La Leggenda e la storia dell’Antichissimo Castagno dei Cento Cavalli

In Italia, oltre alle grotte, alle scogliere e alle montagne, anche le piante possono essere dei meravigliosi monumenti naturali. Ne è un esempio il Castagno dei Cento Cavalli, che si trova nel parco dell’Etna, sul territorio del comune di Sant’Alfio. Gli scienziati concordano sulla vetustà dell’albero, ma non sull’effettiva età, in ogni caso, non inferiore ai duemila anni. Secondo il botanico torinese Bruno Peyronel, il castagno potrebbe essere l’albero più vecchio d’Europa e le prime notizie storiche risalgono circa al XVI secolo. Nel 1636, don Pietro Carrera, ne Il Mongibello, scrisse che il tronco era maestoso e “capace di ospitare nel suo interno trenta cavalli”.

Pietro Carrera – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il 21 agosto del 1745, fu emanato un atto del Tribunale dell’Ordine del Real Patrimonio di Sicilia per la tutela del Castagno dei Cento Cavalli e del vicino Castagno della Nave. Si trattava del primo atto istituzionale redatto al fine di preservare l’ambiente. Qualche anno dopo, nel 1766, il naturalista catanese Giuseppe Recupero, nel suo libro Storia naturale e generale dell’Etna, descrisse dettagliatamente l’unicità dell’albero (che all’epoca si pensava fosse un agglomerato di piante) e delle condizioni della casa all’interno del tronco.

Il Castagno dei Cento Cavalli – Immagine di LuckyLisp condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia

L’albero fu ammirato e descritto anche da molti viaggiatori che facevano il Grand Tour, ma, nel 1923, il suo tronco rimase coinvolto in un incendio che, secondo una leggenda popolare, fu stato appiccato dagli abitanti di Giarre, dopo che la gestione dell’albero e del terreno su cui si trovava era passata dal comune di Giarre al comune di Sant’Alfio, a cui appartiene tutt’ora. Inoltre, l’albero è sul fondo che appartiene alla famiglia Caltabiano, che è solita organizzare banchetti e rinfreschi sotto le sue fronde. Nel 1965, il castagno fu espropriato e dichiarato monumento nazionale e, tra il 28 settembre e il 1° ottobre del 2006, l’Unesco, durante un convegno proprio a Sant’Alfio, lo inserì fra i patrimoni da tutelare, in quanto Monumento Messaggero di Pace. Ad oggi, il tronco misura 22 metri di circonferenza per 22 metri di altezza, ed è composto da tre polloni (fusti), rispettivamente di 13,20 e 21 metri. Da qui nasce il dibattito sull’unicità della pianta. Nonostante ciò, il guinness dei primati ha deciso di inserirlo come albero più grande del mondo, basandosi sulla misurazione del 1780, in cui vengono segnati 57,9 metri di circonferenza, rami inclusi.

Castagno dei Cento Cavalli, Jean-Pierre Houël, 1777 circa – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Questa zona del parco dell’Etna deve essere alquanto ospitale in quanto a poca distanza dal castagno troviamo altri alberi secolari, come o l’Ilice di Carrinu, una varietà di quercia nel comune di Zafferana Etnea o il Castagno della Nave, conosciuto anche con i nomi Castagno Sant’Agata e Arrusbigghiasonnu (in siciliano: per risveglia sonno).

L’Ilice di Carrinu – Immagine di Piero Giuffrida condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 it via Wikipedia

Ciò che ha reso famoso il Castagno dei Cento Cavalli – imponenti misure a parte – è un’antica leggenda legata alla sua storia millenaria. Durante una battuta di caccia, una regina e il suo seguito di cento cavalieri fu presa alla sprovvista da un temporale che durò fino a sera. Tutti trovarono rifugio dentro il tronco dell’albero, dove la regina si addormentò con uno o più amanti tra i cavalieri.

Ritratto postumo di Giovanna d’Aragona – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Le regine che vengono associate alla leggenda sono tre: Giovanna d’Aragona, l’imperatrice Isabella di Inghilterra, moglie di Federico II, oppure Giovanna I d’Angiò, che collocherebbe la leggenda al tempo dei vespri siciliani. Ma, nonostante la promiscuità della regina, si può certamente escludere Giovanna d’Angiò, in quanto non è mai stata in Sicilia.

Un pranzo della famiglia Caltabiano organizzato sotto le fronde del Castagno dei Cento Cavalli nel 1923 – Immagine di Albertocardillo condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia

Molto probabilmente si tratta soltanto di miti popolari e nessuna di queste regine è mai stata protagonista di un racconto del genere; fatto sta che, nonostante tutto, la leggenda ha sempre affascinato i letterati e i poeti catanesi, che hanno versato fiumi d’inchiostro per descriverla.


Pubblicato

in

da