La fotografia in Fotocromia del Castello di Neuschwanstein è probabilmente uno degli esempi più famosi (se non il più famoso) di questa antica tecnica di fotografie a colori, e fa parte della collezione della Libreria del Congresso degli Stati Uniti. Il palazzo si trova in Baviera e venne fatto costruire da Ludovico II di Baviera come personale rifugio dalla vita mondana e come un omaggio a Richard Wagner, cui il sovrano era molto legato da amicizia e affetto. Quello di Schwangau è uno dei numerosi palazzi che il Re “strano” fece costruire durante il suo breve regno, e si dice (anche se è una circostanza non del tutto certa) che sia servito da ispirazione per Walt Disney nella realizzazione grafica del castello della Bella Addormentata ma anche per quello di Biancaneve e Cenerentola.
Ludwig pagò il palazzo una vera e propria fortuna, non accedendo a fondi statali ma finanziandolo con il patrimonio personale, che ne fu completamente prosciugato. Il Re fece raffigurare all’interno dell’edificio numerose opere di Richard Wagner, di cui era personale mecenate. Il monarca passava numerose settimane nel castello, rifugio da una vita politica che lo provava e che, infine, lo annoiava enormemente.
Egli sognava un mondo nel quale avrebbe governato come sovrano incontrastato, un mondo in pace nel quale arte e bellezza avrebbero mosso gli spiriti più nobili del globo
Il capolavoro indiscusso di questi intenti è il Castello di Neuschwanstein, costruito in stile neogotico e rappresentante la vera eredità culturale del contrastato monarca. Morì nel 1866 lontano dal suo castello, detronizzato dal governo e in circostanze alquanto sospette. Dal momento della sua morte il castello fu aperto al pubblico, e da allora rappresenta una delle attrazioni più popolari e visitate di tutta la Germania, con 1,3 milioni di visitatori che lo ammirano ogni anno.
Sotto: il castello durante la sua costruzione:
Costruzione#1:
Il Castello oggi:
Foto#2:
La foto originale a tutta grandezza:
Il Salotto:
Lo studio:
Sala dei cantori:
Sala del Trono:
Sala da pranzo:
Fonte delle immagini: Wikipedia