La fuga d’amore della Genovese che fu Principessa di Monaco

Nella storia dei Grimaldi, famiglia regnante del minuscolo Principato di Monaco, situato nella Costa Azzurra, pare ci sia una maledizione che in un certo senso porti sventura alle varie principesse di questa casata tanto glamour.

Tutti conosciamo la tragica fine che fece la più bella delle principesse, Grace Kelly, così come la triste storia d’amore tra Carolina e il suo bellissimo Stefano Casiraghi, per il quale la principessa solo ultimamente sembra aver ritrovato il sorriso. Spostandoci indietro negli anni, troviamo poi Maria Vittoria Hamilton, principessa ereditaria, che lasciò il marito Alberto per un conte ungherese, divenendo così bisnonna comune di Ranieri e di Ira Von Fürstenberg. La Rivoluzione Francese, poi, non lasciò certo indenne questa famiglia, con la principessa Françoise de Choiseul, nuora di Onorato III, che finì vittima della ghigliottina. Ed è proprio Onorato III, sovrano del Principato dal 1733 al 1793, il principale antagonista di questa storia.

Maria Caterina Brignole Sale

Fotografia di pittore non identificato di Pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Tutto inizia alla corte di Versailles nella seconda metà del ‘700, dove due donne italiane divennero famose per la loro magnifica bellezza. Le due donne erano la marchesa Maria Anna Balbi di Groppoli e la sua avvenente figliola Maria Caterina Brignole Sale. La Balbi di Groppoli era cognata di due dogi genovesi e consorte dell’ambasciatore genovese in Francia, Giuseppe Maria Brignole Sale; tuttavia alla corte di Luigi XV aveva trovato un amante: Onorato III, principe sovrano di Monaco che, al piccolo Principato, preferiva di gran lunga il suo Hotel de Matignon al centro della frenetica vita parigina.

Maria Anna Balbi di Groppoli, da abile politica quale era, convinse, insieme alla sua amica Madame de Pompadour, il marito ambasciatore a dare in moglie al principe monegasco la loro unica figlia: la giovane Maria Caterina. Le ragioni erano chiare: un matrimonio tra una genovese e un Grimaldi avrebbe portato benefici politici, economici e di prestigio a entrambe le famiglie. Nei piani della scaltra nobildonna, però, si intromise un ostacolo: la figlia era già innamorata, ricambiata, del principe di Condé, Luigi Giuseppe di Borbone, del medesimo sangue della famiglia reale francese.

Onorato III di Monaco ritratto da Jean-Baptiste van Loo nel XVIII secolo

Fotografia di Jean-Baptiste van Loo di Pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Ciononostante, il suo destino era segnato. Così nel 1757, in gran pompa, molteplici navi scortarono la futura principessa da Genova a Monaco, alla volta del marito. Raggiunte le acque monegasche, però, si presentò un nuovo problema. Onorato III si rifiutò di andare ad accogliere la sposa sul vascello in cui questa si trovava, forte del suo rango di sovrano regnante; allo stesso tempo, i genovesi si rifiutavano di sottomettersi alla volontà del principe in quanto Maria Caterina, comunque nipote di due dogi, era equiparabile a una principessa. La situazione di stallo fece sì che la giovane (doveva ancora compiere 20 anni, mentre il principe era prossimo ai 37) rimase a bordo della nave per diversi giorni, finché non si arrivò a un compromesso:

Far incontrare i due futuri sposi a metà strada sul pontile

Al di là di questo inconveniente, i due si sposarono e il 5 giugno 1757 la genovese Maria Caterina Brignole Sale diventò principessa consorte di Monaco. All’inizio sembrò andare tutto per il verso giusto, tanto che in poco tempo la coppia diede alla luce due figli: il futuro Onorato IV e Giuseppe, consorte poi della sventurata Françoise.

Luigi Giuseppe di Borbone, principe di Condé

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Il sovrano Onorato III, intanto, cominciò a mostrare una crescente gelosia paranoica nei confronti della moglie e non soltanto verso il principe di Condé, che rimasto vedovo aveva costruito un palazzo vicino a quello dei Grimaldi a Parigi, ma anche nei confronti di qualunque altro uomo si avvicinasse alla donna. Una volta accadde che Maria Caterina si fece aiutare da un nobiluomo ad aprire un armadio incastrato; tanto fu lo sforzo per aprirlo che entrambi finirono letteralmente a piedi all’aria. Questa scena provocò le ire di Onorato che, dopo aver percosso selvaggiamente la giovane moglie, la fece rinchiudere nei suoi appartamenti. Lei, all’inizio, si sentì causa di tutto ciò e si sottomise al volere del marito, finché capì che, con questo atteggiamento, la situazione sarebbe solo peggiorata. Così decise per l’inevitabile: un giorno, con la scusa di una promenade, uscì da palazzo Matignon e non fece mai più ritorno, andando a nascondersi in un convento a Le Mans, nella Loira.

Onorato, ormai disonorato, a questo punto chiese la separazione ufficiale

Anni dopo la principessa avrebbe detto che l’uomo, attraverso il loro matrimonio, aveva soddisfatto le sue tre principali debolezze: l’avarizia, mettendo le mani su una importante dote, la galanteria, unendosi a una delle donne più belle e ambite di quel tempo, e la gelosia, perché sposando una ragazza genovese, straniera sì, ma al tempo stesso vicina al suo principato, Onorato teneva la moglie sotto le sue grinfie, in quanto una sposa francese avrebbe potuto tradirlo con la corte di Versailles.

Ormai separata, pur rimanendo moglie di Onorato e mantenendo quindi il titolo di principessa di Monaco, la donna poté finalmente vivere la sua storia d’amore col bel Condé, nonostante l’avversione nei suoi confronti dei figli dell’amante, dei suoi stessi figli e addirittura della regina Maria Antonietta. La sovrana francese, infatti, riferì con fermo sdegno che non avrebbe mai ricevuto a corte una tale bigama disonorata.

Maria Caterina Brignole in un francobollo

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Maria Caterina, però, era felice e innamorata, e questo le bastava. Non aveva mai amato la corte e i suoi sfarzi, preferendo vivere nella nuova residenza che aveva fatto costruire con il principe di Condé, almeno fino alla Rivoluzione e alla conseguente fuga dalla Francia.
In quegli anni concitati la donna rimase vedova (Onorato morì nel 1795) e sul finire del 1798, dopo alcune resistenze, Luigi Giuseppe di Borbone decise finalmente di sposarla, emigrando insieme a lei nel Regno Unito.

Degli ultimi anni di vita di Maria Caterina Brignole Sale, principessa di Condé, si sa poco se non che morì a Wimbledon, sobborgo di Londra, nel 1813. Sicuramente i suoi ultimi anni furono segnati dalla morte della nuora, dal divorzio del primo figlio, Onorato IV, che accusò la madre delle sue instabilità sentimentali, e dall’uccisione da parte di Napoleone del duca d’Enghien, nipote del suo secondo marito.

Della genovese che diventò principessa di Monaco rimane esemplare la forza del suo amore, un amore che portò la donna, in un momento storico in cui le donne erano soltanto merce di scambio, a prendere in mano la propria vita contro tutto e tutti.


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