Un’antica leggenda diffusa in tutto il nord Italia racconta dell’esistenza di un antico lago, chiamato Gerundo, che in epoca preistorica si sarebbe esteso al centro dell’attuale Pianura Padana e che, all’improvviso, sarebbe misteriosamente scomparso. Non esistono fonti scritte che ne parlano, il che lascia supporre che si tratti unicamente di un racconto leggendario, frutto della fantasia e delle superstizioni, ma è possibile che in epoca preistorica una vasta zona compresa tra i fiumi Adda e Serio fosse interessata da uno specchio d’acqua, prevalentemente stagnante, che rendeva l’area molto simile ad un lago, o addirittura ad un mare.
Sotto, cartina supposta del Lago Gerundo:
Alcuni studiosi, invece, ipotizzano che si trattasse semplicemente di una zona particolarmente inospitale e dal terreno molto poco fertile in quanto composto prevalentemente da ghiaia. Non sarebbe un caso, infatti, che la parola ghiaia nel dialetto locale si dica proprio gera, termine con il quale viene indicata l’area stessa. Al centro del lago, secondo la leggenda, sarebbe vissuta una creatura mostruosa e terrificante: un drago, o un enorme serpente secondo alcune fonti, chiamato Tarantasio che avvelenava l’aria circostante con il fetore del suo alito e che spesso si avvicinava alle rive per fare strage degli abitanti della zona, uccidendo soprattutto bambini e fanciulle indifese.
Il drago Tarantasio sarebbe stato sconfitto, in un’epoca imprecisata, da un eroe sconosciuto e altrettanto leggendario e, con la morte del mostro anche l’intero lago si prosciugo lasciando spazio ad una pianura fertile e rigogliosa. Secondo alcuni tale eroe sarebbe da identificarsi con San Cristoforo, secondo altri con il capostipite della famiglia Visconti, che avrebbe in seguito adottato l’immagine del serpente come stemma nobiliare della propria casata proprio per celebrare un’impresa tanto eroica.
Sotto, stemma nobiliare della famiglia Visconti di Milano:
Nei secoli l’immagine del Biscione è giunta fino a noi come simbolo della città di Milano, ma pochi lo riconoscono nel logo di importanti aziende come Mediaset, Alfa Romeo o Eni.
Le versioni più fantasiose della leggenda raccontano che il Lago Gerundo non sarebbe realmente scomparso, ma si sarebbe prosciugato solo momentaneamente per tornare in un futuro forse non troppo lontano. Ci sarebbe addirittura chi racconta che il lago si sarebbe lentamente trasformato in un lago sotterraneo e il mostro Tarantasio sarebbe tuttora esistente e vivrebbe al di sotto delle nostre città, tornando in superficie solo occasionalmente per soddisfare la sua fame di corpi e di anime.