco compositivo dal modo in cui la testa della cameriera addormentata tenda ad allinearsi con la linea orizzontale superiore. Si nota anche che la parte superiore della brocca sul tavolo corrisponde alla linea orizzontale inferiore, creando una piacevole distanza tra il soggetto in primo piano e lo sfondo. Persino la porta aperta ha uno scopo di bilanciamento all’interno della composizione. Infatti, la porta stessa cade esattamente sulla linea verticale destra, attraversando il dipinto nella sua interezza. Queste scelte, combinate con l’uso di luce e ombre, conferiscono una tensione drammatica a questa scena particolarmente naturale.
‘The Fighting Temeraire’ by J.M.W. Turner (1838)
Il quadro con la griglia:
In questo dipinto il romantico inglese J.M.W. Turner impiega la regola dei terzi. Non solo l’orizzonte cade sulla linea orizzontale inferiore, ma le navi si intersecano lungo la prima linea verticale. Collocare le navi leggermente fuori dal centro conferisce al dipinto un senso di movimento dinamico che ha reso l’opera una delle più famose di Turner.
‘On the Grass’ by Pierre-Auguste Renoir (1873)
Il dipinto con la griglia:
Gli impressionisti sono famosi per una spiccata propensione nel violare alcune delle regole pittoriche classiche. Ciò non gli ha tuttavia impedito di mettere in atto i fondamenti della buona composizione. In questa tela dipinta ad olio da Renoir nel 1873, ora parte della Barnes Foundation di Philadelphia, risalta l’accurata collocazione dei soggetti, attraversati da più linee della griglia. Il capolavoro di Renoir è un buon promemoria di come la regola dei terzi possa essere usata per creare gruppi naturali di persone all’interno di una composizione.
Regola dei Terzi nella Fotografia
Come detto in precedenza, quando pensiamo alla Regola dei Terzi la fotografia è l’associazione più naturale che viene comunemente in mente. Anche se è spesso associata alla composizione di paesaggi, le nostre “linee guida” risultano efficaci in tutti i generi fotografici. Diamo un’occhiata ad alcuni esempi di come i fotografi impiegano la Regola dei Terzi per attrarre l’attenzione dello spettatore.
Esempi della regola dei terzi nella fotografia di paesaggio e natura
Che si vogliano seguire le cime delle montagne o lo scorrere dell’acqua che precipita lungo una cascata, bilanciando gli elementi del mondo naturale può essere aiutato dalla Regola dei Terzi. Naturalmente, è fondamentale non vincolarsi troppo a questo principio, ma rispettare le regole è un buon metodo, soprattutto per i principianti, al fine di migliorare il proprio lavoro e trasmettere un aspetto più professionale.
Nell’immagine la linea di cesura tra l’acqua e la base delle montagne si posta esattamente a metà delle due linee orizzontali. Le montagne vengono invece divise per aree cromatiche tra le due linee verticali.
Fotografia Macro:
Qui possiamo apprezzare l’addome dell’ape racchiuso nel quadrante, centrale mentre la testa è posizionata all’incrocio della linea orizzontale superiore e la verticale di destra.
Il ritratto fotografico
La creazione di una composizione equilibrata in un ritratto, sia il soggetto un essere umano o un animale, può risultare difficile. Anche in questo caso la regola dei terzi permette di essere più precisi di quanto si possa pensare. L’applicazione della regola non significa sempre posizionare l’oggetto fuori dal centro. L’uso creativo di queste linee immaginarie può essere associato sia alla posizione degli arti o dei componenti del viso sia ad elementi dell’ambiente circostante.
La linea verticale di sinistra attraversa nella sua interezza il braccio della ragazza, mentre il limite del corpo viene delineato dalla verticale di destra. Allo stesso modo la linea orizzontale superiore divide la testa dal busto, che a sua volta è tagliato perfettamente a metà dalla linea inferiore.
In questa fotografia il soggetto animale è racchiuso esclusivamente nei 6 riquadri di sinistra, trasmettendo un senso di movimento e dinamicità favorito dallo spazio vuoto dei 3 riquadri a destra.
Usare la regola dei terzi risulta essere, in definitiva, una ottima base di partenza a qualunque livello di creazione delle immagini. Sia che si tratti di fotografie o dipinti, seguire le linee e i riquadri potrebbe aiutare a comporre immagini il più coinvolgenti possibile.