La regina di Francia Maria Antonietta è ancor oggi un personaggio discusso per il suo carattere libertino, per l’ottima dialettica e per la caparbietà nel sostenere le proprie posizioni. La sua figura è anche legata alle tragiche circostanze storiche in cui visse l’ultimo periodo della sua vita, prima di essere decapita durante la rivoluzione francese.
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
Quando Maria Antonietta fu incarcerata trascorse la maggior parte del suo tempo a scrivere lettere ai suoi cari. Tra queste, la corrispondenza epistolare che passò alla storia per la sua natura misteriosa e romantica fu quella tra Maria Antonietta e il conte svedese Hans Axel von Fersen.
Ricordiamo alcuni tratti storici per raccontare i due personaggi. Il conte e diplomatico svedese Hans Axel von Fersen conobbe la Delfina Maria Antonietta ad un ballo in maschera quando entrambi erano ancora diciottenni. Da quel momento vi fu sempre il sospetto che i due fossero amanti, ma nessuno ebbe mai le prove per dimostrarlo.
Fersen, che incontrò prima in modo saltuario e poi via via sempre più assiduo la regina, viaggiò a lungo per fugare i sospetti su una possibile relazione, partecipando alla guerra civile americana, sostenuta da Luigi XVI, e rappresentando il Re Gustavo di Svezia presso diverse corti europee.
Ma quando tornava a Versailles il cuore della Regina non era che per lui. Ogni qualvolta egli si presentava a corte la regina veniva descritta come “tremante” di fronte alla sua bellezza, e l’attrazione che provava la donna nei confronti del prestante svedese, alto oltre un metro e novanta e dal viso sincero, aperto, era di pubblico dominio.
Dal canto suo von Fersen fu sempre attento a non rendere pubblica la loro relazione, anche se scrisse, in seguito al mancato matrimonio con tale Miss Leyell:
Non posso appartenere alla sola persona alla quale voglio appartenere, quella che mi ama davvero; perciò non voglio appartenere a nessuna
Il riferimento a Maria Antonietta è molto più che un sospetto.
Il nobile diplomatico fu l’organizzatore della fuga dei reali avvenuta a giugno del 1791, quando il Re Luigi XVI venne arrestato insieme a tutta la famiglia. Nonostante i severi controlli dovuti all’atmosfera rivoluzionaria, Fersen e Maria Antonietta riuscirono a mantenere la loro segreta corrispondenza tra il settembre del 1791 e il gennaio del 1792.
Anche se all’epoca non erano ancora stati inventati i tecnologici sistemi di comunicazione odierni, esistevano metodi per riuscire a rendere criptici i propri messaggi, impiegati da Fersen e Maria Antonietta. Uno di questi era il succo di limone, chiamato anche inchiostro simpatico, usato per scrivere facendo apparire il foglio bianco e visibile solo riscaldandolo il foglio sopra la fiamma di una candela. Un altro metodo di censura comune a quel tempo era la lettera cifrata, crittografata o in codice. Un sistema utilizzato specificamente dai diplomatici svedesi e che Fersen insegnò a Maria Antonietta.
In quegli ultimi giorni di vita della Regina, quando venne condannata a morte non per dei crimini ma per la sua stessa condizione di sovrana, Von Fersen tentò di tutto per farla evadere, portandola lontano da quell’incubo di morte, ma non riuscì nell’intento. Entrato di soppiatto nella Conciergerie, dove la donna era tenuta prigioniera, non era riuscito a portarla fuori dalla prigione, e il destino della donna si era compiuto il 16 Ottobre del 1793.
Von Fersen vagò poi per l’Europa come diplomatico a servizio del re di Svezia Gustavo IV, con incarichi rappresentativi, e conobbe anch’egli una morte violenta, se vogliamo peggiore di quella della sua amata.
Fu linciato dalla folla, che lo accusava di aver avvelenato Carlo Augusto di Augustenburg, erede al trono svedese. Trattenuto con la forza e bistrattato, fu gettato a terra e il marinaio Otto Johan Tandefelt gli saltò a piè pari sul petto, schiacciandogli la gabbia toracica e portandolo alla morte.
Dopo il decesso dei due nobili delle lettere fra i due amanti non si seppe più nulla. A riportarle alla luce nel 1877 fu un pronipote di Fersen, il barone Rudolf Mauirits von Linckowstrom, che diede inizio al mito delle lettere segrete anche per via dei messaggi, che erano scritti in un linguaggio cifrato. Le lettere vennero poi acquistate dall’Archivio Nazionale francese più di cento anni dopo.
Maria Antonietta va al patibolo:
Nel 2014, sono cominciate le prime indagini per scoprire cosa si nascondesse sotto i segni delle lettere censurate. Con l’utilizzo del programma Rex II, è stato possibile effettuare una spettroscopia, una un’analisi che non danneggia in alcun modo i documenti scannerizzati.
Sono state analizzate quindici lettere con parole, frasi, paragrafi barrati e chiaramente modificati e trascritti o all’inizio o alla fine del testo, che risultano essere messaggi personali tra i due corrispondenti. Dopo le accurate analisi è stato possibile avere la conferma che tra Fersen e Maria Antonietta ci fu veramente una relazione sentimentale. Sono stati scoperti 13 passaggi di parole d’amore scambiati tra conte e regina. Maria Antonietta in una lettera del 4 gennaio 1792, scrisse al suo Fersen:
“Chiuderò questa lettera ma non senza dirti mio caro e gentile amico che ti amo pazzamente e non c’è momento nel quale non ti adori“. Mentre il conte alla sua regina scrisse: “Vedervi, amarvi e consolarvi è tutto ciò che desidero“. Questa frase mette in evidenza un aspetto più tenero e sorprendente del carattere severo del nobile, tipico da militare che tutti conoscevano.
In conclusione, con i nuovi metodi di analisi, è stato scoperto che l’artefice delle censure fu proprio Fersen. Tutte le lettere furono scritte con inchiostro nero, ma con la scannerizzazione è stato scoperto che l’inchiostro della censura e quello del testo originale sono diversi tra loro. Confrontando l’inchiostro delle trascrizioni con quello usato per censurare le lettere scritte dai due amanti si è scoperto quale fosse quello usato da Fersen. Il nobiluomo per amore della sua regina Maria Antonietta censurò le lettere per timore che fossero trovate, così il loro amore restò segreto e non causò danni alla figura della regina, nemmeno da morta.
Le vicende di Von Fersen e a Maria Antonietta sono descritte in modo particolareggiato nel manga e poi nell’Anime “Lady Oscar”, nel quale il bello svedese è innamorato e ricambiato da Maria Antonietta, ma è anche oggetto dell’amore di Oscar, la quale però non è ricambiata e troverà una fine drammatica durante la presa della Bastiglia.