Durante il marzo del 1898 la Compagnia britannica dell’Africa Orientale aveva appena iniziato la costruzione di un ponte ferroviario sul fiume Tsavo, in Kenya. Il progetto venne affidato al tenente colonnello John Henry Patterson, che coordinò i lavori e si rivelò decisivo per la buona riuscita del progetto. Nonostante la realizzazione di un ponte non costituisca certamente un’impresa impossibile, due leoni antropofagi resero i nove mesi di costruzione dell’opera un vero e proprio inferno.
Sotto, i leoni al Museo di Chicago:
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I fatti ci vengono raccontati dal colonnello Patterson stesso, e sono genericamente accettati come veri, nonostante numerose riserve, sopratutto sui particolari iperbolici. Sin dai primi giorni della costruzione, le notti dei lavoratori erano martoriate da quelli che vennero definiti “spiriti nelle tenebre“, soprannome che darà il titolo all’omonimo film del ’97 con Michael Douglas e Val Kilmer. I leoni, privi di criniera, attaccavano gli uomini nelle tende, trascinandoli fuori per ucciderli e divorarli. I lavoratori tentarono di spaventare i grandi felini con boma e recinzioni, non ottenendo alcun effetto.
I mesi passavano, e la conta dei morti diventò di diverse decine di persone
Moltissimi lavoratori iniziarono a lasciare il cantiere, spaventati dalla possibilità di esser mangiati vivi dai leoni. Il Colonnello Patterson escogitò numerose trappole e tranelli, ma non riuscì a uccidere il primo leone sino al 9 Dicembre del 1898.
Patterson si nascose in una piattaforma sopra un albero e, stando al suo racconto, sparò una prima volta al leone ferendolo ad una gamba. L’animale, certamente ferito, si allontanò, e fu necessario un secondo colpo per finirlo, una volta tornato all’accampamento in cerca di prede. Il leone venne trovato il mattino seguente nei pressi della zona. Misurava 2 metri e settanta dalla punta del naso a quella della coda, e furono necessari otto uomini per caricarlo e portarlo nella tenda.
Il secondo leone fu colpito al minimo nove volte, cinque con lo stesso fucile, tre con un terzo e una volta con un quarto fucile. Il primo colpo venne sparato da una piattaforma rialzata, due mentre il leone seguiva Patterson undici giorni più tardi, e poi altre volte sino al colpo finale, in testa, che uccise l’animale.
Per spiegare la ferocia dell’animale, il colonnello inglese affermò che morì mentre stava rosicchiando un ramo di un albero, nell’ultimo disperato tentativo di raggiungere la sua preda.
Sotto, i Leoni in una fotografia del 1925:
Dopo 25 anni, le pelli furono vendute al Chicago Field Museum per 5.000 dollari, e oggi sono in esposizione, insieme ai loro crani, in una teca dedicata.
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Realtà o leggenda?
I fatti raccontati da Patterson sono stati certamente romanzati dallo stesso autore. Nonostante il grande numero di lavoratori che veniva impiegato durante la costruzione di infrastrutture, è assolutamente improbabile le vittime potessero essere ben 135, mentre verosimilmente gli uomini uccisi poterono ammontare a 35 in totale. Questo numero non viene dal frutto della fantasia, ma dai più recenti studi scientifici realizzati sulle ossa dei Leoni, che indicano che quello classificato come FMNH 23969 mangiò 10,2 uomini e il FMNH 23970 24,2 uomini (fonte: Wikipedia Inglese).
Le ragioni dell’Antropofagia
Gli animali selvaggi sono per propria natura non antropofagi. Solitamente concorrono una o più cause che obbligano l’animale a cibarsi di carne umana, come la rottura di un dente per la Tigre di Champawat, e che li costringono a cambiare dieta, mettendo consapevolmente a rischio la propria vita. Nel caso dei leoni dello Tsavo sono state individuate 3 cause principali:
- La peste bovina degli anni ’90 del XIX secolo, che decimò le risorse alimentari degli animali carnivori
- L’enorme numero di cadaveri umani seguenti la carestia abituarono i leoni al sapore dell’uomo
- La tratta di schiavi, che faceva morire, nelle zone dello Tsavo, oltre 80.000 persone ogni anno
I Leoni dello Tsavo furono quindi due fra le milioni di vittime del colonialismo inglese in Africa, obbligati dalle circostanze, e non per propria natura, a cibarsi di carne umana.
Sotto, il trailer del film del 1996 “Spiriti nelle Tenebre”, con Val Kilmer e Michael Douglas: