La fotografia spiritica: il photoshop di 150 anni fa

La statunitense Sierra Sharry è rimasta vedova nel 2014, ma ha trovato un modo per onorare la memoria del marito, realizzando un ritratto di famiglia, grazie a photoshop, nel mese di aprile del 2015. Il marito defunto appare nella foto come una figura spettrale, e completa il quadro familiare, in un’immagine che purtroppo non sarà mai possibile scattare nella vita reale. 1

Mentre strumenti come Photoshop appartengono ad una tecnologia recente, il concetto che sta dietro alla foto di Sierra Sharry è piuttosto vecchio. In concomitanza con la diffusione dello spiritismo, e consentendone l’aumento, vari trucchi fotografici furono utilizzati fin dalla fine del 19° secolo, in una sorta di tentativo di portare la vita più vicina alla morte.

Il fantasma di Santa Bernadette passa attraverso un muro.

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Le fotografie degli spiriti furono rese popolari dal fotografo William H. Mumler nel 1860: dopo aver scoperto per caso la doppia esposizione, usò questa tecnica per aggiungere le immagini dei defunti a quelle dei loro cari ancora in vita. Muller si spacciava per medium, e usava le sue fotografie per convincere i superstiziosi clienti che i morti erano ancora tra loro, ma in forma di spirito. Mumler fu processato per frode, perché alcuni degli “spiriti” immortalati nelle foto erano in realtà persone ancora in vita, e anche se fu dichiarato non colpevole, la sua carriera e la sua reputazione crollarono. Tuttavia altri fotografi sfruttarono questo filone, realizzando immagini al limite del ridicolo.

La foto più ridicola di questa serie: una testa di cane galleggiante a mezz’aria, travolta da un ectoplasma, scattata dai Falconer Brothers.

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Questo tipo di immagini rimasero popolari fino ai primi anni del 1900, e sfruttavano varie tecniche per “dimostrare” l’esistenza di fantasmi: doppie esposizioni, fili invisibili, ritagli di riviste e bambole. Alcune fotografie sono state scattate durante sedute spiritiche e mostrano degli ectoplasmi, una sorta di materializzazione dello spirito presente attraverso il corpo del medium, che in realtà utilizzava batuffoli di cotone, garze e albumi d’uovo.

Ada Emma Deane, nella foto in un autoritratto, era una medium che sosteneva di poter fotografare gli spiriti.

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Sir Arthur Conan Doyle era un incrollabile sostenitore di Emma Deane, ed è qui ripreso in una sua foto.

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La Deane ha sottoposto le sue foto a test di veridicità, ma i risultati non sono mai stati conclusivi.

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Un ex falegname, William Hope, si interessò alla fotografia spiritica, dopo aver immortalato, senza volerlo, un fantasma, in una foto del 1905. Fondò e guidò un gruppo di sei fotografi spiritici, chiamato Crewe Circle.

In questa foto, una famiglia sembra avere un parente che galleggia tra loro.

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Hope divenne un medium professionista, con una carriera in forte espansione, fino a quando fu denunciato per frode, nel 1920, da Edward Bush. Bush gli aveva inviato la foto di una persona vivente, dicendogli che si trattava di un morto. Dopo una seduta spiritica con Hope, l’immagine della persona vivente era presente nella foto che il medium aveva scattato a Bush.
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Una delle foto di Hope, che ritrae il fantasma di un servitore, che fluttua sul suo vecchio padrone.

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Thomas Glendenning Hamilton fotografò la medium Mary Ann Marshall, con un ectoplasma che le esce dal corpo. La sostanza era chiaramente realizzata in carta.

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Il fotografo Albert Von Schrenck-Notzing usò più fantasia. In questa foto, lo spirito è circondato da un ectoplasma.

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Von Schrenck fotografò la medium Stanislawa P. nel 1913, mentre un ectoplasma le usciva dalla bocca. Nel 1954, è stato confermato che il fotografo era a conoscenza della falsità dell’ectoplasma, ma voleva comunque incoraggiare lo spiritismo.

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Una delle fotografie più famose di Mumler è questa con Mary Todd Lincoln e il fantasma del suo defunto marito ed ex presidente, Abraham, scattata attorno al 1870.
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L’impresario PT Barnum commissionò ad Abramo Bogardus questa fotografia: il ritratto di Barnum stesso con il fantasma di Lincoln. La foto fu realizzata per dimostrare quanto facilmente H. Mumler potesse manipolare le immagini, e ingannare il pubblico.
Photoshop con gli spiriti nel 19° secolo 13 La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che queste vecchie foto sono fraudolente, ma questo non cambia il fatto che molte persone, ancora oggi, vogliono solo credere che le anime dei loro cari continuano ad aggirarsi tra loro.

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