Le stoviglie di plastica come piatti e bicchieri ma anche posate, contenitori e molto altro, saranno totalmente banditi dalla Francia entro il 2020, tempo lasciato dallo stato francese ai produttori per adeguarsi alle nuove normative attente all’ambiente. La vittoria degli ecologisti, ma anche di tutti coloro abbiano a cuore il destino del pianeta, è stata salutata con grande apprezzamento da parte di tutti i gruppi “verdi” d’Europa. L’unica voce fuori dal coro, che ha minacciato di muovere una mozione a livello europeo contro la decisione del parlamento francese, è stata l’associazione “Pack2Go Europe“, che riunisce i maggiori produttori di packaging europei, e che ha parlato con Associated Press mediante Eamonn Bates, il presidente. Il divieto, a loro dire, non avrebbe un effetto “provato” nel migliorare le condizioni di recupero e riuso dei materiali utilizzati per realizzare le stoviglie. I materiali biodegradabili, sempre a detta dell’associazione, non sarebbero più convenienti per l’ambiente perché richiederebbero maggiore energia per realizzare i prodotti, e non sarebbe provata la loro più semplice degradabilità.
Sotto, il Citarum, il fiume indonesiano più inquinato al mondo:
Ovviamente le motivazioni accampate dall’associazione sono faziose e assai poco credibili, soprattutto perché tentano di proteggere gli investimenti degli imprenditori delle stoviglie in plastica, che hanno a disposizione macchinari per la produzione che andrebbero completamente riadattati o, nella maggior parte dei casi, completamente sostituiti. La paura di Pack2Go Europe è la speranza di tanti amanti dell’ambiente, ovvero che la decisione francese sia seguita da tutti gli altri parlamenti europei.
L’Italia è stata fra i pionieri del “NO PLASTIC ZONE”, bandendo completamente le sportine di plastica nel 2011. Anche se con molti ritardi e difficoltà nell’applicare la norma (che può esser considerata “epocale” per salvare l’ambiente), il nostro paese è stato primo in Europa per una norma giusta quanto indispensabile per salvare i mari dall’odioso inquinamento della plastica. Oggi l’Italia, e auspicabilmente tutti i paesi d’Europa e del Mondo, dovrebbero prendere esempio dalla Francia e bandire prodotti derivati dalla plastica tranquillamente sostituibili con altri biodegradabili. Le bottiglie di plastica, un altro “cancro” di dimensioni enormi per il nostro pianeta, sarebbero ad esempio sostituibili con altre biodegradabili, come quelle presentate da un ricercatore finlandese, evitando la dispersione nell’ambiente, ogni giorno, di 67 milioni di bottigliette.