Passatempo e divertimento per tutte le classi sociali, la “danza delle uova” divenne una delle usanze pasquali più documentate e illustrate a partire dalla fine del XV secolo.

Il buffo ballo veniva praticato in occasione della Pasqua da una dama e un cavaliere (di solito innamorati), i quali, tenendosi per mano, dovevano muoversi attorno a delle uova, poste a terra e inscritte in un cerchio disegnato con dei gessetti, con l’intento di romperne il meno possibile.
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
Anche se inizialmente si credette che la danza fosse diffusa solo tra i contadini dei piccoli villaggi del XVI e XVII secolo, grazie ad alcune fonti si scoprì in seguito che l’usanza era popolare anche tra i nobili. In un articolo dell’American Magazine del 1895, viene citata in merito ai festeggiamenti del matrimonio tra Margherita d’Asburgo (1480-1530) e Filiberto II di Savoia (1480-1504), avvenuto storicamente nel 1501:

«Poi, la grande danza delle uova, la danza speciale di quella stagione, ebbe inizio. Centinaia di uova furono sparpagliate su un terreno piano ricoperto di sabbia, e una giovane coppia, tenendosi per mano, iniziò la danza. Se fossero riusciti a non rompere nessun uovo, essi si sarebbero fidanzati, e nessuno dei loro genitori avrebbe potuto opporsi al matrimonio. Dopo che tre coppie fallirono, tra le risate e le grida di derisione degli spettatori, Filiberto di Savoia, inginocchiandosi davanti a Margherita, domandò il suo consenso per tentare la danza con lui. L’ammirata folla di servitori urlò in segno di approvazione, “Savoia e Austria!”. Quando la danza terminò e nessun uovo venne rotto, l’entusiasmo divenne incontenibile».

Joseph Strutt, nel suo libro The Sports and Pastimes of the People of England, del 1801, illustrò come «un indizio di tale performance si può trovare in una vecchia commedia, intitolata ‘The longer thou livest, the more Foole thou art’ (Più a lungo vivi, più folle sei) di William Wager, di epoca elisabettiana, dove è possibile leggere queste righe: “Upon my one foote pretely I can hoppe./ And daunce it trimley about an egge».

In una descrizione più articolata, egli narra della danza cui assistette presso il teatro Sadler’s Wells nel 1770 circa: «Questa danza era abbastanza comune circa trent’anni fa e venne ben accolta al Sadler’s Wells, dove la vidi eseguire; non si saltellava semplicemente attorno a un singolo uovo, ma in una maniera che ne accresceva di molto la difficoltà. Un numero di uova, non ricordo precisamente quante esse fossero, ma credo attorno alle dodici o quattordici, vennero piazzate a una certa distanza, segnate sul palco; il danzatore, assumendo la sua posizione, venne bendato, mentre un’orchestra cominciò a suonare la cornamusa, percorse tutti i ritmi e le figure della danza, passando aventi e indietro tra le uova senza toccarle».
La versione della danza dove il ballerino veniva bendato, è descritta nel romanzo di Goethe Gli anni di apprendistato di Wilhem Meister, del 1795. Il protagonista, Wilhelm, compra Mignon, una danzatrice, da una banda di artisti itineranti. La donna stava venendo percossa dai suoi aguzzini, della quale era prigioniera, per via del suo rifiuto di esibirsi nella danza delle uova. Per ringraziare Wilhelm di averla liberata, Mignon esegue il ballo per lui.

Secondo alcuni studiosi, la citazione di Goethe della danza, diede origine alla frase «einen wahren Eiertanz aufführen» (eseguire una vera danza delle uova), che fa riferimento al muoversi con cautela in una situazione di difficoltà. Entrata a far parte del lessico popolare, l’espressione venne ripresa e ritratta più volte dai vignettisti del XIX secolo, i quali raffiguravano politici, come Bismarck o Disraeli, intenti a danzare attorno alle uova senza romperle, con scritte che indicavano i vari rischi a cui le loro strategie politiche andavano incontro.



Un’altra versione del ballo, spesso raffigurata in arte, vedeva i danzatori intenti a rovesciare, con un solo piede, un uovo da una ciotola, capovolgendola, e poi tentare di posizionare questa sulla cima dell’uovo, il tutto senza scontrare gli altri oggetti posti sul pavimento.

Le origini esatte della danza delle uova sono sconosciute, sebbene si ritenga che sia arrivata in Gran Bretagna dalla Germania in seguito alle invasioni dei sassoni, ma l’impiego delle uova è probabilmente dovuto al simbolismo cristiano della rinascita dell’uomo, significato ereditato dalle celebrazioni pagane della primavera, che vedevano l’uovo come segno di rinascita della Terra.
Sotto, una riproposizione moderna della danza: