La Malattia del Sudore: la strana epidemia che colpì (quasi) esclusivamente gli inglesi

Tra tutte le epidemie che hanno colpito il genere umano nel corso della storia, la più terrificante è quasi certamente quella conosciuta come morte nera, che nel 14° secolo uccise all’incirca 20 milioni di persone in Europa, e poi l’Influenza Spagnola del 1918, che uccise dalle 50 alle 100 milioni di persone.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Danza Macabra -Hartmann Schedel- 1493

Curiosamente, tra le tante epidemie che afflissero l’Europa durante il Medio Evo, ce n’è una poco conosciuta e poco ricordata, ancorché misteriosa. Forse perché colpì prevalentemente l’Inghilterra e alcuni paesi dell’Europa continentale del nord (Germania, Danimarca, Scandinavia, Russia), e non può certamente annoverarsi tra quelle che hanno causato più morti.

A differenze di altre letali epidemie del passato, come peste, colera e tifo, delle quali sono ormai certe le cause, questo strano morbo, chiamato malattia della sudorazione o sudore inglese, e nella forma latina sudor anglicus, rimane misterioso. Quel che è certo è che le persone morivano, dall’inizio dei sintomi, nel giro di 24 ore e anche meno, letteralmente in un bagno di sudore.

Una pubblicazione tedesca sulla malattia del sudore – 1529

La malattia iniziava con febbre, violenti dolori diffusi alle spalle, al collo e agli arti, mal di testa, spossatezza estrema e brividi di freddo. Dopo pochissimo tempo, da mezz’ora a circa tre ore, iniziava una seconda fase, caratterizzata da un insopportabile senso di calore, delirio, polso accelerato, sete inestinguibile e sudorazione, finché non sopraggiungeva una difficoltà respiratoria, un’incontrastabile necessità di dormire e poi, probabilmente, un collasso.

Il decorso della malattia fu descritto nel 1551 da un medico, John Caius, che è una delle poche fonti su questo misterioso morbo. Il dottore si trovò nel mezzo dell’ultimo focolaio conosciuto in terra britannica, poi, così misteriosamente come era cominciata, scomparve per sempre (si registrò qualcosa di simile, ma non proprio identica, in un’area ristretta della Francia agli inizi del ‘700).

La prima epidemia si presentò nel 1485, durante l’estate, proprio all’inizio del regno di Enrico VII, che conquistò il trono a scapito di Riccardo III dopo la Battaglia di Bosworth Field. Questa coincidenza diede adito all’ipotesi che il morbo fosse stato portato in Inghilterra dai mercenari francesi al soldo di Enrico Tudor, ma non esiste nessun dato a conferma di questa eventualità. Certo è che Enrico arrivò a Londra il 28 agosto e l’epidemia scoppiò il 19 settembre.

A fine ottobre aveva già ucciso migliaia di persone

Quello che più spaventava era il decorso rapidissimo della malattia, con la morte che talvolta coglieva le sue vittime quasi istantaneamente: qualcuno che camminava per strada, o stava tranquillamente conversando, improvvisamente si accasciava a terra, privo di vita.

Ritratti di Henry (1535-1551) e Charles Brandon (1537-1551), rispettivamente 2º e 3º duca di Suffolk, morti per l’epidemia del 1551 a distanza di poche ore. Opere di Hans Holbein il Giovane, anch’egli probabile vittima del sudore inglese, nel 1543:

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Coloro che fortunatamente superavano le 24 ore dall’inizio dei sintomi avevano speranza di cavarsela, anche se un primo attacco poteva essere seguito da altri, con conseguenze letali.

A fine ottobre la malattia misteriosamente scomparve (tranne piccoli focolai) per diversi anni, per ripresentarsi virulenta nel 1507 e poi nel 1517. Solo nel 1528 il morbo raggiunse le proporzioni di epidemia, arrivando sul continente in Germania, Svizzera, Danimarca, Svezia e Norvegia.

Il celebre ritrattista Hans Holbein il Giovane, forse una delle tante vittime del sudore inglese, nel 1543:

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L’ultimo importante episodio infettivo si verificò nel 1551, e poi più nulla:

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La malattia misteriosamente scomparve, senza però svelare i suoi segreti

Perché di aspetti sconcertanti ne aveva parecchi: il morbo sembrava prediligere le persone di classe agiata dell’Inghilterra, senza risparmiare i nobili di alto rango. Il nome malattia del sudore inglese è proprio dovuto al fatto che l’epidemia non si diffuse nelle altre regioni britanniche: Scozia, Galles e in una certa misura l’Irlanda sembravano non interessare al virus, che, a detta di John Caius “seguiva gli inglesi come un’ombra”. Ma non solo:

Colpiva prevalentemente persone giovani, ma sembrava risparmiare anziani e bambini piccoli

Tra i superstiti eccellenti ci fu il cardinale Wolsey, che pare sia guarito da due diversi episodi (1517 e 1528), e forse anche Anna Bolena. Morì invece l’erede al trono di Enrico VII, Arthur Tudor, e poi, nell’ultima epidemia, i due fratelli Henry e Charles Brandon, duchi di Suffolk, che se andarono a distanza di un’ora l’uno dall’altro.

Sotto, ritratto di Anna Bolena:

Nel corso dei secoli, e anche in tempi recenti, molti ricercatori hanno provato a cercare la causa della malattia del sudore, dando spiegazioni anche molto diverse fra loro: dalla febbre ricorrente (trasmessa da zecche e pidocchi) alla terribile infezione da antrace, che tra i sintomi ha, tra l’altro, l’insorgenza improvvisa, lo stato di esaurimento fisico e la sudorazione abbondante.

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Sotto, Arthur Tudor (1486-1502):

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Ma la teoria più recente insiste sulla somiglianza di molti sintomi del morbo inglese con quelli della sindrome polmonare da Hantavirus, anche se ci sono comunque forti perplessità. Il dottor Paul Heyman, che nel 2014 ha condotto uno studio sulla malattia del sudore inglese, fa una considerazione inquietante: “E’ difficile dire se colpirà anche in futuro. Vediamo regolarmente il (ri)emergere di “nuovi” virus, e la possibilità che arrivi ancora fra noi è sempre presente”.


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