La Fotografia di un Aereo più fraintesa della Storia

L’ufficiale John Gay della marina americana era appena tornato a casa dopo diversi mesi a bordo della U.S.S. Constellation nel Sud del Pacifico. Durante quei giorni di riposo il telefono di casa squillò: all’altro capo c’era un reporter di una rivista fotografica, che voleva intervistarlo riguardo il World Press Photo Awards del 2000. Gay chiese, perplesso ma deciso quanto un militare: “Chi sei e cosa vuoi?“.

Il giornalista spiegò all’ufficiale che la sua fotografia aveva vinto il primo premio del prestigioso concorso fotografico nella categoria scienza e tecnologia. Gay rimase di stucco, dal momento che non sapeva di aver mai partecipato ad un concorso fotografico né capiva in quale occasione avrebbe potuto scattare una fotografia tanto importante. Durante il suo viaggio di ritorno dall’Asia erano successe molte cose, e tutte legate a questa famosissima fotografia sottostante (e in copertina).

Dopo qualche momento di esitazione l’ufficiale ragionò a fondo su quale delle molteplici fotografie che avesse scattato in mare potesse essere tanto importante, e la sua mente andò ad una in particolare. Il 7 Luglio del 1999 si stava svolgendo una manifestazione aerea in onore dei dignitari stranieri presenti nella costa di Pusan, in Corea del Sud. La Constellation era stata inviata in quella zona per monitorare le crescenti tensioni fra Corea del Nord e del Sud, e poi avrebbe intrapreso un viaggio attraverso il Golfo Persico. Gay si trovava nel ponte di comando con in braccio la sua Nikon N90, fotografando gli F-18 Hornets che compivano alcune evoluzioni acrobatiche.

Uno degli aerei si avvicinò particolarmente alla nave, e Gay scattò 4 fotografie in serie, accorgendosi che l’umidità aveva creato un effetto di sfarfallio sulle ali. Il militare affermò, in seguito: “Ero fiducioso nell’aver immortalato qualcosa di strano, ma non avevo capito bene cosa“. Quando sviluppò il rullino si rese conto di cosa si trattasse: un cono di vapore che si era formato sull’aereo, che creava un effetto ottico particolarissimo, come se l’F-18 fosse rientrato da un portale dimensionale. In quel momento Gay non sapeva di aver scattato una fotografia ad un fenomeno che si crea soltanto in corrispondenza di altissime velocità. L’ufficiale scansionò la fotografia e la inviò al Chief of Naval Information, pensando potesse essere usata per le pubblicazioni interne alla Marina.

John non immaginava che quella fotografia sarebbe stata pubblicata da Sports Illustrated e Life, oppure che sarebbe stata messa in concorso al World Press Photo Awards battendo le altre 42.000 immagini in concorso.

Tutti questi media avrebbero descritto l’immagine come la manifestazione visiva del passaggio del muro del suono da parte dell’aeroplano. Lo stesso Gay sembrava credere a quest’ipotesi, e raccontò ad un’intervistatore “Ho cliccato quando ho sentito il boato, e sapevo di aver scattato la fotografia giusta“. Un altro media riportò che il cono era la conseguenza della singolarità di Prandtl-Glauert, un fenomeno che afferma che le pressioni sono infinite nel momento in cui un aeroplano si avvicina alla barriera del suono.

nessuna di queste ipotesi era corretta

Gay aveva immortalato un effetto noto “flusso di vaporizzazione indotta“, che si forma a volte attorno ad oggetti volanti ad alta velocità in particolari condizioni ambientali. Il ricercatore Peter Coen della NASA lavora al Langley Research Center in Virginia, e ha fornito il link ad un dettagliatissimo documento che spiega come questi vortici si creino sia a terra si in aria, in occasione di particolari condizioni meteo e di velocità degli aeroplani, ma che non sono legate obbligatoriamente al superamento del muro del suono. Se avete particolari conoscenze aeronautiche e ingegneristiche potete leggerlo a questa pagina.

Sally Bane, professore di Aeronautica e Astronautica a Purdue, spiega il fenomeno ai profani dell’ingegneria aerospaziale. Anche se è indispensabile un’alta velocità per far apparire il cono di vapore, sono necessari altri fattori perché questo si riesca a vedere. Il primo è di forma: alle alte velocità le onde si formano sui corpi aerei per dirigere il flusso d’aria attraverso le differenti superfici.

Nel caso dell’F-18, l’aria dapprima incontra un’onda d’urto, che aumenta la pressione dell’aria e la temperatura, poi un’onda di espansione attorno ali, che fa diminuire radicalmente la pressione e la temperatura, e poi un’altra onda d’urto nella parte posteriore del velivolo. Se non c’è abbastanza umidità nell’aria non si vedrà alcuno di questi fenomeni, mentre se è presente umidità il vapore acqueo condenserà sino a formare una nube durante l’espansione dell’onda in corrispondenza delle ali, che poi sparirà quando colpirà la seconda onda d’urto, creando la forma conica che catturò Gay nella sua fotografia.

Gay fu contattato da numerosi scienziati, ma le sue mansioni operative sono lontane dai campi di flusso e dalla scienza che è in grado di spiegarli. Oggi John Gay ha 54 anni ed è al ventinovesimo anno di carriera in marina, attualmente in servizio presso la United States Fleet Forces Command. L’ufficiale non ha guadagnato mai un dollaro per la sua fotografia, anche se è stata riprodotta migliaia e migliaia di volte su riviste e giornali. Le fotografie del governo degli Stati Uniti sono, per lo più, di dominio pubblico e di uso e consumo gratuito, e quindi non contemplano il pagamento dei diritti d’autore.

Fonte: Nasa


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