E’ passato poco più di un mese da quando Elena ha iniziato la scuola dell’infanzia.
Oggi vi vogliamo parlare di un argomento in particolare: durante la nostra ricerca vi abbiamo raccontato il percorso evolutivo della bambina dal punto di vista linguistico, cognitivo, motorio e relazionale, analizzando il contesto in cui vive e quanto il suo apporto rivesta un ruolo considerevole. Inoltre, vi abbiamo brevemente parlato dell’importanza di tramandare tradizioni legate a entrambe le culture, così come di alcune festività cinesi. Teniamo a precisare, infatti che gli usi e i costumi di una civiltà sono parte integrante del processo di crescita e di maturazione dell’identità di ciascun individuo.
Un anno fa abbiamo pubblicato un articolo riguardante il primo giugno: perché in Cina questa data viene ricordata da tutti?

La risposta è semplice: il primo giugno è la festa dei bambini. Un giorno interamente dedicato allo svago e al divertimento, dove i più piccoli sono al centro dell’attenzione.
Ora, a distanza di un anno, ci sembra doveroso fare il punto della situazione, attraverso un percorso osservativo e valutativo per comprendere che cosa sia cambiato esattamente dodici mesi dopo.
Innanzitutto Elena è cresciuta, ormai ha quasi tre anni. I cambiamenti degli ultimi mesi hanno rivoluzionato radicalmente il contesto in cui la bambina vive: il trasloco, il viaggio in Italia e, per concludere, l’inserimento alla scuola dell’infanzia hanno contribuito a creare un nuovo scenario.
Se l’anno scorso, il primo giugno era stato passato in famiglia e in compagnia di alcuni amichetti, quest’anno, per la prima volta Elena ha festeggiato con compagni di classe e gli insegnanti.
La sua scuola, nella settimana di fine maggio, ha organizzato delle attività a tema, coinvolgendo anche i genitori: un riportare alla memoria giochi d’infanzia per gli adulti e sperimentare insieme cose nuove per i più piccoli.
Il lunedì per esempio, i bambini hanno potuto assistere alla proiezione di un film. Per molti di loro è stata la prima volta in cui hanno preso un biglietto e hanno mangiato dei popcorn.
Martedì mattina, invece, sono stati fatti giochi nell’acqua e bolle di sapone. Mercoledì, bambini e genitori si sono cimentati in alcuni passatempi usati dai più piccoli decine di anni fa. E, per finire, nella giornata di giovedì pic-nic e decorazione dei cupcakes. Non sono stati organizzati spettacoli o altre esibizioni, ma le attività preparate sono state particolarmente apprezzate da alunni e adulti.
Quello che davvero contava in questa occasione era la condivisione, il trascorrere del tempo insieme e così è stato. Anche questa festa è passata, i genitori di Elena si sentono sempre più soddisfatti della scuola scelta per la figlia e per le numerose opportunità che quest’ultima offre: attività preparate con cura, giochi selezionati secondo criteri precisi che contribuiscono a plasmare la personalità dei bambini a 360 gradi. Come abbiamo accennato nell’articolo precedente, è importante che ci sia una certa coerenza e soprattutto empatia.
Gli adulti devono essere in grado di ascoltare e accogliere i bisogni, le esigenze dei più piccoli. Allo stesso tempo, gli istituti scolastici dalle scuole dell’infanzia alle superiori, devono occuparsi di coltivare e mantenere attivo la relazione con le famiglie, solo camminando insieme nella stessa direzione si possono ottenere grandi risultati. In questa sede ci sembra doveroso sottolineare, ancora una volta, come i fattori educativi che ruotano intorno alla crescita di ciascuno di noi sono quattro: famiglia, scuola, società e mass media. Come si evince, i primi due fattori sono proprio la famiglia e la scuola. La cooperazione e la comunicazione di questi due importanti fattori è fondamentale ed imprescindibile.
Anche Elena in questo periodo sembra contenta, tanto che ogni mattina si sveglia molto presto e chiede perché non è ancora andata a scuola. Se all’inizio piangeva perché voleva stare a casa con la mamma e il papà, ora si verifica esattamente l’opposto. Come confermato dalla maestra, la piccola si è ormai inserita (o come si sottolinea nel Metodo ACA, Elena si è adattata) nell’ambiente della classe, si relaziona senza problemi con compagni e con gli insegnanti e non piange più quando i genitori la accompagnano.
Anche se siamo ormai quasi alla fine dell’anno scolastico, per Elena questo è solo l’inizio di un lungo percorso che può aiutarla a crescere insieme ai suoi genitori. Si vedono e si sentono già i primi effetti: che cosa succederà dal punto di vista linguistico? A cosa bisognerà prestare attenzione?
Lo scopriremo nei prossimi articoli!
a cura di Haidi Segrada e Federica Mascheroni