La vita di Ankhesenamun, regina d’Egitto durante il periodo del faraone Tutankhamon, rappresenta un intricato enigma per tutti gli appassionati di egittologia al mondo. La ragione è da ricercare nella damnatio memoriae del padre di Ankhesenamun e Tutankhamon, Akhenaton, di cui si cercarono di dimenticare ogni gesta a causa della sua “eresia monoteista amarniana”, e della stessa sorte che seguì il nonno Ay, successore al trono di Tutankhamon.
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
Sotto, il trono di Tutankhamun ritrovato da Howard Carter con al centro la figura del faraone e della Regina:
Immagine condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia
La regina Ankhesenamon nacque ad Amarna nel 1348 a.C., la città fondata dal padre sulle rive del Nilo, ed iniziò la propria carriera reale proprio come sposa di un faraone, non di Tutankhamon ma di Akhenaton stesso. Quando il padre/marito morì, nel 1334/1333 a.C., Ankhesenamon divenne la sposa reale, l’unica conosciuta, di Tutankhamon, con il quale ebbe probabilmente due figli nati come feti morti.
Sotto, statua di Akhenaton al tempio di Karnak:
Immagine via Wikipedia
Le certezze riguardo la vita di Ankhesenamon finiscono qui
Ricostruire le vicende di questa singolarissima regina egizia vissuta oltre 3.300 anni fa è comunque affascinante, anche se è un esercizio che non può portare a verità assolute.
Sappiamo infatti che Ankhesenamon era la moglie adolescente del suo fratellastro Tutankhamon, che aveva sposato quando lui aveva 8 anni e lei 13, anche se si ritiene che prima di questo fidanzamento fosse sposata con il comune padre. Dopo la morte di Tutankhamon venne probabilmente costretta a sposarsi con il potente funzionario Ay, che la fece forse assassinare per tornare dalla moglie precedente, Tey. Oppure, potrebbe essere stata uccisa per aver tentato di formare un’unione con il nemico numero uno dell’Egitto, gli Ittiti, chiedendo al Re Šuppiluliuma I un figlio che le diventasse marito. Secondo questa teoria Ankhesenamon scrisse una lettera ritrovata ad Ḫattuša, che recitava:
“Il Mio consorte è morto senza lasciarMi eredi. Tu, a quanto si dice, hai molti figli. Se accetti di inviarMi uno dei Tuoi figli, egli sarà Mio sposo. Non Mi piegherò mai a sposare uno dei Miei servi (sudditi in altre interpretazioni) e ho paura…”
Sotto, Ay, ormai faraone, mentre esegue il “rito di apertura della bocca” sulla mummia di Tutankhamon. Da una pittura murale nella tomba di Tutankhamon:
Immagine di pubblico dominio
Probabilmente Šuppiluliuma I pensò a un inganno, e lasciò tempo ad Ay (allora sessantanovenne) di organizzare la propria successione al trono di Faraone. Questi organizzò in fretta e furia i funerali di Tutankhamon, officiandone la cerimonia e acquisendo in questo modo la legittimazione al regno d’Egitto.
Quando il Re Ittita spedì uno dei propri figli, di nome Zananza, era troppo tardi:
Ay era già al potere e lo straniero venne assassinato
Conclusa questa lotta per la successione al titolo di Faraone, che comunque potrebbe esser andata in altro modo (alcuni teorizzano che fu Nefertiti, la madre di Ankhesenamon e Tutankhamon e moglie di Akhenaton, a chiedere il figlio al Re Ittita), Ankhesenamon morì poco dopo, attorno al 1322 a.C., quando aveva solo 26 anni, certamente prima della fine del regno di Ay.
Sotto, riproduzione della scena della tomba KV23 di Ay, raffigurato accanto a una regina, la quale non può essere che Tey. Il cartiglio non può infatti contenere il nome di Ankhesenamon:
Zahi Hawass, ministro per le Antichità egizie, osserva nel suo libro “Tutankhamun And The Golden Age Of The Pharaohs”, che la regina potrebbe aver vissuto un periodo di relativa tranquillità e felicità durante il matrimonio con il fratello Tutankhamon: “A giudicare dal loro ritratto nell’opera d’arte che riempie la tomba del re, questo era certamente il caso in cui due sposi si amavano l’un l’altro. Possiamo intuire l’amore tra di loro mentre vediamo la regina in piedi di fronte a suo marito mentre gli dà dei fiori e lo accompagna nella caccia“.
Sotto, Tutankhamon raffigurato mentre riceve fiori da Ankhesenamon come pegno d’amore, dal coperchio di una cassa ritrovata nella tomba di Tutankhamon:
Immagine di pubblico dominio
Dall’inizio del regno di Ay circa, la giovane Ankhesenamun scompare dai registri storici. L’unica prova del suo matrimonio con l’anziano faraone sarebbe in un anello che porta i nomi di entrambi, ma questo potrebbe anche essere un manufatto legato alla sepoltura di Tutankhamon.
L’unico modo per riuscire a ricostruire la storia sarebbe quello di trovare la sua tomba
Tutankhamon e Ankhesenamon, nelle vesti di Amon-Ra e Mut, in un colosso danneggiato nel tempio di Luxor:
Immagine di Ad Meskens/Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 3.0
Di Ankhesenamun non si trovano tracce né nella tomba di Tutankhamon né in quella di Ay, e quindi è quasi impossibile ricostruire il suo destino dopo la morte del marito coetaneo. A complicare il tutto vi fu anche la damnatio memoriae di Horemheb, faraone che seguì Ay, che tentò di cancellare ogni traccia dei suoi predecessori.