La guerra davanti ai nostri occhi: l’Ossario di Custoza

L’orrore che la guerra si lascia alle spalle è ben noto: tutti studiandola sui banchi di scuola ne siamo rimasti impietriti e spaventati. Tuttavia, la differenza tra studiarla sui libri e ritrovarsela davanti agli occhi è notevole. Ecco perché spesso l’uomo ricorre alla costruzione di luoghi simbolici, come enormi cimiteri o ossari, per non dimenticare ciò che una guerra lascia dietro di sé. Tra essi, esiste un luogo in Italia in cui è quasi possibile toccarne con mano l’orrore e la crudeltà. Si tratta dell’Ossario di Custoza, un imponente monumento in provincia di Verona.

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Situato sul colle Belvedere, all’interno del comune di Sommacampagna, si tratta di un importante monumento storico, il quale testimonia le battaglie che ebbero luogo tra il 1848 e il 1866 in questo territorio. Ispirato da un’idea del parroco di Custoza (Gaetano Pivatelli) e progettato da Giacomo Franco, il monumento venne inaugurato il 24 giugno del 1879 davanti al principe Amedeo di Savoia duca d’Aosta.

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

L’ossario raccoglie i resti di 2.000 soldati caduti durante le battaglie, facenti parte sia
dell’esercito italiano sia di quello austriaco. I soldati perirono tra il 1848 e il 1866 durante la prima e la terza guerra d’indipendenza nell’epoca del Risorgimento italiano. L’esercito austriaco era composto anche da soldati veneti, per questo motivo tra le due fazioni vi era molto rispetto.

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Nel 1870 venne avviata una campagna di scavi volta a disseppellire i resti dei soldati che
caddero durante le due guerre. Essi furono precedentemente interrati in fosse comuni, così fu presa la decisione di costruire un monumento funerario per dare ai soldati la memoria e il rispetto che meritavano. Nacque così questo fantastico ossario, importante testimonianza di una guerra e un dolore che altrimenti avrebbero rischiato di esser dimenticati. Negli anni è diventato un luogo di memorie patriottiche e pellegrinaggio laico.

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

La visita all’ossario di Custoza è breve, ma capace di lasciare un segno indelebile nel cuore dei suoi ospiti. Le ossa possono quasi essere toccate, in quei teschi sono ben visibili i segni che la guerra ha lasciato sul corpo dei soldati. L’incantevole vista a 360° sulla Pianura Padana completa l’opera, portando gli ospiti in uno stato quasi meditativo. Una visita quasi impossibile da raccontare, l’unico modo per scoprirne l’intensità è farla di persona.

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:

Ossario di Custoza, fotografia di Sonia Ricchetti:


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